GIRO D'ITALIA, VITTORIO ADORNI NELLA HALL OF FAME. GALLERY

EVENTI | 11/04/2019 | 12:54
di Angelo Costa

Diverso da tutti gli altri ciclisti per l’eleganza che ancora l’accompagna nei suoi scintillanti 81 anni, Vittorio Adorni entra nella Hall of fame del Giro d’Italia alla sua maniera: degli italiani che già fanno parte di questa ‘casa della gloria’, è il primo a ricevere il trofeo ‘Senza fine’ a casa sua. A Parma, l’uomo che nel ciclismo è stato campione ma anche opinionista televisivo, giornalista, dirigente internazionale e adesso ambasciatore, può così godersi questo bel momento in mezzo alla sua splendida famiglia, ai vecchi gregari e agli amici di sempre. Più che una cerimonia, è una festa dal sapore familiare, secondo uno stile che ha reso Adorni un esemplare unico: forse è questo a rendere speciale la giornata.


Per chi ha girato il mondo incontrando sovrani e papi, diventando amico di stelle dello spettacolo e di personaggi illustri, la ‘bella gente’ è proprio questa che siede nella sala dell’hotel de la Ville, ricavato nell’antica sede della Barilla dove Adorni, quando ancora doveva invadere molti albi d’oro, faceva l’operaio. A scoprire che era un ciclista fu il capostipite della più nota famiglia industriale di Parma, Pietro, vedendolo entrare in maglietta e pantaloncini in azienda in leggero ritardo sull’orario di lavoro: ‘Gli spiegai che mi allenavo prima di presentarmi in fabbrica e lui mi disse: Vittorio, se la prenda pure comoda quando deve pedalare. Vorrà dire che le ore di ritardo le recupererà con calma durante la settimana’.


Accanto a lui sul palco ci sono i vertici della Gazzetta, vale a dire il direttore Andrea Monti e il suo vice Pier Bergonzi, in platea i fedelissimi Armani, Casalini, Gualazzini, altri ex ciclisti come Torelli, ma non per questo la consegna di un riconoscimento bellissimo per forma e significato acquista la solennità del rito: Adorni parla come se fosse davanti a un caminetto, come fa ogni volta che prende la parola, faticando sempre a restituirla come succede a chi si accorge che ad ascoltarlo non c’è un uditorio annoiato, ma incantato. ‘Ho avuto una grandissima fortuna: poter fare la cosa che amavo di più, cioè andare in bici’, comincia il campione parmense prima di ricordare come si sia innamorato del ciclismo ‘seguendo il mio idolo Coppi nelle cronache alla radio: quando vinceva, correvo fuori dal bar urlando che aveva vinto’. E della prima volta che andò in bici con gli amici, ‘usando una bici di mio padre che era più basso di me: mi portarono da Parma alla Cisa, al ritorno ero cotto, ma lì decisi che avrei fatto il ciclista’. E della prima gara, la Reggio-Casina a cronometro: ‘tornai a casa senza sapere che avevo vinto, lo scoprii dal giornale. Così come anni dopo avrei scoperto che l’undicesimo arrivato era Romano Prodi, l’ex premier’. E di quando al Mondiale di Imola, passando davanti al traguardo ‘mia moglie Vitaliana mi fece un gesto come per chiedermi cosa stessi facendo’ visto che era andata via una fuga e al giro dopo ‘quando andai in fuga io, mi rifece lo stesso gesto: le feci un gesto per dirle che non le andava mai bene nulla’. E dell’amicizia con Anquetil, ‘che mi tolsi lo sfizio di battere a cronometro nel ’66 qui nella mia Parma’, e con Van Looy ‘che era meno viveur del francese, ma uno inquadrato e serio’. E via così a confermare che quando Adorni si ripercorre non è mai cronistoria, ma racconto vero.

Risate e applausi, senza indugiare nella nostalgia. Nemmeno quando lo salutano due ex compagni, il parmense Poletti, che abitava di fronte al suo portone, e il reggiano Partesotti (‘ho pianto per Vittorio’, confessa), né l’ultimo della dinastia dei Salvarani, Mario, che dipinge l’ex capitano come ‘un ciclista moderno, che vedeva le cose diversamente da tutti: voleva che il ciclismo andasse oltre la corsa, Vittorio ha cambiato marcia al nostro sport’. Ma Adorni nella Hall of fame ci va per il Giro conquistato nel ’65, in ritardo di tre anni rispetto a quello che ‘quarant’anni dopo, senza che glielo chiedessi, Magni confessò pubblicamente di avermi fatto perdere, fermandomi in cima a una salita per aspettare Carlesi: per non rischiare, il mio lo vinsi con quasi 12 minuti di vantaggio…’, sorride Adorni, ricordando che la fatica maggiore nella corsa rosa è stata dire no a Zavoli (‘Mi voleva sempre al Processo alla tappa, ogni volta che provavo a tornare in albergo c’era un addetto Rai che mi inseguiva per portarmi sul palco’). Dell’edizione vinta, regala un aneddoto: nel tappone di Medesimo, 282 chilometri con 4 gran premi della montagna prima dell’arrivo dove ipotecò il successo finale, venne affiancato da Bruno Raschi, ospite dell’auto del patron Torriani, che gli chiese cosa stesse pensando. ‘A Coppi e alle sue imprese’, rispose Adorni. Con quella che stava realizzando, si guadagnò il titolo ’Il più bel rosa dopo Coppi’, uno dei suoi trofei migliori.

foto di Carlo Monguzzi

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
L'Union Cycliste Internationale (UCI) desidera chiarire la sua posizione in merito all'uso di integratori chetonici da parte dei ciclisti. I chetoni sono composti chimici prodotti naturalmente dal corpo umano che vengono utilizzati dai muscoli durante l'esercizio quando il glucosio scarseggia....


Christian Scaroni (XDS Astana Team) si aggiudica la classifica generale della Coppa Italia delle Regioni 2025, confermando una leadership mai in discussione nella seconda parte di stagione. Davide Piganzoli (Team Polti Visit Malta) conquista il titolo fra gli Under 25,...


Alla sua ultima uscita con la maglia dell’Arkea-B&B Hotels (squadra che questa settimana ha annunciato la cessazione dell’attività dopo non esser riuscita a reperire i fondi per continuare) Simon Guglielmi ha fatto tutt’altro che correre un Tour of Guangxi nell’anonimato....


È stata una vittoria di potenza e cuore quella conquistata da Paul Double al Tour of Guangxi 2025. Se la prima è servita al britannico della Jayco-AlUla ha per imporsi in solitaria sul traguardo di Nongla conquistando la vetta...


Pochi giorni fa ha ufficializzato la chiusura dell’Equipe Arkéa - B&B Hotels e ieri sera Emmanuel Hubert ha risposto alle domande dei colleghi di RMCSport. Molti i temi trattati dal dirigente transalpino, vi proponiamo qui di seguito i passaggi più...


Cinque volate, cinque vittorie. È questo lo score perfetto con cui Paul Magnier ha portato a termine il Tour of Guangxi 2025, corsa che, dopo le 8 vittorie conseguite in 17 giorni tra Okolo Slovenska e CRO Race, lo porterà...


Dopo i gemelli Bessega, il Team Polti VisitMalta comunica l'ingaggio per le prossime due stagioni di un altro giovane lombardo. Anche il settimo nuovo acquisto, nonché il quarto italiano, è un corridore che passa professionista trasferendosi nella struttura di Ivan Basso e i fratelli Contador: il...


L’ultimo atto della stagione 2025 Andrea Vendrame e Letizia Borghesi se lo ricorderanno sicuramente per un po’ di tempo. Nessuna gara ufficiale, ma è comunque arrivata la vittoria contro… un cavallo!  Organizzata dal comitato provinciale della Federazione Ciclistica Italiana, all’Ippodromo...


Gli INEOS Grenadiers sono lieti di annunciare l'ingaggio di Embret Svestad-Bårdseng con un contratto triennale. Il 23enne si è già affermato come uno dei talenti norvegesi più promettenti in ambito scalatori. Nel suo primo anno a livello WorldTour, ha rapidamente...


La VF Group Bardiani-CSF Faizanè comunica la firma di Marco Manenti, classe 2002, che entrerà a far parte della formazione Professional italiana a partire dalla stagione 2026 con un contratto biennale fino al 2027. Originario di Treviglio (Bergamo),...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024