
Pronti, si va in scena. Il cast è al completo. Alla vigilia della partenza della 68a Lugo – San Marino – 27° Memorial Lorenzo Berardi si è definito il numero degli iscritti. Si cerca il successore di Luca Gugnino che lo scorso anno trionfò alla Lugo – San Marino deludendo le ambizioni di Andrea Michele Alessiani e di Stefano Cavalli che fino a poco prima erano lì a lottare. La classica della Società Ciclistica Baracca, cui si affianca con uno splendido lavoro la Federazione Sammarinese Ciclismo, si presenta al proprio 68° genetliaco con un plotone assai nutrito, di 192 atleti, colmo di belle speranze e di atleti di grande valore in rappresentanza di società italiane, come d’altronde è costume di questa manifestazione nazionale provenienti da Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Marche, Umbria, Veneto, Trentino Alto Adige, Basilicata, Puglia, Abruzzo oltre ad un atleta dalla Spagna ed un altro dal Messico.
Si cerca, dicevamo, il successore del piemontese in maglia Vigor Cycling Team, che comunque domani concede la rivincita agli avversari, in un gruppo di atleti quanto mai eterogeneo. Ci sono infatti prepotenti scalatori, ma anche solidi passisti dalla lunga gittata e financo velocisti di svelta gamba perché la Lugo – San Marino offre gloria per tutti e non è detto, il ricchissimo albo d’oro insegna, che a prevalere debba essere sempre un gigante della montagna. Tanti sono gli atleti presenti allo start che vantano almeno una vittoria nel personale albo d’oro di stagione, diversi sono i campioni regionali in carica, così come non mancano i plurivittoriosi in grado di determinare la soluzione finale. Il pronostico, fatto sulla base di quanto fin qui evidenziato sembrerebbe concedere una chance in più, sì a Gugnino (8 centri quest’anno), ma anche al campione regionale marchigiano Alessiani Andrea Michele, in maglia Petrucci Zero 24, già secondo lo scorso anno (nove vittorie) come pure al veneto di Città di Marostica Andrea Endrizzi (8 centri) e al piemontese di Madonna di Campagna Brustia (7 centri) con Solenne, campione regionale. A contendere loro la scena, secondo i bene informati, il campione emiliano Mini, il campione umbro Musta, il campione regionale veneto Ceccato della Infocars-Estemotor, il campione altoatesino in maglia Libertas Raiffeisen Cornella, nonché l’atleta emiliano della Paletti Fiumara. Firmano il foglio di partenza domenica le squadre emiliano-romagnole Reda, Pedale Azzurro Rinascita, UC Castel Bolognese, Cotignolese, Ciclistica 2000, Ceretolese, Fiumicinese, Cavriago, Stella Alpina Renazzo, Calcara, Cattolica. Partecipano con diverse possibilità i marchigiani della Recanati, i toscani Team Bike Ballero, gli altri toscani del Team Valdinievole, i veneti dell’Ausonia CSI Pescantina, Faizanè CSZ Sandrigo, Team Petrucci. Inoltre sono presenti i pugliesi della 1D-Un Dente In Più, gli umbri Gubbio Cicl. Mocaiana, Foligno, Triono Racing Team. Ci sono anche gli abruzzesi Moreno Di Biase, Federico Calia del Team Alto Bradano (Basilicata), i componenti dei Team Trento-Alto Adige Veloce Club Borgo, Montecorona. Non si dimentichino inoltre i piemontesi Esperia Piasco, Pedale Ossolano con Ietta.
Ma altri personaggi possono reclamare un posto in prima fila, posto che non è raro che la Lugo – San Marino si sia concessa ad un velocista piuttosto che ad uno scalatore in grado di dirimere i nodi negli otto chilometri e mezzo della salita finale. Tutto nella Lugo – San Marino può portare ad un risultato diverso non pronosticato. Dipende da come la si affronta ed anche, eventualmente, dagli abbrivi conseguenti ai numerosi traguardi volanti che gli Organizzatori hanno sapientemente distribuito lungo il percorso per opportunamente motivare sia le squadre, mediante la speciale classifica a punteggio CONAD, ma anche i singoli atleti con ulteriori, personali, gratificanti opportunità ( a Godo e a Gualdicciolo ).
Ma le chiacchiere da ora in poi contano zero. La parola passa alla strada nei novantatre chilometri e quattrocento metri in cui si dipana la 68.a avventura della classica Lugo – San Marino, quest’anno in versione diversa nel finale. C’è curiosità nell’ambiente perché il traguardo finale arriva in rettilineo a Strada Campo dei Giudei (Fonte dell’Ovo) dopo una piccola discesa, ma precedute queste da uno strappo di circa 800 metri con massima pendenza al 18%. Successiva cerimonia di premiazione nella palestra della Scuola Media antistante il traguardo. Giuseppe Berardi
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