GIRO. PINOT: «BELLA VITTORIA, MA DUMOULIN...». AUDIO

PROFESSIONISTI | 27/05/2017 | 17:05
Thibaut Pinot timbra la sua prima vittoria in carriera al Giro d'Italia e spiega con orgoglio: «È stata una bella vittoria, sono veramente contento. Domani vedrem che giornata sarà, ma Dumoulin resta per me il grande favorito del Giro d'Italia. Oggi ci siamo battuti al massimo per conquistare terreno su Dumoilin, ma dietro Tom ha trovato grandi passisti e non era facile per noi davanti».

E ancora: «Ero venuto al Giro per vincere una tappa, volevo salire a tutti i costi sul podio e ci sono riuscito. La maglia rosa? Per conquistarla devo proprio incontrare  una grande giornata. Abbiamo tutti lo stesso livello, ma io ho ancora energia, sto meglio di quando ho iniziato il Giro. Di sicuro darò il massimo, poi vedremo».

Ecco le sue parole in conferenza stampa, a fine pagina il file audio da ascoltare

Secondo te quale sarà il podio di domani e perché

«In questo momento sono sul podio e il mio obiettivo è rimanerci per essere lì a Milano. Fare un pronostico è molto difficile perché siamo in cinque a lottare, per me il favorito rimane Tom Dumoulin. Io spero di essere secondo e per quanto riguarda il terzo non saprei, vedremo».

La vittoria di tappa di oggi è più importante del podio?

«Non è più importante del podio: puntare alle tappe mi piace molto, perché io corro in bici proprio per questi momenti e per questo tipo di gare così avvincenti. Oggi c’è stata una bellissima battaglia con i più forti corridori del Giro».

Come valuti il tuo Giro finora?

«Il mio Giro è quasi un successo, perché in Sardegna avevo detto che puntavo a una vittoria di tappa e al podio finale. Rimangono da correre ancora 30 km e ho ancora un obiettivo da raggiungere, per non avere rimpianti alla fine di questo Giro».

Hai corso questo Giro per vincerlo? Corri solo per vincere?

«Ho visto oggi che la vittoria è bella, è meraviglioso alzare le braccia al traguardo. Non sarei stato soddisfatto ad arrivare secondo oggi, inutile nasconderlo. Se ho corso per vincere la classifica finale finora? Sì e no, sin dalla partenza ero consapevole che c’erano rivali più forti di me sulle tre settimane; io ho corso al massimo e ora cerco di finire al meglio questa prova».

Tornerai al Giro?

«Spero di tornare al Giro, certamente. Trarremo le conclusioni e faremo il bilancio alla fine della stagione, da parte mia sono stato sempre convinto che il Giro sia una corsa per me. Finora non ho mai riscontrato niente di negativo in questa competizione».

In caso di collaborazione migliore il distacco sarebbe stato maggiore?

«Con Nibali e Quintana abbiamo corso bene, non abbiamo mai contato i colpi di pedale, siamo andati sempre al 100%. Poi abbiamo ripreso Pozzovivo e Zakarin che pensavano alla vittoria di tappa, come peraltro anche me. Come nelle scorse tappe, ognuno seguiva i propri interessi e sin da ieri abbiamo potuto notare che quando Dumoulin era dietro qualcuno lo aiutava. Ad ogni modo, guadagnare 15 secondi su un passista come Tom è la dimostrazione che abbiamo collaborato bene».

Questa prestazione è migliore della tua al Tour 2014 che ti ha visto terzo?

«Sì, senza dubbio. Molti corridori convengono sul fatto che il livello sia davvero molto elevato qui. Lo vediamo anche con i dati di potenza al termine delle tappe. Tutto racconta che ciò che ho messo in pratica qui è superiore a ciò che ho fatto finora in carriera. E i rivali non sono da meno, ad esempio Pozzovivo e Zakarin stanno correndo i loro migliori Giri».

Visto che la crono finale è questione di energie residue, non pensi di poter vincere questo Giro?

«Nel mio cuore spero di sì, naturalmente. Lotterò fino alla fine per questo, non mi tirerò indietro. Con Nibali credo di essere sullo stesso livello, ma Quintana ha ancora 50 secondi e può difendersi al meglio. Non bisogna sottovalutarlo in queste prove, l’anno scorso ha battuto Chavanel alla Route du Sud. Insomma, sarà una battaglia super e non si può sapere chi vincerà domani e tutto questo è davvero avvincente».

Da Asiago, Diego Barbera

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