Il 2025 di Giorgia Vettorello è stato una specie di montagna russa, tante difficoltà, tante ripartenze e la paura di non essere all’altezza. La venticinquenne trevigiana del Team Roland non si è però mai arresa e ha cercato di ricostruirsi pezzo per pezzo per tornare ad inseguire il suo sogno. Nel 2024 ci sono stati tanti problemi fisici, tante soste che l’hanno portata nella stagione successiva con un handicap da recuperare, soltanto con l’aiuto della squadra e delle persone che la circondano è riuscita a trovare una strada nuova. In un mondo di tante e forse troppe gare, di un livello sempre più alto fermarsi è praticamente impossibile; parliamo sempre di chi vince, di chi macina risultati, ma cosa succede quando non si riesce a trovare il giusto colpo di pedale.
«Il mio 2024 è stato molto sfortunato, ho dovuto fermarmi varie volte e di conseguenza ho iniziato tardi la preparazione. Visti i numerosi problemi che ho avuto, ad inizio 2025 il mio allenatore ha deciso di stare un po’ con il freno a mano nell’allenamento per non rischiare di bloccarsi di nuovo. Quando iniziavano già le prime gare ho capito che non riuscivo a tenere il passo, certe cose che prima mi venivano naturali tutto d’un tratto mi risultavano difficili. Le fughe e gli attacchi sono sempre stati il mio marchio di fabbrica, ma facevo addirittura fatica a finire le corse. E’ stato demoralizzante, a livello mentale non riuscivo più ad andare avanti» ci racconta Giorgia spiegandoci le tante difficoltà ancora prima che la stagione iniziasse. il rischio di bloccarsi era dietro l’angolo. Al suo fianco ha avuto tante persone a sostenerla, tanti amici, la famiglia, il Team Roland e il Centro di Medicina di Mestre che l’hanno seguita durante tutto il recupero spingendola a non mollare. «Loro sono stati veramente preziosi – riprende Giorgia- mi hanno fatto capire che mi serviva de tempo perché quando tutti erano già pronti per gareggiare io non ero nemmeno a metà della preparazione, il muscolo stava bene ma occorreva aspettare. I tanti consigli soprattutto di Barbara Casagrande mi hanno dato una grande mano.»
Le cose che non andavano erano tante, dalla preparazione iniziata in ritardo fino ad un allenamento non incisivo. Mese dopo mese Giorgia Vettorello ha provato a resettare tutto e ricominciando da capo. Il diesse Sergey è stato una specie di psicologo che la motivava a non mollare, poi tutto d’un tratto è cambiato qualcosa, dall’allenamento all’approccio alle gare e così finalmente l'atleta trevigiana ha ricominciato a trovare se stessa. «Durante l’estate ho cambiato completamente il mio metodo di allenamento e poco alla volta ho iniziato a riprendermi. Le mie prestazioni sono migliorate, anche a livello fisiologico i valori sono entrati nella norma, in Cina ho avuto una vera e propria svolta. Il grande rammarico è che erano ormai le ultime gare della stagione, ma questi buoni risultati mi hanno fatto affrontare l’inverno serena. Guardo con tanta speranza al 2026 con il sogno di poter tornare il gruppo e continuare questa avventura anche se la squadra si trova in un momento di grande difficoltà» ci ha detto Giorgia con tanta speranza.
A farle tornare il sorriso durante la stagione ci ha pensato anche il campionato italiano gravel a cui è approdata un po’ per caso dopo la difficile decisione di rinunciare al Tour de France. Una disciplina per lei tutta nuova con cui ha provato a mettersi alla prova e che per un giorno l’ha messa al centro dell’attenzione. Il motivo? L’ultimo modello fiammeggiante di Pinarello. «Quando sono tornata a casa dopo la caduta avevo voglia di correre, c’erano solo gli italiani gravel in programma e così mi sono detta perché non provare? E’ stata un’esperienza surreale perché non avevo mai provato una cosa del genere prima di quel momento, ma l’ho presa come una vera e propria lezione sullo stare in bici. Non è stato facile, ma vorrei assolutamente riprovare. Tra l’altro avevo avvisato Pinarello alcuni giorni prima e dall’azienda sono stati gentilissimi a fornirmi una bici e addirittura mi hanno dato l’ultimo modello da poco messo sul mercato. Alla partenza tutti mi guardavano, fotografavano la mia bici, mi facevano domande, anche il ct della Nazionale è venuto a chiedermi informazioni. È stato piuttosto strano ma assolutamente divertente».
Ormai la preparazione è già iniziata da varie settimane e la speranza per Giorgia Vettorello è affrontare finalmente una stagione senza intoppi con la possibilità di giocarsi le sue carte. Tra i sogni della trevigiana c’è quello di rilanciarsi e ritornare al Giro, ma la situazione non è affatto semplice. Ieri è arrivata la conferma che il Team Roland non ha ottenuto la licenza World Tour e nemmeno la professional, la formazione svizzera naviga in acque molto scure e l’ultima speranza è quella di riuscire a costituire una continental. Le notizie che arrivano sono tutt’altro che positive soprattutto per le ragazze che rischierebbero di ritrovarsi a piedi con tutte le squadre ormai già complete.
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