ALPS 2017. SCARPONI:«Una vittoria per i terremotati». AUDIO
PROFESSIONISTI | 17/04/2017 | 15:40 Un Michele Scarponi raggiante quello che si presenta in conferenza stampa a Innsbruck dopo la vittoria nella prima tappa del Tour of the Alps 2017 che lo veste di ciclamino. L’Austria porta bene al marchigiano che aveva vinto nella non lontana Mayrhofen la tappa del Giro d’Italia 2009 partita da Bressanone. Rotto un digiuno che durava da sei anni, ecco le sue impressioni.
Finalmente sei tornato a una vittoria, raccontaci la tappa di oggi
«È la prima tappa che vinco in questa competizione e anche la prima personale a distanza di qualche anno, finalmente sono riuscito ad alzare le braccia di nuovo e sono molto contento, tutto è andato per il meglio. La tappa è stata molto difficile anche per le condizioni meteo. Mi aspettavo l’ultima salita più facile, ma gli Sky hanno pedalato molto forte e così è risultata più complicata. Ai -2km circa Thomas ha provato a partire da lontano e poi anche Pozzovivo, ma sono stato scaltro a rimanere lì nell’ultimo tratto con loro per poi tentare la volata».
È anche la prima vittoria dell’anno per l’Astana
«Sì, ed è anche la mia prima vittoria in Astana. Abbiamo raccolto poco quest’anno, ma non per qualche motivo particolare, anzi abbiamo lavorato duramente, ma a volta capita di ottenere meno di quanto ci si aspetterebbe. In più, quando non arrivano i risultati si rischia anche di perdere un po’ il morale, ma siamo stati bravi a continuare a lavorare nella direzione giusta e questo successo ci aiuterà a proseguire ancora meglio».
Chi hai visto pedalare meglio?
«Pinot e Thomas hanno tenuto la corsa con le loro squadre ed è stato sintomatico sulla loro condizione. Pozzovivo è sempre stato presente ed è stato regolare come ci ha abituato. E anche io mi sono stupito perché arriviamo dopo uno stage in altura, ma finché non corri non sai mai come stai davvero. È arrivato il miglior risultato possibile oggi, ma dopo essere arrivati da un blocco di lavoro pesante e poche corse sento che si può ancora migliorare».
Un po’ di morale anche vista la sfortuna dell’infortunio di Aru
«Fabio è stato molto sfortunato, cadendo in una curva e questo imprevisto gli ha e ci ha cambiato tutto il programma per questa gara e per il Giro. Ora sta recuperando al meglio, tutti gli siamo vicini e ci dispiace molto per ciò che è accaduto. Abbiamo continuato a lavorare concentrati per questa corsa e per il Giro stesso. Ora rimarrei concentrato sul Tour of the Alps più che ai prossimi appuntamenti».
Sei d’accordo con Nibali che crede che possa ancora farcela per il Giro?
«Non so, sinceramente, ma è di sicuro quello che tutti ci auguriamo. È chiaro che c’è stato un infortunio ed è altrettanto chiaro che c’è anche la sua grande volontà di partire dalla sua Sardegna. Lui è la nostra punta, il nostro capitano, ma ora si dovrà prima capire quando potrà tornare a pedalare e poi verificare il tutto».
Tornando a te, ora farai un pensiero alla classifica finale?
«È un po’ che non mi capitava di vincere, non sono più abituato. So che da qui a venerdì sarà lunga e molto dura. Andiamo a riposare con la maglia di leader e a nessuno piace regalarla a qualcun altro, dunque tenteremo di portarla fino alla fine. Ora penso a godermi questa vittoria dopo tanto tempo poi da domani riprenderò a correre con i miei compagni con il massimo impegno».
Domani potrebbe nevicare, come ti senti a correre in queste condizioni?
«Ho il cognome adatto per la neve (ride, NDR). Certo, affronare la discesa con la neve non è il massimo, ma c’è chi ha la competenza di prendere queste decisioni. Poi non si sa mai, oggi doveva essere brutto, invece ha tenuto. Se fossi l’organizzazione annullerai tutto e lascerei la maglia a me... sto scherzando!»
A chi dedichi questa vittoria?
«Voglio dedicare questa vittoria ai miei figli Giacomo e Tommaso che non mi hanno visto vincere e si stavano chiedendo se fossi in grado o no e anche a mia moglie. Poi vorrei dedicarla anche a Filottano, la mia terra, che è stata colpita dal terremoto: so quel che hanno passato e spero che questa vittoria dia un po’ di felicità alle popolazioni colpite dal sisma. Infine la dedico anche all’Astana perché abbiamo lavorato duro e ce lo meritavamo».
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