I VOTI DI STAGI. POLANC VOLA NEL VENTO, MORENO FA VOLAR LE MANI
GIRO D'ITALIA | 09/05/2017 | 19:55 di Pier Augusto Stagi
Jan POLANC. 10. Seconda vittoria al Giro d’Italia per il 25 enne corridore sloveno che regala alla UAE Emirates la prima vittoria in un Grande Giro. Dopo l’Abetone di due anni fa, ecco l’Etna. Termina stremato una corsa fatta tutta controvento. Contro i crampi. Contro tutti. Vince la resistenza della “montagna invisibile” che oggi è stata di gran lunga più dura di Iddu.
Bob JUNGELS. 10. L’uomo del vento e dei ventagli torna in maglia rosa: vedrete, il 24enne lussemburghese sarà un osso duro. Sta studiando da tempo per diventare grande, comincia ad avere l’età giusta per potersi considerare tale. Vai col vento.
Mikel LANDA. 6,5. Fora all’inizio della scalata dell’Etna, aiutato da Philip Deignan rientra faticando non poco, ma rientra. Finisce la corsa con i migliori e la lingua a penzoloni, ma la sua giornata no la chiude con un bilancio più che soddisfacente.
Geraint THOMAS. 6. Sta rintanato in mezzo al gruppo. E chi lo schioda?
Vincenzo NIBALI. 6,5. Attacco dimostrativo, telefonato, per quanto mi riguarda per andare a provare “la febbre” ai suoi diretti avversari e di conseguenza anche a testarsi. Una breve uscita per prendere una boccata d’aria e tornare a “casa” convinto che quello che è stato fatto va bene.
Ilnur ZAKARIN. 7,5. Premio alto per tutto. Per come reagisce all’ennesima caduta. E poi alla sua rasoiata finale che vale una manciata di secondi, ma per il morale è comunque tanta roba.
Dario CATALDO. 6,5. È uno degli uomini Astana deputati a fare la classifica con Tanel Kangert (voto 5,5). Resta sempre lì, nelle prime posizioni. L’artista sa volare con la fantasia, nonostante il vento oggi ha i piedi ben saldi per terra.
Thibaut PINOT. 6. Scalpita, vorrebbe fare qualcosa di più, ma alla fine si accontenta: come tutti.
Simone PETILLI. 6,5. È uno dei pupi di Orlando Maini. È al suo secondo Giro d’Italia e non si fa spazzare via dal vento. Resta lì: tra i primi.
Tom DUMOULIN. 6,5. Per l’olandese volante, una giornata più che positiva. Lui aspetta la crono, per mettere tutti in fila.
Adam YATES. 6. Poco appariscente, fa lavorare molto e bene la squadra. È lì.
Bauke MOLLEMA. 6. Sa che il Giro è lungo e l’ultima settimana è qualcosa di mostruoso. Per il momento non si fa impressionare.
Nairo QUINTANA. 6. Pedala bene, leggero come pochi, però non fa una pedalata in più. Unzue lo conosciamo bene: la maglia rosa non la vuole adesso, ma tra un po’.
Pierre ROLLAND. 6. Ci prova, ma torna indietro.
Jesper HANSEN. 6,5. Il giovane danese dell’Astana non ha paura di prendere il vento in faccia. Questo ragazzo ha talento.
Tejay VAN GARDEREN. 6. Si fa notare solo per un salto di catena che per poco non lo catapulta in avanti. Resta avanti. Con i primi.
Steven KRUIJSWIJK. 6. Cade poco prima di affrontare Iddu. Dovrebbe farsi benedire.
Eugenio ALAFACI. 7. Il corridore della Trek Segafredo evade subito dal gruppo, seguito e inseguito da Jacques Janse Van Rensburg della Dimension Data, Jan Polanc della UAE Emirates e Pavel Brutt della Gazprom Rusvelo. Anima la giornata con un’azione coi fiocchi. Per un corridore coi baffi.
Rohan DENNIS. S.V. Questa mattina Valerio Piva e Maximilian Sciandri erano particolarmente preoccupati per le condizioni dell’australiano. I postumi della caduta di Cagliari non erano stati smaltiti come sperato e questa mattina lamentava nausea, vomito e giramenti di testa. Nella caduta ha subìto il classico colpo della frusta al collo. Alla fine non ce l’ha fatta: la testa girava. E non solo quella.
Javier MORENO. 2. Prova televisiva, dopo aver provato a “rallentare” la marcia di Diego Rosa, che si becca uno spintone in piena competizione. È l’unico sussulto di una gara anonima. Alla fine i big non pagano nulla o quasi: lui, lo spagnolo, sgancia 200 franchi svizzeri di ammenda e fa le valige. Se me va a casa, squalificato per atti violenti e antisportivi. Però anche lo spagnolo, che è tipo da sempre molto corretto, pare che lamenti un forte dolore al costato: chissà perché... In ogni caso, comunque la si giri, brutta cosa.
DATI TV. 6. Il Giro piace. Così dicono e così scrivono. I dati delle tre tappe sarde sono per gli uomini Rai e i dirigenti di Rcs Sport più che lusinghieri. La prima, da Alghero a Olbia, su Rai 2 ha raccolto 1.276.000 spettatori con l’11% di share; il giorno dopo, per la Olbia-Tortolì, 1.918.000 (12%). E domenica il boom nella Tortolì-Cagliari: 2.061.000 telespettatori (14,4%). La rosea fa sapere che se si confrontano questi dati con l’inizio di un anno fa (Apeldoorn, Olanda) il miglioramento è netto: + 65% sulla terza tappa. E +35% rispetto alla terza del 2015, partenza da Sanremo. Va detto che fino all’anno scorso il Giro andava su Rai Tre e quest’anno su Rai Due. Capiamo però, con qualche anno di ritardo, perché due anni fa e l’anno scorso non sono stati forniti i dati ascolto.
Se cambiasse i cronisti la Rai farebbe più ascolti.... rimpiango Cassani e Bulbarelli. ...
MARZANO ZERO
9 maggio 2017 23:09ZECCA
PROPRIO CHE IL CICLISMO NON RIESCE A RITAGLIARSI UN'IMMAGINE POSITIVA:
PRIMA PACHI VILA PORC........ OGGI MARZANO CAZZ.......
CULTURA ZERO.
VERGOGNA
Regia RAI un disastro.
10 maggio 2017 09:09Bastiano
Mi dispiace ma, come non pensare alla regia del Tour e restare sconsolati nel vedere che al Giro l'ultimo km di una tappa che arriva in salita, non ti fanno vedere cosa accade in gruppo?
d'accordo con bastiano
10 maggio 2017 11:12Vale46
regia Rai Voto 0.
ma quando ha vinto Grepipel, si può sapere perchè sia all'ultimo km, poi a 300metri dall'arrivo, l'immagine si è bloccata sui corridori che passavano e l'immagine è tornata sulla voltata quando Greipel era già partito....???? Assurdo, mia nonna farebbe meglio
Regia strana
10 maggio 2017 12:39runner
Anch'io ho notato strane distrazioni della regia, soprattutto l'altro giorno nella volata vinta da Greipel
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