IL SOGNO TRICOLORE DELL'AMORE&VITA PRODIR

CONTINENTAL | 22/06/2019 | 09:34

Provare a dare una sterzata alla stagione subito oggi nella terza tappa da Bessans su un altopiano di 1750 m. a St.Martin Poste City, al Tour Savoie-Mont Blanc, classe 2.2. E' quanto si augura il patron di Amore & Vita Prodir per la sua squadra che nel 2019 si è imposta una volta con il ettone Viestus Luksevics e due volte in argentina con Fede Vivas il "pitbull", che però dopo quei successi ha smesso di mordere.


Ieri la tappa è stata molto dura.La carovana del Tour dopo 8 km dalla partenza da Moutiers ha affrontato in prossimità di Briancon una salita di 25 chilometri fino al Col de La Madeleine a 1977 metri con pendenze medie del 7,10%. La squadra di Fanini puntava tutto su Ficara, vista la sua buona condizione ed il sesto posto di giovedi nella prima tappa da Aix-les-Bains a Moutiers vinta da Romain Hardy e il terzo di ieri nella tappa vinta da Colin Chris Stussi. In Savoia a correre ci sono anche Danilo Celano,Marco Tizza,Andrea Meucci,Yukinori Hishinuma,Viesturs Luksevics e Kaspars Sergis.


"Ficara ha trovato il passo giusto - dice Ivano Fanini -. E' in buona condizione e lo fece vedere anche con il settimo posto sul Monte Calvo. Stanno bene anche Celano e Tizza ed oggi mi aspetto che affrontino il finale del Tour con coraggio ed entusiasmo. Dobbiamo soprattutto avere la voglia e la determinazione di provarci fino a spendere le ultime stille di energia, pianificando il traguardo. Queste sono gare che ci servono per prepararci al meglio in vista del campionato italiano del 30 giugno a Compiano, nostro obiettivo primario stagionale. Sugli appennini parmensi i 3942 metri di dislivello potrebbero servire a mettere in evidenza la mia squadra che si è sempre distinta per l'impegno profuso e la voglia di provarci sempre. Che non vinciamo il titolo italiano su strada è dal 1988 quando a vincere ad Imola fu il nostro Pierino Gavazzi davanti a Giuseppe Saronni. Invece non conquistiamo il podio dal 1990, argento di Roberto Pelliconi. Un altro argento lo conquistammo nell'87 in Brianza con Alberto Elli".

Chi vede fra i favoriti a Compiano?

"Sicuramente il mio amico Vincenzo Nibali,ma anche Ulissi,Visconti ed il campione uscente Elia Viviani. Però noi abbiamo improntato la stagione su questa gara e faremo di tutto per vincere. Vogliamo tornare protagonisti anche in Italia dove non lo siamo da due anni quando vincemmo con Zamparella e Celano due prove della Ciclismo Cup, unica squadra compreso le World Tour".

Su chi punterete, Ficara?

"Per quel giorno abbiamo tre punte: Ficara, Celano e Tizza. Giocheremo le nostre carte su chi starà meglio in quel momento".

Fra strada,pista e ciclocross le sue squadre hanno vinto 61 titoli nazionali che pongono la sua società al vertice della piramide ciclistica italiana, anche perchè nessuno è riuscito a fare ciclismo per 35 anni consecutivi.

"Sono testimone di tanti momenti da ricordare. Già da ragazzo sognavo una squadra e di vincere il tricolore. Sono invecchiato con il ciclismo a suon di traguardi effimeri. Nel tempo ho avuto la gioia di vincere con i miei atleti anche titoli mondiali su pista. Ogni successo lo vivo con la stessa gioia, cercando sempre di ripagare la fiducia dei nostri sponsor. Il titolo italiano vorrei rivincerlo per dedicarlo a Giorgio Pagani, titolare della Prodir che ha sede a Lugano".

In cosa va più orgoglioso?

"Di aver vinto tanto con le mie squadre con budget economici ristretti. Pochi soldi ma spesi bene..."

Come giudica quest'anno l'operato del suo D.S., l'ucraino Volodymyr Starchyk?

"E' un ragazzo fidato,preparato ed elegante nella comunicazione con i corridori. Forse gli manca un pò di grinta come quando correva per Amore & Vita. Da corridore ci ha dato tante soddisfazioni vincendo tante corse".

Le prossime vittorie a chi vuole dedicarle?

"Vorrei ripagare l'affetto dei nostri tifosi lucchesi e sparsi in tutto il mondo che da due anni non gioiscono per un successo di qualità".

La sua squadra è molto seguita anche sui social network.

"E' merito di mio figlio Cristian-conclude il patron- che dedica più tempo di me al rapporto con i nostri atleti. E' lui il team manager ed è lui che riesce a rinnovarsi nel fare marketing e a tenere la comunicazione con tutti i nostri tifosi e a gestire i like che ci provengono dall'interazione sui social network. E' sempre lui che mi ha fatto capire quanto siano importanti questi rapporti. Quando si sbaglia bisogna essere sempre pronti a correggersi. C'è un tempo anche per rimediare".

da La Gazzetta di Lucca a firma di Valter Nieri

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