VITO NON CE L'HA FATTA, IL MONDO DEL CICLISMO PIANGE DI TANO

LUTTO | 05/02/2025 | 07:36
di Pier Augusto Stagi

Aveva davanti a se una sfida al limite del possibile e Vito lo sapeva benissimo. Lo considerava il terzo mondiale da vincere, invece ha vinto quel dannato male che ha portato via un grandissimo uomo, non solo dal punto di vista sportivo, ma soprattutto umano. Vito Ditano è mancato questa notte, dopo una dura e straziante sfida con una malattia che non gli ha dato via di scampo. “Vito Ditano è volato in cielo”, queste le poche righe che ci sono giunte da Paolo Guerciotti, amico sponsor e fratello acquisito in questa vita terrena.


Da 18 anni aveva dovuto fare i conti con la sclerodermia, una malattia autoimmune con la quale aveva imparato a convivere, ma in questi ultimi mesi stava lottando contro un tumore al polmone diagnosticato il 28 agosto scorso.


Era nato a Monopoli il 23 settembre 1954 ed era diventato una istituzione nel ciclocross italiano. Vinse un concorso nelle ferrovie, ma il posto era in Lombardia e dunque si era trasferito. Ha corso su strada, ma ben presto scoprì il fango, che meglio si prestava al suo lavoro alle ferrovie. Da fango ne esce da gigante e non solo per la sua imponente statura. Nel 1979 esordì ai mondiali di Saccolongo, vincendo fra i dilettanti. L’anno successivo vinse il primo dei suoi 6 titoli nazionali. A Lembeek (Belgio, nel 1986 ) centrò nuovamente il titolo iridato ancora fra i dilettanti. La sua carriera è stata legata a Paolo Guerciotti, lo scopritore di talento, lo sponsor, l'amico di una vta che oggi piange  un fratello al quale ha voluto un mondo di bene. Le mie, le nostre condoglianze ai figli Mariagrazia con Nunzio, Alessandra con Claudio, Sara con Ettore, il fratello Sante, le sorelle Bina e Antonia, i cognati e le cognate, i nipoti e quanti questo uomo di profonda fede hanno conosciuto e amato.

I funerali di Vito Di Tano sono stati fissati per domani alle 10 a Pezze di Greco.

Questa è l'ultima intervista che Vito mi aveva concesso lo scorso 23 settembre, giorno del suo 70° compleanno.

Auguri caro Vito. Auguri come sempre, come ogni anno e come non mai. Auguri veri sinceri e autentici, perché ne hai bisogno, perché ne abbiamo bisogno, ogni giorno e in ogni momento: sempre.

Oggi Vito Di Tano taglia il traguardo dei 70 anni. Una data rotonda, che si è fatta spigolosa, appuntita e tagliente. Come le sue parole, ferme arrotanti e tonanti, che non tradiscono emozione, che non rifuggono la paura, ma la affrontano, come sempre. «Grazie direttore per gli auguri, ne avevo proprio bisogno, ne ho bisogno, come l’aria che respiro – mi dice -. Questa sera festeggio con la mia famiglia, i miei ragazzi (Maria Grazia di 44 anni, Alessandro di 41 e Sara di 34) e con i miei gioielli, i miei nipotini: Giulia (7 anni), Livia (5), Enea (2 anni) e Micaela (un anno e mezzo). E ho da festeggiare davvero, più di sempre, perché mi attende il terzo mondiale, il più difficile di sempre, quello di un tumore maligno al polmone che mi hanno diagnosticato il 28 agosto scorso».

Parole come macigni, che tolgono il fiato. Vito parla sicuro, come sempre più di sempre, in perfetto stile Di Tano: riservato e passionale. Vero, autentico e diretto.

«Mi spiace recare disturbo ai miei figli, ai miei amici, perché ci siamo già passati, quindici anni fa, quando mia moglie Livia si è ammalata e nel volgere di un anno ci ha lasciato. Non si meritavano di vivere ancora una situazione così, ma ce la metterò tutta per uscirne, per vincere anche questo mondiale. Dipende da me, ma non solo. Questa volta non sono responsabile del mio destino. Mi spiace solo che dopo 55 anni di attività ciclistica sono costretto a passare la mano. Mi ero posto come traguardo i 70 anni e volevo finire sui campi di gara almeno questa stagione, ma non è stato possibile. Adesso devo pensare a me, devo curarmi, concentrarmi su questa sfida estrema».

Da diciotto anni sei affetto da una malattia autoimmune.

«Ho una sclerosi sistemica (sclerodermia: è testimonial per la ricerca come Mara Maionchi, ndr), ma ho imparato a conviverci e anche bene. Perché sono seguito da persone eccezionali come il dottor Lorenzo Beretta. Poi, proprio dopo pochi giorni dalla festa dei 60 anni della Guerciotti, ho cominciato a non respirare bene. Nonostante questo, sono sempre uscito in bicicletta, ci mancherebbe! Poi sono andato al Mater Dei di Bari e li mi hanno diagnosticato una neoplasia al polmone. Adesso sono in cura al Policlinico di Milano, sotto le attente cure di un luminare di fama mondiale come il professor Lorenzo Rosso. Sono in attesa di avere l’esito della Pet per poi cominciare i cicli di chemio. Speriamo bene, io ce la sto mettendo tutta».

Come quando correvi.

«Come sempre. Ho iniziato nel 1969 – 55 anni di tesseramento – con i Giochi della Gioventù. Siamo in tre ad aver vinto i Giochi e poi esserci laureati campioni del mondo: io, Saronni e Fondriest. Nel ’69 in Puglia con la maglia della Libertas Fasano e poi alla Taras di Taranto. Nel ’77 alla Fiorella Mocassini con Carmelo Barone e Riccardo Magrini e dal 1978 in Lombardia con Paolo Guerciotti, che per me è più di un fratello. 173 vittorie nel ciclocross, 56 su strada. Nel frattempo, nel ’76 ho vinto un concorso per un posto in ferrovia e il 10 gennaio del 1977 sono stato assunto a Verdello, vicino a Dalmine. Sono entrato al primo livello e sono arrivato al 6°: il massimo per uno come me che aveva solo la quinta elementare. La mia non è stata una vita semplice, ma credimi, ho avuto tutto. Sono felice. A soli 9 anni, quando papà Giulio e mamma Maria si sono separati, sono diventato immediatamente grande. A 11 sono andato a fare il muratore. Crescere è stata dura, ma ce l’abbiamo fatta».

Tra treni e qualche gara di ciclocross: due mondiali.

«Nel 1979 esordii ai mondiali di Saccolongo, vincendo fra i dilettanti. L’anno successivo vinsi il primo dei miei sei titoli nazionali. Nel 1986, a Lembeek (Belgio), il bis iridato ancora fra i dilettanti. In quegli anni la Nazione di riferimento era la Svizzera. Poi le attenzioni si sono spostate verso Belgio e Olanda. Da noi abbiamo sempre fatto fatica: gli sponsor non capiscono la visibilità che il ciclocross riesce a dare. E pensare che è una specialità molto spettacolare e di conseguenza televisiva. Ai miei tempi le gare duravano anche un’ora e mezza, ora lo sforzo dura una cinquantina di minuti, per questo i corridori sono molto più esplosivi. Quello che è restato è la grande utilità che ha il cross anche per chi pratica attività su strada: guardate Van Aert, Van der Poel o Pidcock».

Auguri caro Vito. Auguri come sempre, come ogni anno e come non mai. Auguri veri sinceri e autentici, perché ne hai bisogno, perché ne abbiamo bisogno. Ogni giorno, in ogni momento: sempre.


Copyright © TBW
COMMENTI
Signore
5 febbraio 2025 07:54 Stef83
Orgoglioso di aver passato tanti anni sui campi gara con te, e di essere stato aiutato spesso nei box delle gare di Cross. Ciao Vito

Grazie Vito
5 febbraio 2025 09:39 Pippopeppo35
E grazie Pier Auguto per questa bellissima intervista. Condoglianze e tanta luce alla famiglia

Vito
5 febbraio 2025 13:21 Ulisse
Un Grande uomo, un Grande atleta, ma soprattutto la gentilezza e l'umiltà fatta persona. Brutta perdita per la famiglia del ciclismo.......

W Vito di Tano
5 febbraio 2025 15:25 Fuga da lontano
Umanità di gran spessore.
Persona perbene.
Grande maestro per i giovani.

Grazie per quelle gare in cui ci hai fatto compagnia con la tua semplicità e disponibilità.
Sei una pietra miliare del cross italiano e della sua promozione.
Mancherai a molti.
Grazie Vito

Condoglianze
5 febbraio 2025 16:24 lupin3
Dispiace moltissimo, era una grande persona. Che tutti i familiari e amici possano sopportare questa perdita. Uno dei miei primi ricordi é di lui in maglia iridata nella neve in un cross che mio papà mi aveva portato a vedere. Una figura di riferimento per il ciclismo italiano

Ciao Vito
5 febbraio 2025 17:30 glennpeter
Riposa in Pace

Condoglianze
5 febbraio 2025 18:15 italia
Grande uomo grande ciclista; riposa in pace

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Ci sono problemi al Tour de France: una petizione potrebbe mettere a repentaglio la tappa regina della Grande Boucle. Non si tratta di una tappa qualsiasi, ma della ventesima da Le Bourg-d'Oisans e l'Alpe d'Huez attraverso la salita del Col...


L'eccezionale viaggio di Biniam Girmay con l'Intermarché-Wanty giunge al termine dopo quattro anni e mezzo costellati di successi straordinari. Il velocista eritreo ha raggiunto traguardi decisivi e si è affermato ai vertici del ciclismo mondiale, supportato dalla guida professionale del...


Dopo nove anni ricchi di risultati ai massimi livelli del WorldTour, la partnership tra Merida e il Team Bahrain Victorious giunge al termine. Una scelta condivisa da entrambe le parti, e per l’azienda taiwanese l’occasione per ridefinire e sviluppare nuove...


Non facciamone un mistero,  la guarnitura Powerbox K-Force Team Edition di FSA è un vero gioiello in cui la leggerezza del carbonio incontra le rilevazioni precise offerte da uno spider Power2Max, il tutto incorniciato da corone in lega lavorate al CNC....


Oggi al Principe di Savoia a Milano verrà incoronato Giulio Ciccone come premio Oscar tuttoBICI 2025, grazie a un'annata che l'ha visto in gran forma sulle Ardenne e protagonista di un paio di bei successi spagnoli in estate. Alla vigilia...


Trent’anni di vita, trentuno edizioni dell’Oscar tuttoBICI. Quello che nacque nel 1995 con il nostro giornale era un pre­mio piccolo, inizialmente pensato per valorizzare una delle categorie più importanti per i giovani, quella degli juniores. Bene quel premio, la cui...


In una recente intervista alla televisione francese, il direttore del Tour de France Christian Prudhomme è tornato a parlare delle caratteristiche che deve avere una corsa speciale come la Grande Boucle, per continuare a mantenere alto l’interesse. Il Tour de...


“Allenarsi e vincere in bici con 6 ore alla settimana”: 103 tabelle, grafici, disegni e programmi di allenamento e nutrizione, per il ciclista tempo-limitato… “La Bibbia dell’allenamento ciclistico”… “Allenarsi e gareggiare con il misuratore di potenza”… “Cycling anatomy”, 74 esercizi...


Le luci della ribalta tornano a brillare sul tradizionale galà di fine stagione In Fuga verso il 2026 a Porto Sant’Elpidio, in occasione della consegna del Premio Ferro di Cavallo. Come ogni anno, nel mese di dicembre, si celebra il grande...


Ancora variegata l’attività di atlete e atleti del modenese Ale Colnago Team. In primis il sodalizio diretto da Milena Cavani ed Eva Lechner è orgoglioso delle nuova convocazione in azzurro per le due più che promettenti juniores Nicole Azzetti ed Elisa Bianchi...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024