GATTI & MISFATTI. A BRAGHE CALATE

GIRO D'ITALIA | 08/05/2024 | 17:45
di Cristiano Gatti

Finalmente un attacco serio, deciso, feroce a Pogacar. Lo sloveno che vince facile ha finito di fare la bella vita. Per un lungo tratto, un interminabile incubo, ha perso virtualmente la sua maglia rosa. E pure il calzoncino. Troppo forte il suo avversario, altro che Thomas e Bardet: l'Uci in persona.


Per diverse ore suspense e apprensione. Non s'è parlato d'altro. Mi dicono: tu è dall'inizio che non parli d'altro, di Pogacar (e me ne vanto perchè di mestiere faccio il giornalista, la beneficenza la faccio in un altro modo), ma in questo caso lui c'entra solo come vittima. Il protagonista vero è il suo body da leader.


La cronaca, parla la cronaca nuda e cruda. All'indomani della conquista su a Oropa, alla squadra di Pogacar viene consegnato il nuovo body del primato, marca Castelli, fornitore ufficiale del Giro (curiosità: chi conquista una classifica, non può più vestire i capi del suo fornitore, ma solo quello del Giro). In questo caso, il nuovo body è rosa sopra e granata sotto, area calzoncino. Granata è una parola grossa: agli umani sembra subito ciclamino, tant'è vero che il 97,46 per cento della carovana e dei tifosi corre subito a controllare le classifiche, credendo sia sfuggita la conquista da parte di Tadej pure della maglia a punti. Momenti di confusione, poi tutto viene chiarito: non è ciclamino, babbei, daltonici, è granata. La verità vera è che il granata (ciclamino) vuole essere un commovente omaggio al Grande Torino, ricordato alla partenza nell'anniversario dell'immane tragedia. Caso mai non fosse chiaro, come non è chiaro, c'è pure una dicitura: piccola, ma c'è. Va bene, tutto a posto: il Pogacar bicolore parte e la faccenda sembra chiusa lì.

Ma è a questo punto che si scatena la bagarre: attacca l'Uci. Il team di Pogacar, la Uae, viene investita da una telefonata per niente soft direttamente dal potere centrale. Di quel body nessuno ha saputo niente, lassù, come invece sarebbe previsto dal rigido regolamento per qualunque variazione cromatica. Attenzione attenzione, direbbe Adrianone Dezan, che il Cielo lo abbia sempre in gloria: maglia rosa a rischio. Come da regolamento, la pena parte da una pesante multa, ma arriva fino alla squalifica. Cioè Pogacar a casa.

Agitazione, consultazioni, polemiche. Ovviamente in casa Uae si liberano subito del capino fuorilegge e rispediscono al mittente, cioè all'organizzazione, il cerino acceso. E ci mancherebbe altro. Quanto all'organizzazione, è una generale caduta dal pero. A quanto pare, nessuno ne sa nulla. Come nei vecchi corridoi dell'Inps, chiedere all'altro ufficio. Ma nessun ufficio ha la vera spiegazione. Resta il fatto: il fornitore ha fornito il body, l'organizzazione l'ha fatto vestire, Pogacar l'ha vestito. Ma nessuno dell'organizzazione ha mai chiesto l'autorizzazione all'Uci.  Nel dorato mondo degli uffici marketing e dei centri studi comunicazione, prevale la gloriosa tradizione del metodo alla carlona.

Punto e a capo. La situazione, al momento, va definita “in evoluzione”. Attesi nuovi colpi di scena. Non escluso quello di un'approvazione postuma dell'Uci, per via della sua ben nota intransigenza. Alle volte, i luoghi comuni: uno pensa a chissà quali livelli di organizzazione arrivi il grande mondo dell'alta gamma, salvo poi scoprire nella magra realtà il livello vero. A braghe calate.

 

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COMMENTI
Di rosa vestito
8 maggio 2024 18:17 Bullet
Che anche il pantalone debba essere in tinta con la maglia o non replicare altri colori di maglie nonostante sia solo un pantaloncino è per me una novità. Di solito le classifiche danno la maglia e quella si guarda non il pantaloncino. Comunque oggi era tutto bello rosa e mancano solo le scarpe poi è quasi una bomboniera manca solo il fiocco...si scherza ma per me è anche un po' troppo rosa, preferivo mille volte la sola maglia di un tempo ormai antico.

Poi, Pogacar vittima ?
8 maggio 2024 18:31 ghisallo34
Pogacar fa cio' che gli viene detto e certe polemiche tra Uci,team sono talmente sterili che servono solo a far scrivere altri articoli. Figuriamoci se Pogacar lascia il giro per il calzoncino.

Primo commento cancellato
8 maggio 2024 18:55 ghisallo34
Avevo corretto l'articolo ma non lo avete pubblicato.

Un falso problema
8 maggio 2024 19:03 Albertone
L'uci giustamente detta regole. Se non piacciono, ci si adegua comunque. Senza fare tanto le "vittime"

albertone
8 maggio 2024 20:22 maxlrose
quanto sei noioso...
è il piu grande di tutti,fattene una ragione.

chi non ama Pogacar non ama questo sport.

e come amare il calcio e odiare Maradona ,non ha senso..

Maxrose
8 maggio 2024 21:31 Albertone
A parte che a me Pogacar piace, non mi piace tutta questa enfasi. Se poi i gusti li devi dettare tu, siamo apposto. A partire dalle regole che secondo te devono essere fatte ad hoc. Pensa te come sei integrato nella societa'....

X maxlrose
8 maggio 2024 22:02 Cicorececconi
Le regole valgono per tutti,indipendentemente da chi tifi. Pogacar indossa cio' che gli danno, ed eviterei di farlo passare per vittima di regole ben note. E accettate. Viceversa si sta a casa, anche se ci si chiama Pogacar

Polemica sterile
8 maggio 2024 23:14 Unaiggg223
Ci sono delle regole e come tali vanno rispettate. Che uno si chiami Vingegaard, Pogacar o l'ultimo corridore del Giro. Ogni altra ipotesi, serve solo a fare articoli sul nulla. Far passare poi Pogacar per vittima e' il top.

Un precedente
9 maggio 2024 00:51 pickett
Al Tour 94 Lemond disputò la cronosquadre con i calzoncini dell'anno prima,diversi da quelli dei suoi compagni di squadra della GAN ,e venne multato.

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