SOCIETA' | 22/11/2017 | 17:17 Non so se abbia preparato tutto a tavolino, se la cosa sia stata voluta, penso di no, ma l’effetto del lancio della sua “Nytro” è stato a dir poco esplosivo.
Una campagna pubblicitaria, un lancio stampa in grande stile sui siti e i social anche di lingua inglese. E per i Paesi anglofoni le parole usate da Fausto Pinarello per lanciare “Nytro”, la sua nuova creatura elettrica, hanno scatenato un autentico putiferio.
Razzista e misogino, ecco come hanno fatto passare Fausto Pinarello. Questo il passo incriminato: «…un target ampio, da quello che non ha tempo per allenarsi ma che non salterà mai un weekend con gli amici, alle donne che vorrebbero seguire facilmente il passo degli uomini…».
I social si scatenano. La notizia diventa virale e “topica”. Io, francamente, resto basito. Con quello che vedo, leggo e sento in questi giorni mi sembra di sognare. Non mi pare che si manchi di rispetto nel dire, in maniera molto generica, che una donna non allenata potrebbe uscire facilmente in bicicletta con il proprio uomo. È chiaro che Elisa Longo Borghini, sulla sua Colnago (per par condicio), vada di gran lunga più forte di Ciro, il suo fidanzato. E che la ossolana abbia tutte le qualità per poter pedalare in allenamento con Nibali, per più chilometri. Ma non penso che Elisa, piuttosto che Letizia Paternoster (sulla sua Wilier), Elisa Balsamo (Pinarello), oppure Marta Bastianelli (Cipollini), si sentano sminuite e offese se diciamo che non possono correre il Fiandre degli uomini, perché di fatto lo corrono solo in parte. Le distanze sono diverse, perché piaccia o no ai “british”, le differenze ci sono e sono evidenti.
Cambiano le distanze, cambiano i tracciati, anche tra le donne di prima fascia che il ciclismo lo fanno ad altissimo livello, non percorrono i chilometri dei loro colleghi maschi. Questa non è discriminazione di genere, ma rispetto per un genere che è, al momento, meno forte e competitivo dei loro colleghi maschi, anche se in netta crescita e miglioramento. Vorrei che le donne fossero piuttosto trattate in egual modo, e pagate come meritato. Premiate come i Nibali e i Peter Sagan, questo sì. Ma il Fiandre e le Strade Bianche, così come il Giro d’Italia femminile, sono coniugati in maniera differente, perché delle differenze fisiologiche ci sono e sono evidenti a tutti. Fausto Pinarello ha forse commesso solo un errore: chiedere scusa.
Nome troppo simile ad un modello della Podium-Carrera..... il resto è pubblicità....
Provata e approvata!
22 novembre 2017 22:13lele
Sono un ciclista incallito ed ero titubante all'idea di vedere una Pinarello a pedalata assistita.
L'ho provata lunedi e son rimasto a dir poco incantato.
Non entra a gamba tesa sull'ego del ciclista bensì si propone come valido aiuto senza però dimenticare che in bici si deve sudare.
Motore sopraffino e ruota libera senza attriti in modalità off.
In discesa super.
Per il resto che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli.
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