DIECI FACCE DA VUELTA

PROFESSIONISTI | 24/08/2019 | 07:57
di Angelo Costa

Nove arrivi in salita, un paio di cronometro, tappe mediamente brevi: anche quest’anno la Vuelta non si discosta dal cliché che nelle ultime stagioni l’ha resa intrigante e divertente. Assenti gli ultimi due vincitori (per scelta Simon Yates, per infortunio Chris Froome che si è appena visto assegnare a tavolino l’edizione 2011 in seguito alla squalifica di Cobo), presenti i loro predecessori (Quintana e Aru, entrambi in cerca di rilancio), la corsa che decolla dalla costa mediterranea per concentrarsi al centro del Paese e concludersi a Madrid dopo ventuno tappe presenta più di un candidato autorevole: normale per un appuntamento che consente di definire una stagione o addirittura di salvarla.


Non solo: per molti sarà il trampolino di lancio verso il Mondiale, a cominciare dall’idolo di casa Alejandro Valverde, onorato dai connazionali con il numero uno dei gara. Oltre alle prove contro il tempo (13,4 chilometri a squadre in apertura, 36 individuali il decimo giorno subito dopo il primo dei due riposi), peseranno sulla classifica gli abbuoni distribuiti all’arrivo e anche sui traguardi intermedi, così come potrebbero regalare sorprese i tratti di sterrato e il pavé finale di Toledo, il terzultimo giorno, che anche la Vuelta, come già il Giro e il Tour, non si è voluta negare. Ecco, in rigoroso ordine alfabetico, le dieci facce con più chances di salire in cima al podio di Madrid il 15 settembre.


Fabio Aru. Vince perché ha riscoperto la felicità di andare in bici, perché chiudendo nei primi quindici al Tour ha capito di essere ancora ad alto livello, perché la Francia gli è servita come trampolino per questa corsa. Non vince perché ha faticato troppo per tornare subito in alto e rincorse di questo genere si pagano.

Esteban Chaves. Vince perché il successo di San Martino di Castrozza al Giro gli ha restituito le certezze che cercava, perché a 29 anni non è tardi per risollevarsi, perché in questa corsa non è stato uno qualsiasi. Non vince perché un conto è un successo di giornata, un altro la continuità da classifica.

Jakob Fuglsang. Vince perché deve rifarsi della sfortuna che al Tour lo ha accompagnato dall’inizio al ritiro, perché ha un’età che gli lascia poche occasioni per farlo, perché non è il solito Jakob degli anni precedenti. Non vince perché nelle corse a tappe non ha mai messo il naso nei primi dieci.

Tao Geoghegan Hart. Vince perché è una delle più belle novità nelle corse a tappe, perché la sorte deve restituirgli ciò che gli ha tolto al Giro, perché la Vuelta l’ha già corsa e sa cosa l’aspetta. Non vince perché a 24 anni ha imparato tanto ma non abbastanza per essere già da albo d’oro.

Miguel Angel Lopez. Vince perchè è un altro di quelli che su percorsi del genere ci sta da papa, perché un anno fa ha lottato fino all’ultimo per il successo finendo terzo, perché ha già l’età per fare un grande colpo. Non vince perché la crono resta un dente dolorosissimo da togliersi.

Steven Kruijswijk. Vince perché il primo podio al Tour lo ha convinto di poter entrare in un albo d’oro, perché in salita è una garanzia e non lo stacchi, perché ha abbastanza esperienza per fare finalmente centro. Non vince perché la campagna di Francia gli ha bruciato le migliori energie.

Rafal Majka. Vince perché nove arrivi in salita lo stuzzicano parecchio, perché è tra i più costanti nel mantenersi nelle zone alte della corsa, perché a trent’anni prima o poi un giro deve inseguirlo. Non vince perché quanto perde a cronometro non può recuperarlo senza andare all’attacco.

Nairo Quintana. Vince perché vuol chiudere in bellezza la sua avventura con un team spagnolo, perché in questa corsa è sempre andato bene, perché deve dimostrare di essere ancora da corsa nei grandi giri. Non vince perché ormai è uomo da giornate speciali e non più speciale per la classifica.

Primoz Roglic. Vince perché dopo il primo podio al Giro ci ha preso gusto, perché ha accanto uno squadrone specialmente per le tappe di montagna, perché 54 chilometri a cronometro per uno come lui sono un bel vantaggio. Non vince perché, come Carapaz, da troppo tempo è lontano dalle corse.

Rigoberto Uran. Vince perché non può accontentarsi di un Tour anonimo, perché i colombiani dopo l’astro nascente Bernal si aspettano il colpo di coda del veterano, perché un tracciato così gli strizza l’occhio. Non vince perché nei dieci c’è arrivato soltanto una volta, settimo lo scorso anno.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Nella giornata in cui l’Italia festeggia la Liberazione il cuore della Capitale è stato invaso dalle due ruote. Fedele ad una tradizione che ormai ha spento 77 candeline, è andato in scena il Gran Premio della Liberazione di ciclismo, storico...


Era atteso ieri in volata, invece spunta a sorpresa oggi in salita: Thibau Nys vince la seconda tappa del Giro di Romandia, la Fribourg - Salvan/Les Marécottes di 171 km. Il ventunenne belga della Lidl Trek ha bruciato Andrea Vendrame...


Tobias Lund Andresen sta vivendo unio straordinario momento di forma e dopo il secondo successo consecutivo al Giro di Turchia spiega: «Di certo non ho vinto per caso perché abbiamo lavorato duro durante tutta la stagione per arrivare ad ottenere...


Francesco Della Lunga ha vinto la classica Coppa Ardigò per dilettanti svoltasi a Pessina Cremonese. Dopo il successo di fine marzo a Ponte a Egola, il toscano della Hopplà Petroli Firenze Don Camillo concede il bis in Lombardia anticipando in...


Sulla scia dell’Eroica Nation’s Cup a tappe vinta dallo spagnolo Hector Martinez Alvarez, un altro evento importante e di prestigio in Toscana per gli juniores, il 48° G.P. Liberazione Città di Massa con ritrovo e partenza ufficiosa nella splendida Piazza...


Slitta alle 21.50, in questo giovedì di festa, l'appuntamento settimanale con Radiocorsa su Raisport. In collegamento ci sarà Fabio Baldato, direttore sportivo della UAE Team Emirates, per capire meglio il capolavoro messo in piedi da Tadej Pogacar alla Liegi-Bastogne-Liegi di...


Simone Buda si è imposto nella Coppa CadutI Nervianesi. Il 24enne della Solme Olmo, già vincitore in stagione del GP De Nardi, ha regolato in volata Cristian Rocchetta della UC Trevigiani - Energiapura Marchiol e Lorenzo Ursella, 21enne della Zalf...


Tobias Lund Andresen ci ha preso gusto e firma il bis nella quinta tappa del Giro di Turchia, la Bodrum - Kusadasi di 177, 9 km. In una volata lanciata lunghissima da Luca Colnaghi e poi da Danny Van Poppel,...


Seconda vittoria stagionale per il trentino Elia Andreaus che centra il bersaglio a Camignone nella gara per juniores. Il giovane atleta del Team F.lli Giorgi si è imposto per distacco anticipando di 16" Gamba della Trevigliese e Paolo Nica, portacolori...


Le strade di Camignone regalano il primo storico podio alla formazione juniores del Team ECOTEK. A ‘impacchettare’ questo regalo alla formazione guidata dall’ex professionista Marco Zanotti è stato Paolo Nica, che ha chiuso al terzo posto il 60° Trofeo Caduti...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi