| 29/04/2004 | 00:00 Franco Ballerini, commissario tecnico dell'Italia del ciclismo, ha visionato oggi il percorso dei prossimi mondiali di ciclismo pedalando lungo i tornanti delle Torricelle accanto a Pietro Caucchioli, Damiano Cunego e Filippo Pozzato, i campioni veronesi e veneti del pedale. Con loro, in un gruppo di circa 30 persone, c'era Francesco Moser, iridato a San Cristobal in Venezuela nel '77 , vincitore di tre Parigi-Roubaix. Ma la ''famiglia'' del ciclismo era numerosa perche' in bicicletta, vestito di tutto punto, c'era anche il commissario tecnico dell'Under 21 azzurra Claudio Gentile. E c'e' stato spazio anche per il divertimento, con Bruno dei Fichi d'India. Tutti insieme in sella alla bicicletta per visionare il tracciato iridato di Verona 2004, compresi 16 trapiantati d'organo in rappresentanza della Fito, la fondazione per l'incremento dei trapianti d'organo. La citta' scaligera si sta preparando al meglio e la macchina organizzativa e' in piena attivita'. Con tanti aspetti, non ultimo quello tecnico. Ballerini ha visionato con attenzione il percorso. ''La salita e' pedalabile - ha affermato il tecnico - anche se fatta diciasette volte rendera' la vita dura a tutti. E' un bel tracciato, un percorso che si adatta alle caratteristiche di molti dei nostri atleti. E' un Mondiale duro, difficile, selettivo, sono certo che sara' una grande corsa''. Ballerini si e' soffermato sulle possibilita' d'azzurro dei tre ragazzi che gli pedalavano accanto. ''Di tempo prima del Mondiale ne hanno ancora a disposizione - ha affermato - ma sicuramente tutti i papabili saranno seguiti con molta attenzione sino al Mondiale''. Un appuntamento iridato che Damiano Cunego ha gia' vinto nel '99. Stesso tracciato, stessa salita. Ma la' si era tra gli juniores. ''L'importante sarebbe riuscire a vestire la maglia dell'Italia - ammette Cunego - e' uno dei miei sogni, un mio grande obiettivo''. Sulla salita e' stato Moser, divertendosi, a muovere le acque e tra i piu' attivi a chiudere ''buco'' e' stato proprio Claudio Gentile. ''Onestamente - ha detto - avrei preferito farmi un giro di campo, si fa davvero piu' fatica in bicicletta. Il ciclismo e' uno sport che mi ha sempre appassionato. Avevo un figlio che correva, ma poi ha giustamente preferito gli studi. Comunque in bicicletta quando posso ci vado volentieri''. Il gruppo ha poi raggiunto la sede del Comune di Verona per una conferenza stampa di rito con l'assessore allo Sport della citta' scaligera Luciano Guerrini e il presidente della Mondiali spa Giovanni Rana.
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