UNA GITA AL MUSEO. AL "GINO BARTALI" DI PONTE A EMA TRA BICI DI OGNI EPOCA E RELIQUIE DEL CICLISMO. GALLERY

REPORTAGE | 24/08/2024 | 08:15
di Nicolo Vallone

Per una rapida carrellata di foto dentro il museo, scorrere la gallery


"L'è tutto perfetto, 'un c'è niente da rifare!"


Già, la citazione era un po' diversa. Ma ci piace pensare a un Gino Bartali ben felice di stravolgere quella sua frase leggendaria percorrendo con gambe e occhi i due piani del museo a lui intitolato. A Ponte a Ema, davanti a casa sua, inaugurato nel 2006 quando lui se n'era andato da sei anni. Il creatore, con l'aiuto di tanti volontari e appassionati con l'indispensabile supporto dell'amministrazione fiorentina, fu Andrea Bresci, grande amico del Ginettaccio. Scomparso nel 2020 in un incidente stradale insieme alla moglie Gabriella, è il figlio Maurizio Bresci a dirigere le operazioni museali. E a fare addirittura da cicerone ai visitatori che abbiano l'avvedutezza di contattare la struttura e chiedere la visita guidata con buon anticipo. Per visitare invece senza ciceroni il Museo del Ciclismo, facente parte del circuito dei Musei Civici Fiorentini al pari di un Palazzo Vecchio o una Cappella Brancacci, basta recarsi in via Chiantigiana 177 il venerdì e il sabato dalle 10 alle 13 e la domenica dalle 10 alle 16. Troverete il personale museale ad accogliervi, senza chiedervi nemmeno di pagare alcunché. Già, è pure gratis!

Chi vi scrive ha avuto il piacere di poterlo visitare esattamente una settimana fa, assolata giornata post-ferragostana. L'emozione inizia a brulicare nel momento in cui si percorrono le semi-deserte strade della località al confine con Bagno a Ripoli, in particolare la via tra casa Bartali, l'ufficio postale e il museo, sapendo che lì Gino venne alla luce, crebbe e iniziò ad allenarsi con la mitica società Aquila. Dopodiché c'è solo da immergersi e districarsi nella storia e nell'evoluzione della bicicletta e del ciclismo. Perché sarà pure ispirato, e dunque in parte focalizzato, su Bartali, ma è a tutti gli effetti un museo del ciclismo. Ed ecco allora esemplari di bici di ogni epoca, dai velocipedi ottocenteschi ai primi esemplari "con le ruote uguali tra loro" passando per tante eccellenze italiane (Bianchi onnipresente) ma anche estere, come un'Automoto dei tempi di Pelissier e Bottecchia, passando per l'introduzione del rivoluzionario cambio Campagnolo Gran Sport degli anni Cinquanta e via discorrendo, anzi pedalando, fino alla Wilier dell'ultimo anno di carriera di Nibali. In mezzo a cotanto biciclettame, non mancano dei pezzi davvero singolari, come la folle bici senza manubri dei Guinness record di Giuliano Calore e il Moscondoro, una sorta di bici orizzontale che nelle intenzioni dell'inventore Pietro Moscogiuri sarebbe stata il futuro della pista, pionieristici esemplari di settant'anni fa di bici motorizzate antesignane delle e-bike… Da non perdere inoltre la stanzetta con le bici legate a mestieri più o meno antichi, come quelle dei barbieri o dei calzolai, con tanto di cassette degli attrezzi incorporate, o ancora degli arrotini, con la catena che fungeva anche da "motore" per la mola affilatrice. Geniale. 

Ma nel ciclismo non ci sono solo le biciclette. Il museo è un autentico reliquiario ciclistico: tra maglie di campioni del mondo, Nazionale azzurra, maglie gialle del Tour e rosa del Giro d'Italia (tra cui quella indossata dal futuro c.t. Alfredo Martini), scarpe, coppe e trofei, vi perderete nel mito. Anche perché con la conformazione della sala principale, che prevede un percorso circolare senza un vero inizio e una vera fine, con biciclette sia sul pavimento o piedistallo sia appese in alto, l'impressione è proprio quella di una magnifica perdizione.

La storia di Bartali, ma anche di Coppi e dei vincitori italiani del Tour de France (particolarmente celebrato un altro idolo di casa come Gastone Nencini) viene raccontata sui pannelli alle pareti e a centro sala. Dell'epopea bartaliana viene giustamente evidenziato l'eroico aiuto fornito agli ebrei durante la guerra coi celeberrimi documenti nascosti nei tubi. Storia molto meno conosciuta è quella, riportata in basso in uno di tali pannelli, di un uomo che si salvò dal lager grazie anche alla propria conoscenza di Bartali. Ma non spoileriamo oltre!

O voi che amate il ciclismo, fate tappa in questo angolo meridionale di Firenze (e magari, consiglio spassionato, inebriati ancora della potentissima aura ciclistica respirata a pieni polmoni, concedetevi un bel pranzo nella campagna fiorentina). Se lo fate questo weekend o il prossimo, peraltro, oltre alla normale collezione potete gustarvi pure le opere artistiche tra tradizione e avanguardia di Miguel Soro e Latifa Benharara.

Ultimo ma non meno importante: incorniciata al muro in corrispondenza delle scale che portano dal piccolo piano terra all'ampio piano di sopra, trovate anche la frase-fumetto che apre questo articolo. Si tratta di una pubblicità delle Moto Bartali che furono prodotte dopo la sua carriera.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
NOVARA: La tappa inaugurale della Vuelta a España, partita da Venaria Reale e conclusasi a Novara con il successo di Jasper Philipsen, si è trasformata in una splendida cartolina per il Piemonte. Una frazione che ha registrato un grande afflusso...


Dopo la maglia gialla del Tour de France, Jasper Philipsen ha conquistato anche la prima maglia rossa della Vuelta di Spagna. Alla vigilia della corsa il belga aveva detto che le occasioni per i velocisti erano poche e per questo...


Meno di un secondo. È questo il distacco che separa Lorenzo Finn da Paul Seixas, vincitore del cronoprologo del Tour de l’Avenir. Il francese ha percorso i 3 chilometri in salita in 7’19” superando in classifica il coetaneo ligure e migliorando...


Si apre con un’altra medaglia d’oro la quarta serata di gara ai mondiali juniores di Apeldoorn: a conquistarla è Matilde Cenci che ha dominato il torneo del km. Dopo aver fatto segnare il miglior tempo in qualificazione, l’azzurra si è...


Jasper PHILIPSEN. 10 e lode. Se c’è lui c’è poco da stare allegri, lui sa come si fa, non per niente lo chiamano Jasper The Master. Dopo la prima maglia gialla alla Sorbona del Tour, si prende anche la prima...


Come tanti tifosi, anche Tadej Pogacar è sobbalzato sul divano di casa quando è arrivata la decisione della giuria di retrocedere Danny Van Poppel e togliergli la vittoria nella terza tappa del Deutschland Tour. Il campione del mondo ha postato...


Dopo la maglia gialla, ecco la maglia rossa. Jasper Philipsen rispetta il pronostico e stravince la volata di Novara nella tappa di apertura della Vuelta a España 2025, lanciato alla perfezione dai compagni della Alpecin-Deceuninck. Al secondo posto si piazza...


Il Tour de l’Avenir Femmes 2025 si apre nel segno di  Isabella Holmgren. La canadese, fresca di rinnovo con la Lidl Trek, ha vinto il cronoprologo di Tignes completando i 3 chilometri in salita in 8’43”. In seconda posizione Eleonora...


La Vuelta parte da Torino, la Uae Team Emirates XRG ha dormito per qualche notte alla Continassa, al Jhotel per la precisione, a due passi dall'Allianz Stadiud. Quindi come può un malato di ciclismo come Mattia Perin non approffittare di...


Van Poppel trionfa ma è squalificato al termine della terza tappa del Lidl Deutschland Tour, che oggi si è svolta da Arnsberg a Kassel. Vittoria dunque per il norvegese leader della classifica Soren Waerenskjold (Uno X Mobility) danneggiato in volata da Van Poppel che...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024