BUON COMPLEANNO CAMPIONE! MIGUEL INDURAIN FESTEGGIA I 60 ANNI

COMPLEANNO | 16/07/2024 | 08:13
di Alessandro Brambilla

Per uno come lui è giusto festeggiare il compleanno durante il Tour de France: ne ha vinte 5 edizioni consecutive, più 2 del Giro d’Italia. Auguri al grande spagnolo  Miguel Indurain che oggi 16 luglio festeggia il compleanno numero 60. “Miguelon” è nato a Villava, nella Comunità di Navarra, il 16 luglio del ’64, un anno in cui sono nati tanti campioni di svariate discipline sportive. Indurain esordì giovanissimo tra i professionisti, nel 1984, subito dopo l’Olimpiade di Atlanta. Fino al 1989 gareggiò in maglia Reynolds, mentre dal ’90 al ’96 rese mitica la maglia della Banesto.  


Il Campione galantuomo nella massima categoria ha totalizzato 111 vittorie e in merito alla leadership, ha indossato per 29 giorni la maglia rosa al Giro d’Italia e 60 la gialla al Tour. Le sue 5 vittorie consecutive al Tour, dal ’91 al ’95, costituiscono un record. Il compleanno da detentore della maglia gialla al Tour de France lo festeggiò nelle edizioni 1993, ’94, ’95.


Nel ’92 e ’93 abbinò alle vittorie in classifica generale nella Grande Boucle quelli in classifica generale al Giro d’Italia. Principalmente i successi nei Grandi Giri li ha costruiti con prestazioni monstre nelle tappe a cronometro. Un “archetipo ideale da prove a tempo”. Infatti Miguel è stato spesso accostato al francese  Jaques Anquetil, “l’uomo che spaccava il minuto”, mai a Hinault o Merckx. Negli Anni 90 gli organizzatori di Giro e Tour abbondavano nei chilometraggi delle cronometro, e ciò ha costituito un handicap soprattutto per Gianni Bugno e Claudio Chiappucci, grandi rivali di Miguelon. I due italiani erano più forti di Indurain sulle ripide salite, bravo comunque a difendersi a testa alta su Alpe d’Huez e altre grandi cime.  

In ogni caso i trionfi del passista Indurain sono strameritati e anche nelle gare in linea spesso ha lasciato il segno. Da professionista ha indossato la maglia iridata a cronometro in Colombia, da Tunja a Bojaca, edizione 1995. In quei giorni lo spagnolo arrivò secondo, preceduto dal connazionale Abraham Olano, nel Mondiale in linea di Duitama, col “Pirata” Pantani medaglia di bronzo.

Il navarro è salito sul podio da piazzato ai Mondiali in linea del 1991 a Stoccarda, con Bugno in maglia iridata e l’olandese Rooks medaglia d’argento. Al Mondiale in linea del 29 agosto 1993 sotto la pioggia di Oslo il navarro era il più forte, ma nel finale si sfece sfuggire Lance Armstrong che conquistò il titolo. Miguel si consolò con la medaglia d’argento. 

Nel suo palmares merita risalto la medaglia d’oro nella cronometro individuale all’Olimpiade di Atlanta 1996, la prima alla quale vennero ammessi i professionisti del ciclismo. È come una ciliegina sulla torta. E un’altra perla è il record dell’ora che l’alfiere Banesto stabilì nel settembre 1994 sulla pista francese di Bordeaux. Indurain percorse 53,040 chilometri nei 60 minuti in sella alla Pinarello “Espada”.  Nella preparazione del tentativo di record il fuoriclasse di Villava si era avvalso della collaborazione di Aldo Sassi.

Anche se nel suo palmares Tour de France  batte Giro “5 - 2”, l’Italia è nel cuore di Miguel. Alla corsa rosa ha partecipato 3 volte, salendo sempre sul podio. Nel 1994 infatti giunse terzo, preceduto dal biondo Eugeni Berzin e dall’emergente Marco Pantani. Una crono super di Indurain che tutti ricordano è la Vigevano-Milano di 66 chilometri a chiusura del Giro 1992. Alla periferia di Milano lo spagnolo riprese Chiappucci che dalla Piazza Ducale di Vigevano era scattato 3 minuti prima di lui. E nell’occasione Chiappucci fu comunque bravo a cronometro, classificandosi 5° sull’ordine d’arrivo. Ma non è quella la vittoria italiana che Miguel ritiene top.

La mia vittoria più bella tra le cronometro del Giro d’Italia  – ci rivelò Miguelon quando gli venne consegnato il Premio Vincenzo Torriani – è stata la Pinerolo Sestriere, 55 chilometri, del Giro 1993”. Il Campione galantuomo gode di stima da parte dei tifosi di Chiappucci e Bugno, e di tutti gli altri. Gentile Miguel complimenti per la meravigliosa  carriera e tanti auguri di buon 60° compleanno!


 

Copyright © TBW
COMMENTI
Bugno
16 luglio 2024 09:40 Arrivo1991
Bugno sulle ripide salite ? Ma se le ha sempre buscate sia a crono che in salita ( eccezion fatta per gli sprint all'Alpe D'Huez). Parlano i fatti, non i ricordi.

Ripide salite
16 luglio 2024 12:31 Claude60
Indurain staccò anche Pantani ad Hautacam. Altro che era favorito dalle crono.

Arrivo1991
16 luglio 2024 14:26 Buzz66
Ad onor del vero, Bugno fu l’unico a batterlo nel testa a testa per due volte all’Alpe d’Huez. La sola volta che Chiappucci riuscì a precederlo fu nella leggendaria tappa del Sestriere 1992. In cui fu palesemente lasciato andare dalla Banesto a 200 km dall’arrivo perché nessuno pensava potesse arrivare.
Nei testa a testa non lo ha mai battuto una volta…

@claude
16 luglio 2024 14:55 Cicorececconi
Oramai su TuttoPogacar e' cosi. Se non vince Pogacar e' tragedia, se vince quelli del passato sono dei campioni x caso.

Buzz
16 luglio 2024 15:55 Arrivo1991
Temo non leggi. Ho scritto :" ( eccezion fatta per gli sprint all'Alpe D'Huez)" .Prima di fare le pulci, leggi. Grazie

Bugno e indurain
16 luglio 2024 16:13 pickett
Il Bugno del Giro 90 forse avrebbe messo in difficoltà Indurain.Sfortunatamente,il Bugno del Giro 90 non lo abbiamo mai + rivisto.

X buzz66
16 luglio 2024 16:16 Albertone
Mi sembra che Arrivo, lo ha scritto. Poche balle, nonostante i 78 kg, Miguel andava fortissimo anche in salita. E' ora di finirla di dire che ipotecava tutto con le crono. In salita andava come una moto

@ pickett
16 luglio 2024 17:29 Cicorececconi
Bugno, nel '93 era gia' finito come corridore. Per il potenziale che aveva, ha vinto poco

Si però...
16 luglio 2024 22:33 PedroGonzalezTVE
Indurain era una macchina anche in salita, col suo passo... certo che i Giro ed i Tour vinti li ha tutti indirizzati dopo le prime crono... che al Tour erano anche di 65/70 km... ma Miguel in salita era forte, eccome... e pure nelle classiche... San Sebastian l'ha vinta e gare cole Liegi o Lombardia gli si addicevano... anche perchè non era fermo in volata... e non dimenticate che ha fatto tre podi al mondiale... di cui un buttato via

Bugno
17 luglio 2024 14:13 ghisallo34
Gli altri ci mettevano grinta e carattere. Lui alla prima difficolta' mollava.Come ha fatto notare Cicorececconi, nel 1993 era gia' un corridore finito. Arrivo' il Fiandre ne 1994 ma era un fuoco di paglia. Avesse avuto la grinta del Chiappa, avrebbe vinto 3 volte tanto

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La scorsa settimana vi avevamo dato un assaggio di un'intervista realizzata da Giorgia Monguzzi alla festa dei fratelli Carera: ora potete gustarvi l'intera chiacchierata della nostra inviata con Giulio Pellizzari, che valuta la propria stagione e svela con spontanea sincerità...


Simon Yates è stato ospite d’onore questa sera a Roma ed è stato proprio lui a portare il Trofeo senza Fine sul palco del Parco della Musica. Yates ha prima ricordato le emozioni per la vittoria dello scorso anno al...


Non so quanto davvero sarà duro il nuovo Giro, so per certo che risulterà comunque meno faticoso della presentazione ufficiale. Senza fine come il trofeo, un diluvio di parole senza mai arrivare al dunque, alla fine uno mette mano al...


È il suo ultimo giro al Giro e lo ha fatto in un luogo do­ve re­gna l’armonia e la cultura; la musica eterna e fa­migliare di Ennio Morrico­ne, visto che la sala è dedicata proprio all’immensità del grande maestro due...


Elisa Longo Borghini ha guardato con un po’ di emozione le immagini della corsa rosa che lo scorso anno ha vinto con grande forza. La piemontese ha voluto ricordare alcuni momenti dell'edizione 2025, in particolare l’arrivo dell’ultima tappa, dove ad...


E’ stato presentato questo pomeriggio presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma, il percorso ufficiale del Giro d’Italia Women 2026, organizzato per il terzo consecutivo da RCS Sports & Events. Partenza il 30 maggio da Cesenatico e gran finale domenica...


L'anno scorso vi raccontavamo la nascita, a Montesilvano, dell'Abruzzo Cycling Team, creato dal "mentore" Alessandro Donati (direttore sportivo in Bardiani CSF) e presieduta da sua moglie Marzia Di Fazio, coadiuvata da Francesco e Mario Di Paolo: una storia di passione...


Cinquant’anni a regolare ruote e gruppi, selle e manubri, a montar raggi e pedali, palmer e copertoncini: prima in modalità analogica, oggi digitale, con tanto di app. La cicli Bettoni di Alfio Bettoni è un negozio crocevia del mondo, che...


Il fenomeno eritreo di 25 anni, già un uomo che ha fatto la storia, maglia verde del Tour de France e vincitore di più tappe, nonché fonte di ispirazione, si unisce al NSN Cycling Team come ciclista di punta in...


Venenum in cauda. Oppure dulcis in fundo, per chi è maggiormente vicino alle sue posizioni. L'atto finale, o meglio post-finale, della domenica Open House in Beltrami TSA a Reggio Emilia, un Nota Bene o un Post Scriptum a suon di...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024