STORIA | 17/10/2016 | 08:06 Il primo decennale di vita del Museo del Ghisallo è stato ricordato il 14 ottobre scorso, proprio a dieci anni dall’inaugurazione avvenuta nella medesima data, ma nel 2006, della struttura, voluta e realizzata con unica tenacia dal grande e rimpianto Fiorenzo Magni, che sorge accanto al Santuario dedicato alla Madonna protettrice di tutti i ciclisti.
L’anniversario è stato festeggiato nella serata di venerdì 14 ottobre, proprio all’interno del “Ghisallo Cycling Museum” con Antonio Molteni, presidente della Fondazione Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo di Magreglio, a fianco di Magni fin dall’inizio che, con Carola Gentilini, la direttrice, hanno accolto gli ospiti di varia estrazione che sono intervenuti.
In prima linea i famigliari di Fiorenzo Magni che hanno sostenuto tangibilmente e meritevolmente l’iniziativa anche dopo la scomparsa del Leone delle Fiandre (leone sempre, anche nella vita, con il suo coraggio, la sua intraprendenza e la sua mai doma passione) e con sostenitori di varie provenienze che hanno contribuito a rilanciare i valori e le iniziative proprie del Museo, con rinnovata passione e altri apporti, dopo un certo periodo di crisi, anche dura, come ha ricordato Antonio Molteni. C’è stata comunque la ripartenza, buona, soddisfacente, dove un ruolo importante l’ha e continuano a giocarlo pure gli appassionati volontari che assicurano l’operatività del Museo, anche con nuove iniziative di vario tipo, confortate dal riscontro dei “numeri”. E ha ringraziato, in tema di tangibile sostegno, Corrado Bergagna di Alcar, il sindaco di Bellagio, Angelo Barindelli, Alberto Valsecchi, titolare della Valsecchi Armamento Ferroviario, l’azienda con i marchi La Cimbali e Faema e la Comunità del Triangolo Lariano. Particolare ringraziamento Molteni l’ha rivolto alle figlie di Fiorenzo Magni, Tiziana e Beatrice, che hanno voluto fortemente proseguire nel sostenere nei fatti il Museo, nel segno continuativo del genitore.
Fra gli interventi è da ricordare quello di Pier Bergonzi, vice-direttore de La Gazzetta dello Sport, sempre vicina al Museo che, seppur febbricitante, da “corridore” qual è stato in gioventù (“scarso” precisa sempre lui), ha ricordato con brevi ma significativi accenti le molteplici valenze che legano il ciclismo d’ogni tipo al Ghisallo. C’erano corridori di varie epoche e specifiche medaglie olimpiche d’assoluto prestigio come Toni Bailetti, Marino Vigna e vari altri, come Pino Sorbini dell’Enervit, sempre vicina al Museo el Ghisallo, diversi rappresentanti di enti del territorio, della stampa e altri legati all’ambiente delle due ruote che hanno seguito l’intrattenimento teatrale di Fabio Martinello (nessuna parentela con Silvio) e con alcuni chiamati al microfono da Sergio Meda.
A proposito di due ruote il tutto si è svolto nella suggestiva ambientazione del Museo con le sue preziose testimonianze di valore assoluto con molte, fra quelle più significative, ora raccolte in una bella pubblicazione “benedette biciclette! – la collezione del Museo Madonna del Ghisallo” della Bolis Edizioni di Azzano San Paolo (Bergamo), stampato nello scorso settembre. Gli autori sono Guido P. Rubino, fotografo e giornalista specializzato in tecnologia delle due ruote, Lorenzo Franzetti, altra firma ciclistica con Luciana Rota che continua una tradizione di famiglia e d’amicizia con la famiglia Magni e Carola Gentilini, architetto, dal 2010 direttrice del Museo. Sono oltre centocinquanta pagine che alternano interessanti scritti a bellissime fotografie di “gioielli” a due ruote, di varie epoche, custodite in questo preziose scrigno aperto della passione, dell’amore, del ricordo, un ricordo comunque propedeutico per il futuro, per le biciclette e per i ciclisti, di ogni dove, che è il Ghisallo. Motivi e sentimenti che ci sembrano riassunti appieno dal “pensiero”, a firma di Marco Pastonesi, qui sopra pubblicato.
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