L'ORA DEL PASTO. FABIO BATTESINI E QUELL'AMICIZIA CON LEARCO GUERRA

LIBRI | 19/02/2025 | 08:16
di Marco Pastonesi

Era così legato a Learco Guerra – raccontavano i vecchi del ciclismo – che quando la Locomotiva Umana si fermava a fare la pipì, si fermava anche lui. Fabio Battesini stava a Guerra come Sandrino Carrea a Fausto Coppi e come Giovannino Corrieri a Gino Bartali. Il suo gregario. Una sorta di diritto di proprietà, reciproca, il gregario al campione, ma anche il campione al gregario. Dal gregario: devozione. Dal campione: rispetto. E da tutte e due le parti: amicizia.


Battesini aveva dieci anni meno di Guerra: oggi, 19 febbraio, sarebbero 113 anni dalla nascita, a Cappelletta, una decina di chilometri a nord di San Nicolò Po, nel Mantovano. Del gregario non aveva le stimmate: lui era un altro campione. Ma non lo era con la testa. Che allora significava innanzitutto vita da atleta, anzi, vita da corridore. In una sola parola: astinenza. E l’astinenza non era il suo forte. Troppo bello, troppo allegro, troppo vivo per non darsi e per non prendere. Fu la strada a unirli, Guerra e Battesini. Accadde nel 1927, quando erano tutti e due dilettanti. E Guerra al suo primo anno di ciclismo. Si correva a casa loro, a Bagnolo San Vito. Primo Battesini, secondo Guerra.


Riscopro Battesini in un libro dedicato a Guerra. Lo ha scritto Learco Guerra junior, nipote della Locomotiva Umana (“Era mio nonno”, Edizioni ZeroTre, collana La coda del drago, 218 pagine, 18 euro, con la prefazione di Pier Bergonzi e la postfazione di Adalberto Scemma, ne ho già scritto qui). L’incontro tra Battesini e Guerra nipote fu affettuoso, le lingue – alternate – italiano e mantovano, i ricordi ancora accesi. Gli allenamenti: “Uscivamo normalmente a giorni alterni per fare 200-250 o anche 300 chilometri, durante i quali tuo nonno si alimentava continuamente con piccoli panini. Ci fermavamo solo alle varie e ben note fontane dei paesi per rifornirci d’acqua”. L’andatura: “Ci cuoceva tutti a fuoco lento, tanto è vero che a uno a uno ci staccavamo e tornavamo a casa rimbambiti e mezzo addormentato come le oche. Nessuno correva il rischio di dargli un cambio e passare davanti”. L’eccezione: “Arrivato insieme in quel di Cerese di Virgilio, si fermò sul ciglio della strada in corrispondenza di quei mucchi di ghiaia che allora erano presenti per sistemare il fondo sterrato, si sedette, mise gli occhialoni sul berrettino e disse: Dig an qualdun cam vegna a tor e am porta a cà, a gla fag pù (avverti qualcuno che mi venga a prendere e mi porti a casa, non ce la faccio più)”. Il recupero: “Ci sedevamo sulle panche e facevamo fuori un’intera anguria ciascuno con il cucchiaio”.

Il nipote chiedeva del nonno, così Battesini rivive di luce riflessa. Quella riunione in pista: “A Marsiglia. Eravamo l’unica coppia italiana. Fummo accolti da tutti gli esuli fuoriusciti come degli dei. Ci correvano incontro per invitarci a casa loro per cena o pranzo”. Quella Sei Giorni: “A Parigi, nel 1934. Usualmente dormivamo tre ore a testa alternandoci in pista dalle 3 di notte alle 9 del mattino poi si riprendeva la gara. Ma a tuo nonno non andava mica bene la situazione in classifica e allora invece di fermarsi tirò diritto fino a quando le cose non si erano sistemate come voleva lui”. Quell’incontro: “In quell’occasione abbiamo incontrato ancora Josephine Baker (cantante, ballerina, soubrette, ndr), ma non ti dico com’è andata a finire!”. Quel segreto: “Non prendevamo mai niente. Avevamo il borraccino di alluminio con dentro del caffè mischiato con della peptocola (ricostituente di marsala all’uovo concentrato, nda). All’epoca si diceva che Binda nel borraccino metteva solo dello champagne! Mah!”.


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Al termine di una lunga stagione vissuta sulle strade del grande ciclismo, permettendo la perfetta riuscita delle competizioni ed aiutando tanti corridori nei momenti di difficoltà, i ragazzi del Servizio Corse Vittoria hanno deciso di festeggiare l'ottimo lavoro svolto con...


Grazie ai due successi e alle cinque top3 conquistate al suo primo anno nel World Tour, Monica Trinca Colonel si è meritatamente guadagnata la conferma in Liv AlUla Jayco, squadra con cui, anche nelle prossime due stagioni, continuerà a...


La Eschborn-Francoforte alza la sua sfida sportiva: la classica tedesca del 1° maggio presenta tante novità sul percorso e prende sempre più la fisionomia di una classica belga. Una nuova salita, un tratto del Taunus rielaborato e una fase di...


Dal Belgio é arrivato il calendario di ciclocross di Wout van Aert che questo inverno gareggerà otto volte. Inizierà il 20 dicembre ad Anversa e si fermerà dopo i Campionati del Belgio a Beringen il prossimo 11 gennaio. Mathieu Heijboer,...


Tornerà a pedalare spalla a spalla con i colleghi in gara con l’inizio della nuova stagione, ma in questa pausa dalle competizioni João Almeida ha deciso di lanciare un monito sulla sicurezza a tutto il gruppo. Il portoghese della UAE...


Ducati è orgogliosa di annunciare l’avvio di un progetto dedicato a sviluppo, produzione e distribuzione di una nuova e più ampia gamma di biciclette ad elevate prestazioni. Una scelta che conferma e rafforza quella compiuta nel 2018, quando la Casa di...


Due grandi campioni per accompagnare il passaggio della torcia olimpica dalla Grecia all'Italia: saranno Jasmine Paolini e Filippo Ganna a compiere ad Atene, giovedì 4 dicembre, gli ultimi passi della fiamma olimpica in terra greca e ad accompagnarla alla cerimonia...


Si è svolta ieri a Verona l'assemblea generale dell'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani, che ha confermato alla presidenza del sindacato sportivo più storico d'Italia Cristian Salvato.Professionista dal 1995 al 2001 e numero 1 di ACCPI dal 2013, il 54enne veneto continuerà a...


Tutto è nato circa un anno fa come una scommessa, ma ora possiamo dire che il progetto del Team Ganna è più che riuscito che mai e sta letteralmente brillando. Ieri sera, in occasione del centoquarantaduesimo compleanno del campione di...


Vincenzo Nibali il Giro d’Italia lo ha vinto due volte, nel 2013 e poi nel 2016 e ieri, nei panni di testimonial di RCS, ha commentato il percorso del Giro d’Italia 2026. «Il Giro d’Italia è bello da dentro quando...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024