GRAZIE DI TUTTO ELIA! È lo striscione che appare sulle tribune del velodromo di Santiago del Cile appena finisce l'eliminazione, appena Elia Viviani conquista un nuovo titolo di campione del mondo nell'ultima corsa della sua carriera!
Il campione veronese sale di nuovo sul gradino più alto del podio, sale di nuovo in cima al mondo disputando una prova dell'eliminazione perfetta, da dominatore. La sentiva e l'ha voluta, correndo molto in testa, rischiando il giusto, rispondendo agli attacchi dell'olandese Yoeri Havik, poi giunto terzo, e battendo il neozelandese Campbell Stewart.
Viviani corre da campione l'ultima prova della sua carriera, meritandosi l'omaggio che il velodromo, gli avversari, i tifosi gli tributano prima della corsa e poi dopo il trionfo. E carico di mille e mille significati è il secondo abbraccio di Elia: il primo è stato dedicato alla moglie Elena, il secondo a Marco Villa, l'uomo insieme al quale Elia ha "costruito" la rinascita della pista italiana.
LE PAROLE. Si commuove sul podio, Elia Viviani: veste la maglia iridata, si coccola la medaglia d'oro, la morde come da tradizione e canta l'inno di Mameli muovendo appena le labbra, commosso. E poi la foto sul podio con tutto lo staff della nazionale che indossa la maglia con il suo profilo e la scritta "The Last dance, il profeta". Per il veronese anche un mantello bianco che gli fa indossare Marco Villa...
«Ero davvero nervoso, non mi era mai successo, ma poi sono riuscito a concentrarmi sulla gara. Voglio ringraziare la Federazione che mi ha dato la possibilità di venire qui, ho finito come avevo sognato di fare, vestendo la maglia iridata. E un grazie va anche a tutti i ragazzi della Nazionale che sono qui e quelli che sono rimasti a casa. Non avrei potuto pretendere di più da me stesso: ogni atleta guardandosi indietro ha qualche rimpianto, ma quando riesci ad ottenere i risultati che ho raggiunto io non c'è davvero nulla da dire. E permettetemi di ringraziare tutto il mondo del ciclismo per tutto quello che ho ricevuto in questi 16 anni favolosi».
Per la Federazione e per tutto lo staff della Nazionale presente in Cile, quella di oggi – giornata conclusiva dei Mondiali su pista – è stata una data speciale, carica di significati. Lo ha ricordato il presidente Cordiano Dagnoni al termine della manifestazione: «A nome di tutto il movimento ringrazio Elia Viviani per quello che ha dato al nostro ciclismo. Quando un grande campione appende la bici al chiodo è sempre un momento particolare. Ci consola sapere che Elia resterà nel nostro mondo. Avremo tempo, insieme, di programmare il futuro. Oggi è il giorno di festeggiare questo nuovo titolo mondiale in una gara entusiasmante, ma anche dei saluti e dei ringraziamenti. Non credo che ci possano essere parole migliori di un semplice, sincero, sentito 'grazie', per tutti questi anni e per quello che ci hai fatto vivere oggi! Il bilancio complessivo dei mondiali è positivo. Le due medaglie d'oro e quella di bronzo nella madison migliorano il bottino dello scorso anno. Abbiamo un settore femminile che continua a vincere e tanti giovani su cui programmare il futuro. Il cammino verso LA2028 è iniziato.».
foto Sprint Cycling Agency
