Fanini è pronto: ma perché nessuno mi querela?

| 25/09/2008 | 12:00
Fanini replica con una nota ad alcune critiche arrivate dopo le sue dichiarazioni rilasciate al programma «Lunedì Gol» in onda su Canale Italia, all’articolo a firma Paolo Ziliani, pubblicato su «La Stampa» dell'altro ieri e a quanto detto e commentato su «Radio 24». A coloro che mi criticano e minacciano denunce e querele voglio solo dire: fareste correre i vostri figli nel ciclismo con il sistema che c’è in questi ultimi 20 anni e pensando che negli ultimi 10 sono già morti oltre 100 ragazzi dai 20 ai 35 anni? Questo numero è solo dei morti che si sono venuti a sapere e tutto questo per i veleni che sono obbligati ad assumere solo per finire le gare. E’ ciò succede quasi in tutti gli sport per non parlare del calcio dove manca uno come me che non ha paura di denunciare i fatti che succedono. Dopo di me aveva cominciato Zeman ma l’hanno fermato subito perché nel calcio il business è ancora più grande, i morti sono tanti ed il marcio profondo che c’è va nascosto. Riguardo al mio ds Pierino Gavazzi, mi ha confermato esattamente quanto ho dichiarato cioè che i corridori vanno a fare rifornimento di epo. E’ tutto registrato. La verità è che Gavazzi deve salvare il suo lavoro e suo figlio che vince nei professionisti. Pertanto ai giornalisti ha solo detto che si sono ritirati dalla Vuelta per fare rifornimento. In ogni caso ciò che mi ha riferito Gavazzi non è una novità. Che lui confermi o smentisca quanto ha dichiarato poco importa perché i comportamenti che attuano i corridori oggi li conoscono tutti e da molti anni. Riguardo a Forconi, con i suoi primi 11 anni di professionismo al minimo di stipendio di certo non poteva ristrutturare il casolare agricolo del nonno in una villa con tre appartamenti un parco enorme completo di uliveti e vigneti da rimanere incantati e dal valore di oltre un milione di euro. Tanto più se si pensa - come ha dichiarato – che smenava tanti soldi quando correva con me (a comprarsi “le cure” che ovviamente io non gli passavo). Visto che ha negato allora gli rinfresco la memoria aggiungendo che lo scambio delle provette me lo venne a raccontare il giorno dopo l’accaduto nel mio ufficio in presenza dell’allora nostro ds Oris Salvestrini (che lo accompagnava) e di altre persone. A seguito della mia inevitabile denuncia pochi giorni dopo la sua squadra lo sistemò con un notevole “risarcimento danni”. E così da un rapporto paterno (era orfano di padre) che durava da sei anni, avevo completamente perso di vista fino a marzo di quest’anno durante una gara di dilettanti a Pisa. In questa occasione mi vide, mi venne subito incontro e non potè fare a meno di rinnovare i ringraziamenti per averlo fatto passare professionista. Nel parlare mi confermò pure sorridendo che grazie alla mia denuncia dello scambio di provette gli piovve subito addosso una fortuna e che prima era uno sconosciuto. Riguardo alla minaccia di querele contro di me che ho letto sui giornali, ben vengano. E’ quello che cerco perché così i giudici che valuteranno subito le denunce metteranno in moto delle indagini che porteranno ad accertare tutta la verità su casi che sono rimasti ancora in ombra o quelli che sono finiti in una bolla di sapone. Chi ha sbagliato deve pagare e ricordo (per chi ancora non lo sapesse) che io non parlo perché non ho niente da perdere ma anzi, sono uno che ha molto da perdere. Finché non verranno penalizzati come meritano quei corridori, dirigenti e coloro che lavorano a favore del doping, io non smetto di parlare e di denunciare. Con questo mi riferisco Amedeo Colombo, presidente dell’assocorridori e presidente dei mondiali di Varese. Questi afferma oggi sulla Gazzetta che ho affiliato la squadra in Polonia per non pagare contributi e tasse. Questi motivi possono essere fondati per squadroni che girano miliardi e che hanno la gestione all’estero. Quasi tutte le squadre italiane hanno l’affiliazione e la gestione all’estero. E poi la nostra è una piccola squadra e con i nostri budget ha poco senso. Invece l’ho fatto per poter parlare ed allo stesso tempo evitare sanzioni su di me e sul team come avveniva 15 anni fa quando ero affiliato F.C.I. Questo dimostra che in Italia se qualcuno parla, si è abituati a colpire anche i corridori ed il team che non hanno alcuna colpa. Questo modo di fare insieme al boicottaggio ingiustificato di organizzatori come Larciano e Peccioli, sanno di vendetta trasversale. E’ questo il motivo per cui ho giurato di non voler aver più niente a che fare con i dirigenti italiani. Amo troppo il mio mondo e sono disposto a tutto per non vedere sprofondare il ciclismo ma allo stesso tempo non è giusto che per me debbano pagare dei ragazzi che fanno solo il proprio lavoro. Invece di attaccarmi, i principali dirigenti italiani si sforzino a fare pulizia con pesanti squalifiche anche a vita e controlli a sorpresa in qualsiasi periodo della stagione perché i casi scoperti dall’UCI e dalla Francia hanno dimostrato che più che mai l’antidoping al Giro d’Italia è una buffonata. In una telefonata ricevuta oggi dal suo braccio destro Busnelli, Colombo ha chiesto di potermi incontrare. Spero di fare questo incontro presto ed insieme anche a Cerato, Presidente della Lega, a Renato di Rocco, Presidente F.C.I. e magari insieme a Bettini, ancora campione del mondo ma questa volta con l’intento di far cambiare vita al ciclismo italiano con la speranza che il resto del mondo segua l’esempio e si possa salvare questo sport. P.S. Parere di tuttobiciweb.it: invece di inviare smentite a «La Stampa» e cercare inutili quanti patetici incontri con il signor Fanini, perché tutte queste persone che si ritengono danneggiate e infamate non decidono di adire alle vie legali?
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COMMENTI
Commento personale
25 settembre 2008 19:03 zammammeru
Non lo querelano perchè in fondo ha ragione.


Parole Parole Parole soltanto parole
25 settembre 2008 21:04 killer
Nessuno querela Fanini, perchè tutti hanno paura che possa fondamentalmente avere ragione. Inoltre ciò che mi stupisce di tutta questa diatriba, è che il Presidente di Varese 2008 sig. Amedeo Colombo, si sia fatto garante presso gli sponsor della manifestazione che nessun caso di Positività si verificherà, e se dovesse accadere restituiscono il versato. Domanda; ma signor Colombo come fa a garantire su centinaia di ciclisti che partecipano alla manifestazione? Dai smettiamola e diventiamo seri, questo sport ha bisogno di fatti e non solo parole, quindi se Fanini ha torto perchè non lo Querelate? Ammesso che abbia TORTO?

Parole parole parole soltanto parole
25 settembre 2008 21:06 killer
Giovedì 25 Settembre , 21:04
Nessuno querela Fanini, perchè tutti hanno paura che possa fondamentalmente avere ragione. Inoltre ciò che mi stupisce di tutta questa diatriba, è che il Presidente di Varese 2008 sig. Amedeo Colombo, si sia fatto garante presso gli sponsor della manifestazione che nessun caso di Positività si verificherà, e se dovesse accadere restituiscono il versato. Domanda; ma signor Colombo come fa a garantire su centinaia di ciclisti che partecipano alla manifestazione? Dai smettiamola e diventiamo seri, questo sport ha bisogno di fatti e non solo parole, quindi se Fanini ha torto perchè non lo Querelate? Ammesso che abbia TORTO?
Antonello Della Corte, ho voluto firmarlo per non nascondere ciò che penso.

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