
Jonas Vingegaard adesso è il padrone della Vuelta di Spagna e ha voglia di venire presto in Italia per correre il Giro. La corsa rosa lo affascina, ma sa anche che l’importanza mediatica del Tour de France è più alta e nei prossimi mesi, con la squadra verificheranno se e quando potrà venire alla corsa rosa.
«La Vuelta è uno dei tre grandi giri e quindi è meraviglioso averla vinta – ha spiegato Vingegaard durante la conferenza stampa – La vittoria di questa Vuelta è più importante a livello di risultato del secondo posto al Tour de France, ma per quello che ho vissuto e ripensando per esempio allo scorso anno, sicuramente quel secondo posto dopo l’incidente al Giro dei Paesi Baschi per me personalmente è stato forse il mio risultato più importante dopo quella caduta. Dopo quello che avevo passato, non avrei mai pensato di poter ottenere quel secondo posto».
Ci sono voci che vedono Vingegaard al Giro d’Italia il prossimo anno, il danese al riguardo ha spiegato che la corsa rosa è un suo desiderio, ma che il tutto verrà deciso più avanti.
«Per quanto riguarda il Giro del prossimo anno, ovviamente, mi piacerebbe esserci, ma dipende anche da quale sarà il programma. Normalmente, sì, il Tour è il Tour e probabilmente dovrò fare di nuovo la Grande Boucle, ma dobbiamo ancora vedere».
Negli ultimi due anni Jonas Vingegaard è arrivato secondo alla corsa gialla alle spalle di Tadej Pogacar, che al momento è senza dubbio il corridore più difficile da battere. Il danese rispetta il suo avversario e accetta il dover arrivare secondo, quando in corsa c’è un corridore forte come lo sloveno.
«Naturalmente quando gareggio contro Tadej mi piacerebbe batterlo, ma so che è un avversario molto forte e che è molto difficile da battere. Ma se vado a una corsa e c’è anche lui, ovviamente voglio vincere e mi piace sfidarlo».
Il danese non correrà il Mondiale di ciclismo in Ruanda e preferisce prendere parte ai Campionati Europei, gara con la quale finirà la sua stagione.
«Quando si corre un grande giro si impara sempre qualcosa, ma lo capisci solo dopo alcune settimane e quindi anche per la Vuelta sarà la stessa cosa. Come ho già detto non sarò al Mondiale in Africa, mentre parteciperò ai Campionati Europei che hanno un percorso che si addice di più a un corridore come me».