L'ISOLA CHE NON C'È. IL CASO NIBALI - 2

SOCIETA' | 05/04/2018 | 07:03
Fabio Aru alle sue spalle una Regione intera e la bandiera dei quattro mori sventola grazie ai suoi tifosi sulle strade dei grandi giri. Per Vincenzo Nibali, che pure ha vinto tanto e ha entusiasmato tutti con l'impresa di Sanremo, non accade la stessa cosa, al punto che la bandiera nessuno l'ha mai vista sventolare in corsa. Come mai accade questo fenomeno? Lo abbiamo chiesto a tre illustri giornalisti messinesi. Dopo Antonio Di Rosa, da pochi mesi direttore de La Nuova Sardegna, oggi parola a Nino Minoliti de La Gazzetta dello Sport.

Qual è il personaggio più fa­moso nato a Messina dopo Antonello, l’immenso pittore del ’400 che fissò un prima e un dopo nell’arte della ritrattistica? Scu­sa­te, ma tra Filippo Juvarra e Adolfo Celi, Giuseppe La Farina e Gaetano Mar­ti­no, Nino Frassica e Maria Grazia Cuci­notta, secondo me Vincenzo Nibali sale tranquillamente sul podio. E non lo di­co condizionato dal fresco trionfo dello Squalo alla Sanremo: con due Giri d’I­ta­lia, un Tour, una Vuelta e due Lom­bardia nel palmarès, Nibali era già tra i grandissimi del ciclismo italiano e adesso, con la vittoria nella Classicis­si­ma, lo vedo immediatamente dopo Cop­pi, Bar­tali, Binda, Girardengo e Gimondi, ma già davanti, ad esempio, a Moser e a Saronni. Significa essere, in assoluto, tra coloro che hanno fatto la storia dello sport italiano. Eppure, in tutto questo, sembra che la Sicilia non si accorga del­la grandezza di quest’atleta, o che non ne colga tutta la portata.

Difficile spiegarne il perché. Una ragione potrebbe essere il deserto ciclistico che si è venuto a creare nell’isola dopo la scomparsa della Settimana ciclistica, del Trofeo Pantalica e del Giro dell’Et­na. A cavallo tra gli anni Ottanta e No­vanta, in Sicilia si correva per due settimane, dalla fine di febbraio ai primi di marzo. Molte squadre anticipavano le corse rifinendo la preparazione sulle strade siciliane, e così la permanenza si prolungava fino a superare talvolta i venti giorni. In una terra dove non esisteva una tradizione autoctona delle due ruote (Nibali è emigrato per poter correre ad alto livello), quelle presenze avvicinavano la gente al ciclismo, creando una passione e una conoscenza che ora sono andati perduti. Poi c’è il carattere dei siciliani, per i quali non esiste un successo regionale, ma cittadino. Un palermitano o un catanese resta freddino di fronte al successo ottenuto da un messinese o da un siracusano, l’elemento campanilistico e le rivalità prevalgono sull’identità collettiva di una regione dove fino a una quarantina di anni fa si impiegava una giornata per andare da Messina a Palermo (circa 220 chilometri)…

Un’ulteriore complicazione arriva dal carattere dei messinesi. Qui il di­scorso si fa complesso. Nel 1908 la città venne rasa al suolo da un terremoto spaventoso che provocò circa 80.000 morti. Messina venne ricostruita, ma la sua anima andò probabilmente perduta per sempre. Un’effimera rinascita si ve­rificò tra gli anni Cinquanta e Ses­santa, quando la città sembrava dover diventare una piccola Miami del Mediterraneo (ne restano testimonianza gli stabilimenti balneari di Mortelle, che riecheggiavano quelli della Florida), ma l’illusione sfumò insieme al sogno - per qualcuno un incubo - del ponte sullo Stret­to.

Oggi Messina fa una fatica tremenda a ritrovare un’identità, perennemente in fondo alla classifica delle città in cui si vi­ve meglio in Italia. L’indole e la mentalità di chi vi abita, inevitabilmente, ne hanno risentito, in un misto di rassegnazione e disincanto che tutto appiattisce. È difficile che il messinese si scaldi per davvero. Ogni tanto succede, come ac­cadde quando il Messina calcio (ora precipitato in Serie D) tor­nò in Serie A dal 2004 al 2007: il primo anno, 24.000 abbonati allo stadio San Filippo! Mi au­guro che succeda, finalmente, anche nell’approccio con Nibali: sarebbe veramente incredibile se i messinesi - e i siciliani in generale - non si accorgessero del tesoro che la loro terra gli ha dato in dono.

Nino Minoliti
Ufficio Centrale de La Gazzetta dello Sport

da tuttoBICI di aprile

GIÀ PUBBLICATI

Antonio Di Rosa - La Nuova Sardegna
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Come previsto: vale più una crono di cento chiacchiere. Mettili uno contro l'altro, senza tante tattiche e senza tanti giochini, giù a uovo, un bel 68 davanti, un bel 10 dietro, a rapporti ormai siamo sullo spaventoso spinto, mettici in...


Isabella Holmgren compirà vent'anni fra due giorni ma la festa può iniziarla già oggi. La canadese della Lidl Trek si è imposta nella Durango / Durango (113 chilometri complessivi) anticipando di 8" la francese Évita Muzic (FDJ Suez) e  Thalita de Jong (Human...


La seconda settimana di Giro d’Italia si apre nel segno di Dan Hoole. Con una grandissima cronometro, condotta in maniera superlativa specialmente nella parte centrale, l’olandese della Lidl-Trek è andato a imporsi davanti a Joshua Tarling della Ineos-Grenadiers (2° a...


Segnali di preoccupazione nel team di Roglic: dopo esser caduto anche nella ricognizione della crono, lo sloveno ha chiesto se la Red Bull oltre alle ali mette le rotelle. Smarrimento in Rai dopo l’intervento di Cristiano Gatti sul Processo alla...


Un incidente incredibile, le cui dinamiche sono ancora al vaglio degli inquirenti, è avvenuto sulla pista ciclabile a nord di Trento, nella zona di Spini di Gardolo ed è costato la vita al giornalista Roberto Conci, 63 anni, direttore editoriale...


Pirelli presenta CINTURATO EVO TLR, il nuovo pneumatico da bicicletta successore del CINTURATO Velo,  prodotto lanciato nel 2018 e da allora un best seller della divisione Cycling di Pirelli. Partendo dalle riconosciute caratteristiche del CINTURATO Velo, in particolare affidabilità e...


Non è iniziata bene la giornata per Primoz Roglic: lo sloveno della Red Bull Bora Hansgrohe, infatti, è stato vittima di una caduta durante la ricognizione della crono. Fasciato sul lato sinistro del corpo per le ferite riportate domenica sullo...


La 48.esima edizione del Tour of the Alps si è conclusa venerdì 25 aprile a Lienz, in Osttirol, al termine di una cavalcata di cinque giorni sulle strade dell’Euregio, scattata da San Lorenzo Dorsino, in Trentino, con l’Alto Adige ad...


E' l'ora di Alessandro Fancellu! Finalmente a segno la giovane promessa della JCL Team UKYO che torna a vincere a distanza di sei anni dal suo ultimo trionfo in Spagna (luglio 2019 classifica finale Vuelta Leon). Fancellu ha conquistato la...


Prologo non ne fa mistero, la nuova sella PREDATOR 01TT nasce per fissare nuovi punti di riferimento nel mondo delle cronometro e lo fa con numeri e caratteristiche da fuoriclasse. La nuova sella integrata da cronometro brevettata da Prologo è stata...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024