PEDAR, IL GREGARIO GENTILUOMO

LIBRI | 11/10/2016 | 07:48
“Attenzione! Affrettatevi!! Corridori così sono in esaurimento, stanno finendo, non ne nascono più. Non perdetevi le loro storie!!! Sono troppo belle per non leggerle…”. Eh si, perché quanti sono ancora in giro i corridori che hanno corso con Coppi, gregari di Coppi, in squadra con Coppi e spesso in stanza con Coppi? Quanti possono raccontare il “Campionissimo” con una certa lucidità? Pietro (Pédar in dialetto) Nascimbene è uno di questi . Se poi a questa lucidità si aggiunge una umiltà, una modestia e una riservatezza propria della gente di Oltrepò, allora capite bene che chi leggerà questo libro avrà occasione anche di commuoversi e di poter apprezzare il galantuomo che è in questo giovanotto di 86 anni.

Nascimbene da dilettante è un’iradiddio (una volta, dopo un arrivo solitario e vittorioso, un avversario ebbe la faccia tosta di dirgli: “Ti è andata bene oggi perché dietro eravamo solo in 4 a tirare….”. Assaggia il professionismo col vecchio Pavesi alla Legnano. Vive una discreta carriera alla Carpano di Giacotto (una tappa al Giro e “quasi” una Parigi-Nizza consegnata a Fred De Bruyne per pelose e alchimiche strategie di squadra…), il bellissimo Tour del “58 col capitano azzurro Vito Favero alla piazza d’onore, e molte corse al servizio del “Campionissimo” che era ormai a fine carriera ma andava sempre forte e a cui Nascimbene, per rispetto e devozione, non riuscì mai a dare del “tu”. Conclude l’ultimo anno da professionista nella neonata Molteni col grande amico Giorgio Albani. Si gode, infine, una tranquilla maturità nella trattoria di famiglia tra salumi, ossibuchi e barbera; moglie e figli innanzi ai suoi pensieri e, come abbiamo detto, sempre una certa ritrosia a raccontarsi. Bravissimo quindi l’autore Franco Rovati, maestro di “maieutica” e capace di estrarre verità e vita da un cuore semplice.

Pèdar
I racconti di Pietro Nascimbene, il gregario che dava del “lei” a Coppi.
Geo Edizioni
info 0571 924051 - Ricco di foto e documenti - 19,00 euro.

Carlo Delfino

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