
Tredicesimo nella cronometro di Caen, a un minuto e 21 secondi da Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard ha subito un duro colpo nella gara di ieri. Il danese, che partiva tra i favoriti, in particolare dopo il risultato nella cronometro del Delfinato, è stato persino battuto da due compagni di squadra e da diversi corridori che vogliono salire sul podio finale di Parigi.
Sono state poche le parole rilasciate dal danese, che al pullman della squadra si è limitato a dire che le gambe non avevano funzionato.
«Semplicemente non avevo le gambe giuste - ha spiegato con rammarico - Il risultato riflette le mie sensazioni. Per tutta la corsa ho lottato contro le mie gambe e la mia bici. Naturalmente questo mi ha sorpreso, ma fa parte del ciclismo».
Vingegaard è stato battuto anche da specialisti delle prove contro il tempo come Bruno Armirail, quarto a 35” e Kevin Vauquelin quinto a 49”. Davanti al danese si sono piazzati anche due dei suoi compagni squadra, Edoardo Affini che per quasi tutta la gara è stato primo e che poi ha chiuso al terzo posto a 33” da Evenepoel, e Matteo Jorgenson, undicesimo a 1 minuto e 19 secondi.
«Il Tour è ancora lungo e credo ancora in me stesso e nel mio piano - ha continuato Vingegaard – Sono convinto che possiamo ancora vincere. Il mio distacco è di poco più di un minuto e negli ultimi anni il Tour è sempre stato vinto con un margine molto più ampio».
La Visma Lease a Bike dovrà analizzare questo risultato e capire cosa non ha funzionato. E’ possibile che il danese abbia avuto una giornata negativa, fatto che sorprende dopo la splendida prova di martedì, dove è arrivato terzo nella quarta tappa vinta da Pogacar. Tra le ipotesi potrebbe esserci anche quella di una preparazione che ha puntato tutto ai risultati in salita a discapito però di quella per le prove a cronometro.