L'UNIONE CICLISTICA MIRANO HA FESTEGGIATO I 50 ANNI DI ATTIVITA'

SOCIETA' | 01/11/2018 | 07:09
di Francesco Coppola

In mezzo secolo di vita, iniziato il 28 ottobre del 1968 e completamente dedicato alla crescita dei giovani grazie ad un gruppo di amici legato alla passione per il ciclismo, sono stati tantissimi gli atleti che hanno difeso i colori dell'Unione Ciclistica Mirano e hanno indossato con onore quella invidiabile maglia bianconera a strisce verticali che ricorda la Juventus, la "Signora del calcio italiano".


Cinquant'anni accompagnati dalla conquista di 40 titoli italiani e da oltre 1500 vittorie centrate nei settori strada, cronometro, pista e ciclocross. L'altra sera al "Burchiello” di Oriago di Mira (Venezia) oltre 250 invitati hanno partecipato all'evento per il cinquantenario e tra loro ex atleti, giunti anche dall'estero, che non hanno voluto mancare per dire grazie al team e ai suoi dirigenti per gli esempi di vita ricevuti.


"Raccontare 50 anni di storia, significa ripercorrere un tratto importante della vita - ha precisato il presidente Paolo Mario Bustreo che da molti anni guida il club di Mirano - rivivere i momenti belli, dimenticare le delusioni, ricordare le persone e gli eventi che hanno contribuito a fare la storia della nostra società è qualcosa di speciale". Un club che è diventato punto di riferimento, grazie anche al gruppo cicloturistico che lo affianca (definito degli "Angeli Custodi" dei ragazzi), e che rispecchia quelli che  sono i veri valori dello sport.

Ricordi rievocati con gli occhi lucidi e commozione da Bustreo e dedicati con passione ai presidenti che si sono avvicendati nel tempo come il fondatore Ottavio Bressan, Federico Minto (con il mitico direttore sportivo Bruno Niero), Angelo Favaretto, Gianni Bertoldo (con il vulcanico Paolo Santello) e quindi i fratelli Lucio e Paolo Bustreo (con i padri di famiglia Sandro e Marino Bettuolo), tutti accomunati dall'amore per lo sport del pedale e soprattutto fermamente intenzionati a far crescere in serenità quei giovani campioni alcuni dei quali hanno indossato la maglia azzurra e raggiunto il professionismo.

Un ricordo speciale è stato dedicato all'ex professionista campione italiano degli stayer e fondatore Attilio Benfatto, scomparso lo scorso anno e con il quale tutti, è stato detto, "noi avremmo desiderato condividere con lui questo importante traguardo”. Al loro fianco dal 1968 un altro dei soci fondatori dell'Uc Mirano, Giorgio Manera che ha ricoperto tutte le cariche ed è attualmente vicepresidente. Una cerimonia significativa accompagnate dalle testimonianze e da i ringraziamenti del sindaco e dell'assessore allo sport di Mirano, Rosa Pavanello e Cristian Zara ma anche dall'ex presidente della Fci Raffaele Carlesso e del responsabile della Fci di Venezia, Gianpietro Bonato. "Essere con voi questa sera - ha ricordato Carlesso - mi regala una grande gioia perche nel 1968 in qualità di responsabile del Settore Tecnico Federale partecipai insieme a tanti amici alla realizzazione dell’atto costitutivo del club con la convinzione che avrebbe fatto tanta strada ed avrebbe regalato tante soddisfazioni al ciclismo italiano". "Una società - ha ricordato dal canto suo il sindaco Pavanello - che ogni anno si rinnova ed è vincente ed è per la città motivo d'orgoglio".

A concludere la serie degli interventi il presidente della Federciclismo di Venezia, Gianpietro Bonato: "Grazie di cuore all'Unione Ciclistica Mirano - ha detto - per tutto quello che fa per i nostri ragazzi. Lei rappresenta la continuità, la grande tradizione ed è il fiore all’occhiello del nostro ciclismo". Ad affiancare Bonato il consigliere Paolo Bassanello responsabile della Commissione Direttori di Corsa e Sicurezza del Veneto e l'ex consigliere benemerito del Comitato Regionale e socio del sodalizio veneziano, Italo Bevilacqua.

Per l'occasione è stato festeggiato il socio più longevo, Felice Bergamo di 89 anni, che continua ad andare in bici. Subito dopo è iniziata la lunga parata dei campioni, dei tecnici e dei dirigenti che, soprattutto tra le emozioni dei più anziani e gli sguardi piani di attenzioni da parte dei più giovani ciclisti, si è conclusa con le premiazioni.

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