PROFESSIONISTI | 15/02/2017 | 07:08 È iniziato in salita il 2017 di Edoardo Zardini e, anche per uno scalatore, questa non è una buona cosa. Caduto nella seconda tappa della Vuelta a San Juan e ripiombato a terra a Donoratico, il 27enne veronese della Bardiani CSF sta lavorando per ritrovare la condizione ottimale.
L'inizio di stagione non è stato propriamente fortunato... «Già, cadendo in Argentina mi sono procurato una forte botta al gomito destro con conseguente versamento che mi limitava moltissimo i movimenti della mano. Al Gp Costa Etruschi sono scivolato prima della salita senza riportare conseguenze, ma finendo a terra ho rotto la bici e non sono più rientrato sul gruppo. Detto questo, non voglio trovare scuse, non ho la gamba dei giorni migliori. Devo avere pazienza e continuare a lavorare per tornare al livello di forma che avevo raggiunto prima della caduta, me lo ripetono anche i direttori. Sono stato fermo tanto, l'anno scorso ho saltato il Giro d'Italia e anche a livello psicologico questo ha influito non poco. Dopo le cadute e gli infortuni subentrano la paure ma io le ho vinte tutte e ora guardo avanti, faccio il mio mettendo il massimo dell'impegno in allenamento e in gara. Dal di fuori capisco sia difficile comprenderlo, tanti si aspettano un mio segnale di ripresa, ma al momento sono questo».
Cosa prevede ora il tuo programma? «Correrò ad Abu Dhabi, Larciano, Tour of the Alps. Per la corsa rosa si vedrà, giustamente ci andrà chi va forte, ci spero, ma bisogna meritarselo. In inverno ho fatto tutto bene, siamo stati due volte a Calpe, più di così non potevo allenarmi. L'anno scorso in questo periodo ero competitivo, adesso no e mi dispiace. Mi manca qualcosa, per crescere devo continuare a pedalare e prima o poi il fisico ritornerà a darmi quello che mi ha sempre dato. Ci tengo a far bene per me e per la squadra, i tecnici sono i primi a dirmi di stare tranquillo, ma quando hai vinto e sei abituato a stare davanti, quando non ci riesci ci rimani male».
Quali le tue ambizioni per quest'anno? «Prima di poter puntare a qualche gara nello specifico ho bisogno di conferme, di prove positive. Sarei contento di ritornare a giocarmi i finali di corsa, poi tutto quello che verrà sarà di guadagnato. Ora come ora sono meno sicuro dei miei mezzi. Quando arrivava la salita me la giocavo ora non lo so, ma non ho intenzione di abbattermi o mollare. Voglio ritornare competitivo e dire la mia nelle gare a me adatte».
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