ANDREA PUSATERI AL PANATHLON CLUB DI MONZA E BRIANZA: «I LIMITI NON ESISTONO»

NEWS | 05/10/2024 | 08:06

È stato un interessante e seguito incontro quello con l’atleta, paralimpico di livello, Andrea Pusateri, nella bella struttura della Biblioteca San Gerardo nel cuore di Monza, organizzato dal Panathlon Club di Monza e Brianza dell’appassionato e attivo presidente Federico Gerosa onorato da una folta presenza con la partecipazione di varie rappresentanti delle istituzioni sportive e civili quale l’assessora alle Biblioteche e allo Sport del Comune di Monza, Viviana Guidetti.


Gianni Bugno, monzese acquisito ma da considerare DOC (o quasi), sempre sensibile e disponibile agli inviti per eventi di Monza e dintorni e pure esponenti di varie realtà targate MB.


Bugno punta della Ciclisti Monzesi mentre Gerosa è l’attuale presidente degli “avversari” (virgolette) del glorioso Pedale Monzese.

Anche Pusateri è un monzese acquisito in quanto nato a Monfalcone, in Friuli-Venezia Giulia nel 1993, ma ben presto trasferitosi a Monza con la famiglia. E qui, all’età di quattro anni, in un incidente alla stazione ferroviaria di Monza che costò la vita a sua mamma nel tentativo di metterlo in salvo che è costato però al piccolo Andrea mutilazioni alle gambe.

La serata, condotta da Federico Gerosa, tornato alla sua gioventù di speaker delle corse rosa Gazzetta soprattutto, nell’occasione più “moderatore” per contenere l’entusiasmo, l’eloquenza, la voglia di raccontare con grinta episodi della sua vita di lotta dura, ma senza paura, con grande coraggio e determinazione, per affrancarsi il più possibile dalla sua disabilità condotta da Andrea Pusateri.

Il filo conduttore dell’incontro, con varie digressioni, appassionate, è stato il libro con la sua biografia, scritta da sé medesimo, pubblicato nel 2023 da Piemme Edizioni con l’eloquente titolo “I limiti non esistono” che sintetizza il suo approccio allo sport, in varie declinazioni, soprattutto a due ruote con prestazioni che l’hanno condotto a rivestire la maglia azzurra del ciclismo paralimpico, e il suo coraggio nella vita quotidiana, al di fuori dello sport, senza abbattersi mai e sempre alla ricerca appunto di nuove sfide per superare quelli che si credono limiti. Non importa l’età ma quello che conta è la volontà ritrovabile nel proprio essere per combattere i limiti imposti dal destino.

 

g.f.

 

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