
Archiviato il spettacolare Grand Prix Cycliste de Québec, il gruppo si è spostato di 250 km a sud ovest, dove domani va in scena il GP di Montréal 2025, nella città francofona più grande del Continente americano. Da una città a forti tratti europei come Québec, si passa quindi ad una più identificabile metropoli d’America, anche se le unicità non mancano, visto che parliamo di una città completamente insulare, in quanto sorge sull'arcipelago Hochelaga, gruppo di isole alla confluenza dei fiumi Ottawa e San Lorenzo.
Tra le due corse canadesi, quella di Montréal è sicuramente quella più dura e un po’ più adatta agli scalatori, basti pensare che negli ultimi 3 anni si sono imposti due volte Tadej Pogačar e una Adam Yates. Se ieri Bettiol ha centrato il primo podio italiano di sempre a Québec, a Montréal i trascorsi azzurri sono migliori, con la vittoria di Diego Ulissi nel 2017 e i podi di Moreno Moser, Simone Ponzi, Sonny Colbrelli e Andrea Bagioli.
La corsa scatterà alle 16:15 italiane per concludersi intorno alle 21:45. Come sempre, sarà visibile sui canali di Discovery+.
IL PERCORSO
Dopo il bagno di folla a Québec, anche a Montréal sono attese decine di migliaia di tifosi lungo il percorso. La formula è la stessa di venerdì, con un circuito di 12,3 km da ripetere 17 volte, per un totale di 209,1 km di puro show in stile americano. L’anello si svilupperà interamente all’interno e nei dintorni del Parc du Mont-Royal, 200 ettari di area verde incastonati sulla montagna della città, il Mont Royal per l’appunto, dove sorge anche l’Università della città.
La parte più insidiosa del circuito arriva subito dopo lo striscione del via, la Côte Camillien-Houde (1,8 km all’8%) che porta al punto più alto della città. Arrivati in zona Università, a circa metà dell’anello, c’è la Côte de Polytechnique (780 metri al 6%, con 200 metri all’11%), ma le difficoltà non sono ancora finite, perché in vista dell’arrivo c’è prima Avenue de Mont-Royal (600 metri al 7%) e poi il rettilineo finale da non sottovalutare, Avenue du Parc (560 metri al 4%). Appare quindi chiaro che un circuito del genere, affrontato 17 volte e con un dislivello complessivo di 4500 metri, rischia di creare molta selezione, soprattutto se interpretato con piglio deciso.
I FAVORITI
Tadej Pogačar partirebbe favoritissimo a prescindere, ma se come ha detto Alberto Bettiol la UAE Team Emirates-XRG “sarà incazzata per aver perso in Québec”, allora per gli avversari dello sloveno rischiano di essere dolori. A Montréal c’è ampio spazio per fare la differenza, il campione del mondo l’ha già vinta due volte, e a questo punto mette nel mirino il tris per arrivare fresco e carico al Mondiale in Ruanda. Gli emiratini avranno anche Pavel Sivakov, 2° venerdì, Tim Wellens, Brandon McNulty e Adam Yates, vincitore nel 2023, motivo per cui sarò complicato sfuggire alle loro logiche.
L’avversario più accreditato, Wout Van Aert (Visma | Lease a Bike), ha ammesso di non aver avuto grandi gambe in Québec, quindi non sarà facile per lui rispondere a tutti gli attacchi della UAE. Chi invece le ha avute sono certamente Julian Alaphilippe (Tudor), Alberto Bettiol (XDS Astama) e Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), ma attenzione anche alla Bahrain Victorious con Matej Mohorič, Pello Bilbao e Edoardo Zambanini.
Da non sottovalutare anche Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Quinn Simmons (Lidl-Trek), Simone Velasco (XDS Astana), Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale) e Filippo Zana (Jayco AlUla), mentre dovranno tirare fuori il coniglio dal cilindro i corridori più veloci come Arnaud De Lie (Lotto), Michael Matthews (Jayco AlUla), Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), Dorian Godon (Decathlon AG2R La Mondiale) e Corbin Strong (Israel-PremierTech).
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.