
Si è spento questa notte Mario Rossin, grande telaista di origine veronese, cresciuto in Brianza alla scuola di Ernesto Colnago. Dopo essersi messo in proprio, Rossin ha creato delle splendie biciclette confermandosi autentico maestro della lavorazione in particolare dell'acciaio.
Così scriveva di lui il nostro Giuseppe Figini in un articolo dedicato alla sua attività di responsabile del magazzino della Nazionae Italiana: «Veronese di Pressana, classe 1941, ma brianzolo in pratica da sempre con spalle trascorsi importanti nel settore delle due ruote. Su quelli da corridore, fino alla categoria dilettanti, lo stesso Rossin preferisce sorvolare e si rifugia nel decoubertiniano “Importante è partecipare…”. Agli inizi ha lavorato nel settore saldatura, allora particolarmente importante nella costruzione di specialissime, proprio presso Colnago, dove ha affinato, con peculiari capacità, il mestiere. Realizza quindi a un’esperienza in proprio quale artigiano, a Monza, con il proprio cognome quale marchio: Rossin. Alla metà degli anni ’70, insieme con altri soci e con una nuova configurazione societaria, sempre con Rossin come marchio che allarga il campo d’azione, la costruzione delle bici ha sede in una moderna officina di Cavenago Brianza».
Le esequei di Mario Rossin saranno celebrate maretdì 13 novembre alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Cavenago (Mb).
Alla famiglia Rossin giungano le condoglianze della nostra redazione.