
Ieri vi abbiamo proposto il comunicato della SRAM sul ricordo presentato all'Autorità belga garante della concorrenza e riguardante le limitazioni dei rapporti proposte dall'Uci, che saranno testate in occasione del Tour of Guangxi e che metterebbero in difficoltà i corridori che adottano i gruppi SRAM rispetto ai loro avversari.
Oggi arriva il comunicato di risposta dell'Uci che si rivolge alla stessa Autorità belga garante della concorrenza e non nomina mai l'azienda che ha deciso di proporre il ricorso. Ve lo proponiamo in versione integrale.
Il 19 settembre 2025 l'Autorità belga garante della concorrenza ha annunciato di aver aperto "un'indagine sull'adozione da parte dell'Unione ciclistica internazionale di una norma tecnica che limita il rapporto di trasmissione massimo consentito nelle gare di ciclismo su strada professionistico".
L'Union Cycliste Internationale (UCI) comprende che l'indagine si riferisce al test di marcia massima che verrà effettuato al Tour of Guangxi 2025 che si svolgerà dal 14 al 19 ottobre 2025. Il test era stato comunicato dall'UCI il 20 giugno e il 3 luglio e un "protocollo di test" dedicato era stato adottato dal Comitato di Gestione dell'UCI nella riunione del 10-12 giugno 2025 per consentire l'attuazione del test.
Il test è stato raccomandato da SafeR, l'ente che riunisce i rappresentanti dei corridori, delle squadre, degli organizzatori e dell'UCI, con lo scopo di aumentare la sicurezza nel ciclismo professionistico maschile e femminile, in particolare per i corridori.
L'UCI è perplessa per l'emissione del comunicato stampa dell'Autorità belga garante della concorrenza prima ancora che l'UCI abbia ricevuto la denuncia e per le evidenti inesattezze contenute in tale dichiarazione. In particolare, la dichiarazione non riflette il fatto che l'UCI ha indicato pubblicamente che prenderà in considerazione i risultati di questo test prima di considerare se ulteriori test sono rilevanti nel 2026. Solo allora, l'UCI potrebbe prendere in considerazione eventuali modifiche ai regolamenti. Ancora più sorprendentemente, il comunicato non ritiene nemmeno necessario indicare che il test che sarà condotto dall'UCI è volto ad esplorare misure volte ad aumentare la sicurezza dei corridori, che è una prerogativa fondamentale di tutti gli organi di governo dello sport.
L'UCI è fiduciosa che la sua proposta di testare le limitazioni al cambio sia conforme al diritto della concorrenza dell'UE e del Belgio. Non è compito del diritto della concorrenza portare a un "livellamento verso il basso" degli standard normativi e di sicurezza.
L'UCI continuerà a collaborare con le parti interessate del ciclismo attraverso SafeR per il miglioramento della sicurezza e non farà ulteriori commenti su questi procedimenti.
AGGIORNAMENTO ORE 14.30. Poche ore dopo il comunicato sull'Autorità belga garante della concorrenza, l'UCI ha emesso un nuovo comunicato, questa volta indirizzato alla SRAM.
L'Union Cycliste Internationale (UCI) ha preso atto del comunicato stampa emesso da SRAM il 12 settembre, nonché della denuncia presentata all'Autorità belga garante della concorrenza in merito al protocollo di prova del rapporto di trasmissione massimo sviluppato allo scopo di condurre tale test al Tour of Guangxi 2025, che si svolgerà dal 14 al 19 ottobre.
L'UCI ribadisce che tutti i suoi regolamenti tecnici, compreso il protocollo per la verifica dei rapporti massimi di trasmissione, sono sviluppati nel migliore interesse del ciclismo, della sicurezza degli atleti e dello sport leale. Queste regole sono il risultato di un processo di consultazione che ha coinvolto le parti interessate del settore, tra cui team, corridori e organizzatori.
Il Maximum Gear Ratio Test Protocol è stato istituito sulla base di una raccomandazione di SafeR – l'entità che riunisce rappresentanti di corridori, squadre, organizzatori e UCI con l'obiettivo di aumentare la sicurezza nel ciclismo professionistico maschile e femminile – con l'obiettivo di raccogliere dati per determinare se la limitazione del rapporto di trasmissione è un'area che deve essere regolamentata. Infatti, è stato dimostrato che l'aumento delle velocità massime raggiunte dai ciclisti negli ultimi anni, in particolare in discesa, è legato all'evoluzione dell'attrezzatura e costituisce un fattore di rischio per la loro sicurezza. Va anche notato che la maggior parte dei ciclisti ha espresso il proprio sostegno per testare i limiti massimi del rapporto di trasmissione in un questionario inviato a tutti i ciclisti prima che il protocollo fosse sviluppato. Allo stesso modo, il CPA – l'organo che rappresenta i corridori – ha confermato la volontà che questa prova venga effettuata durante la recente riunione del Professional Cycling Council, tenutasi il 10 settembre.
Il Maximum Gear Ratio Test Protocol non si rivolge a un marchio o a un fornitore specifico, ma si applica in modo uniforme a tutti i corridori del gruppo.
L'UCI sottolinea che il miglioramento della sicurezza nelle competizioni di ciclismo su strada, che è auspicato da tutte le parti interessate nel ciclismo, può essere raggiunto solo attraverso gli sforzi di tutte le parti. L'UCI si rammarica che, a seguito del rifiuto di diverse squadre di partecipare ai test della tecnologia di tracciamento della sicurezza GPS dei ciclisti durante il Tour de Romandie Féminin, un produttore di attrezzature si stia ora opponendo a un test volto a raccogliere dati per esaminare la rilevanza di una misura di miglioramento della sicurezza.
L'UCI rimane pienamente aperta al dialogo con i produttori di attrezzature, al fine di continuare lo sviluppo armonioso e innovativo del nostro sport. L'innovazione tecnologica è un driver imprescindibile del ciclismo, ma deve far parte di un quadro normativo chiaro, trasparente e rispettoso della sicurezza degli atleti.
Tuttavia, l'UCI mette in discussione gli obiettivi della SRAM nell'opporsi a un test progettato per valutare la rilevanza di una misura di miglioramento della sicurezza, minando così la necessaria unità tra le parti interessate del ciclismo, che è essenziale per il progresso verso uno sport più sicuro.