
Era un uomo di strada. A piedi, da bambino, la strada era teatro e circo, poemi epici e romanzi di avventura. In bici, da uomo e da corridore, la strada era sogno e sudore, sacrificio e sacralità, Giro dell’Appennino e Giro di Toscana, Giro di Reggio Calabria e Giro di Lombardia, Giro d’Italia e Tour de France. In macchina, da direttore sportivo e commissario tecnico, la strada erano tutte le corse, e soprattutto i Mondiali, cioè inno, maglia, patria. Lui le strade le conosceva, le riconosceva, le descriveva, le raccontava, le immaginava, le ricordava, le registrava, le viveva attraverso facce e polpacci, sportivi e corridori, trattorie e fontane, tornanti e vialoni, mappe e segnali.
Alfredo Martini era un uomo di strada. E siccome la strada è di tutti, anche lui apparteneva a quel mondo fatto di asfalto e sterrato, di gregari e capitani, di aria e vento, di traiettorie e scie, di incontri e appuntamenti, di esplorazioni e scoperte, di amici e conoscenti, di parole e sguardi. Lui andava e veniva, appariva e spariva, presidiava e comunque arrivava, e infine, strada facendo, tornava. Un mondo democratico e popolare, un mondo comune e sociale, un mondo dove c’è una partenza (anzi, come non succede nella vita, dove la partenza è uguale per tutti) e anche un traguardo, dove ci sono regole e anche usanze, dove si va a memoria e anche a istinto.
E adesso, finalmente, anche la strada si ricorda di lui. Il Comune di Sesto Fiorentino, dove Alfredo abitava, gli dedica la rete ciclabile costruita nel perimetro comunale. Succede domattina, sabato 8 giugno, il ritrovo alle 10 nei Giardini della Resistenza, la partenza di una pedalata aperta a tutti alle 10.30, la conclusione verso mezzogiorno nel Giardino Bardo Corsi-Salviati. Parteciperanno il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, l’assessore regionale alla Mobilità, Vincenzo Ceccarelli, e il presidente della Federazione ciclistica italiana, Renato Di Rocco. Fra i corridori, Daniele Bennati. E poi parenti, familiari, amici e i due angeli custodi di Martini, Franco Vita e Marco Mordini. Quindi l’attore Tommaso Parenti rappresenterà il proprio testo teatrale “A ruota della passione. Storia di Alfredo Martini”. Infine un rinfresco a cura di Qualità & Servizi.
Martini avrebbe commentato che non era il caso: tutta questa dedica e tutta questa inaugurazione, tutte queste autorità e perfino tutto questo articoletto. Ma sotto sotto, in fondo in fondo, ne sarebbe stato orgoglioso. Al potere e alla magia della strada – potendo - non avrebbe mai rinunciato.