LA VUELTA 2024. CASTRILLO: «UNA VITTORIA PER MANOLO AZCONA, UNA VITTORIA PER LA SQUADRA»

VUELTA | 29/08/2024 | 18:44
di Claudio Ghisalberti

MANZANEDA. Enhorabuena Pablo, la Spagna ciclistica stasera è ai tuoi piedi. Pablo Castrillo trionfa nella 12a tappa della Vuelta, quella con arrivo in salita a Manzaneda. È la sua prima vittoria in due stagioni da pro ed è anche la prima vittoria di uno spagnolo in questa edizione della corsa. Primo successo nella storia della Vuelta anche per la sua Kern Pharma. Indimenticabile. Eppure per loro la giornata era iniziata malissimo con la morte di Manolo Azcona, il fondatore della Ad Galibier, anima dell’attuale squadra. E al traguardo, per l’emozione, i verdi di Navarra hanno versato un fiume di lacrime.  


Castrillo è un corridore che piace. È un lottatore che in questa corsa ha provato più volte il colpaccio. Oggi ci è riuscito con un’azione solitaria, scappando dagli otto compagni di fuga sulla salita finale. Marc Soler ha provato più volte, ma non c’è stato nulla da fare. Lo stesso per lo svizzero Mauro Schmid e l’ecuadoriano Jhonatan Narvaez, prima maglia rosa del Giro. Niente da fare. Pablo ha proseguito “cabezando” fino al traguardo. La sua azione è stilisticamente sgraziata, con testa e spalle che vanno ovunque forse alla ricerca di un filo in più di ossigeno, ma efficace. «Incredibile! Non ci credo - afferma singhiozzando dopo l’impresa il ragazzo che dalla prossima stagione sarà alla Ineos Grenadiers -. Questa vittoria è per la squadra, per i miei compagni e per lo staff. Ma è soprattutto per Manolo».


Ma se davanti si sono attaccati, sfidati, rincorsi, lo stesso non si può dire per i big di classifica. Anzi, sulla salita gallega che tredici anni fa lanciò in orbita Chris Froome - per la prima volta leader in un grande giro - O’Connor e compagni se la sono presa più che comoda. Neanche un’azione che possa essere spacciata, magari di contrabbando, per un attacco. Così resta tutto invariato. Domani c’è il terribile Puerto de Ancares che verrà affrontato da un versante inedito. È il “puerto” più duro di questa Vuelta. Una parete bestiale che potrebbe emettere sentenze per qualcuno definitiva. Forse oggi i big hanno avuto paura.

 

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