
Non ci sono parole a sufficienza per descrivere la straordinarietà di Tadej Pogacar. I numeri parlano da soli e la Liegi-Bastogne-Liegi è la nona Classica Monumento della sua carriera. Nel suo palmares ci sono 2 Giri delle Fiandre, 3 Liegi e 4 Giri di Lombardia. Facendo un giro di statistiche e classifiche, Pogacar, per numero di successi nelle Classiche Monumento, ha raggiunto Sean Kelly, Fausto Coppi e Costante Girardengo e meglio di lui, hanno fatto solo Roger De Vlaeminck con 11 vittorie ed Eddy Merckx, che ha conquistato in carriera ben 19 Classiche Monumento.
Lo sloveno era molto contento della sua vittoria, ma per lui il paragone con Merckx e altri grandi del ciclismo non è assolutamente necessario. «Mi piace correre in bici, tutto qui. Sono felice, ma anche onorato di essere così bravo. Ma i paragoni non sono assolutamente richiesti».
La stagione dello sloveno è semplicemente sorprendente e già a febbraio ha iniziato a vincere all’UAE Tour. Poi è stata la volta del successo a Strade Bianche e il terzo posto alla Milano-Sanremo e poi di nuovo la vittoria al Giro delle Fiandre. Alla sua prima Parigi-Roubaix è arrivato secondo, così come all’Amstel Gold Race. Poi questa settimana, sono arrivate due nuove vittorie, prima alla Freccia Vallone e poi alla Liegi-Bastogne-Liegi.
«Le vittorie sono la cosa più bella, ovviamente, ma l'esperienza a Roubaix è stata davvero speciale. Non avrei mai pensato di potercela fare».
La Liegi è stata la gara perfetta di Tadej Pogacar e, dopo la sua prestazione alla Freccia Vallone, questa volta era partito come il favorito numero uno. «L'intenzione era di fare una selezione a La Redoute e per noi sarebbe stato un test per vedere com'era la situazione»
Tutto è cambiato però, quando Remco Evenepoel non era più visibile nel gruppo di testa e questo ha dato modo alla UAE di prendere facilmente il controllo della corsa e di preparare l’azione di Pogacar. «Nelle corse la tattica non è sacra, bisogna anche lasciarsi trasportare dalla corrente. Sono rimasto sorpreso dal fatto che Evenepoel fosse così in ritardo nella salita. Siamo partiti presto con un ritmo elevato e nella prima metà di gara la Quick-Step è stata sempre in testa. All’inizio ho pensato che stessero risparmiando un po' di energie nella discesa verso La Redoute e aspettavo che si facessero avanti ma così non è stato».
Tadej Pogacar non ha voluto concedere troppo tempo alle domande su Evenepoel, limitandosi a dare qualche spiegazione. «Forse Evenepoel non aveva buone sensazioni, questa è la sua quarta gara consecutiva, o forse gli mancava fiducia per andare forte su La Redoute. Ma non voglio parlare per lui e dovreste chiedere a lui cosa è successo».