L'ORA DEL PASTO. ANGELO BRIGNOLE E QUEL CAFFE' CARICO DI STORIE

STORIA | 08/03/2024 | 08:12
di Marco Pastonesi

Alto, snello, diritto. I capelli folti, lo sguardo buono, il naso da corridore. A Borzonasca, un paese incastonato nell’entroterra ligure di levante, per tutti era “il gregario di Bartali”, più di un titolo nobiliare, più di una laurea accademica. Sei anni da corridore gregario professionista. Angelo Brignole, se fosse vivo, oggi compirebbe cento anni.


Andai a trovarlo, incuneandomi nell’alta Valle Sturla, che ricordo angusta e ombrosa. Mi accolse sorpreso e onorato – figurarsi – del mio interesse. E spalancò il cuore. E liberò l’anima. E svuotò lo scrigno, che poi si rivelò un forziere, dei suoi ricordi, dei suoi sogni, delle sue considerazioni. Compressi tutto in un articolo per “La Gazzetta dello Sport”, gli restituii aria e luce in un capitolo per “I diavoli di Bartali” (Ediciclo, del 2016), un libro dedicato a chi poteva raccontare Ginettaccio perché aveva avuto il privilegio, o la sorte, di correre insieme, contro e soprattutto dietro di lui.


Brignole che voleva diventare corridore: “Lo ripetevo quando stavamo seduti tutti intorno a una Radio Marelli. Era il 1934, avevo dieci anni, e si ascoltava che cosa facevano gli italiani al Tour de France. Ma per diventare un corridore, come minimo ci voleva una bici. La mia prima bici fu una Balilla di un rosso fiammante, comprata dopo anni e anni di risparmi: mettevo insieme pezzetti di rame e li rivendevo, e poi lavoravo come apprendista nella bottega di un calzolaio. Misi la bici in camera da letto e passai le prime tre notti in bianco ad ammirarla”.

Brignole che prima-corsa-prima-vittoria: “Un giorno mio cugino, che studiava da dottore a Genova, mi disse: ‘Vieni, c’è una corsa’. Ad Arenzano. Un circuito di dieci chilometri, da ripetere non so quante volte, sotto la pioggia battente e su strade di terra. Avevo una maglietta senza tasche e le mutande invece dei calzoncini. Alla fine del primo giro mio cugino mi disse che ero secondo, e io mi arrabbiai perché pensavo di essere primo. La verità è che ero primo, ma lui mi disse che ero secondo perché ci dessi dentro ancora di più. Infatti ci detti dentro: vinsi con quattro minuti di distacco”.

Brignole che correva e vinceva, che prometteva: “Nel 1942 conquistai il Gran Premio Vigor al Sestriere, centosessanta chilometri da solo, tre volte la Rezza e due il Pino, diedi cinque minuti a tutti. Fu lì che Virginio Colombo, soprannominato Battista, disse: ‘Questo batte anche Bartali e Coppi’. Colombo aveva conosciuto Girardengo e Guerra, Kubler e Bartali, e li aveva conosciuti con le proprie mani”. Massaggiatore. Se ne intendeva. “Ma non sarebbe andata proprio così”.

Brignole che era nella nazionale italiana al trionfale Tour del 1949: “Ho ancora nelle orecchie quello che ci raccontò una sera, a Pau, un macellaio italiano: ‘Sapete che cos’ha detto Robic? Oggi sul Tourmalet abbiamo stracciato gli italiani’. Eravamo ai massaggi. Coppi sussurrò: ‘Domani lo mando fuori tempo massimo’. Stavamo sui Pirenei, ma quella tappa, la Pau-Luchon, fu corsa come una cronometro di centonovantatrè chilometri. E Coppi rifilò dieci minuti a Robic. Dopo quel Tour trionfale ci volevano far diventare tutti cavalieri. ‘Per carità – risposi -. Ma ve lo immaginate, a Borzonasca, un cavaliere senza cavallo?’”.

Brignole che apparteneva a un’altra epoca, avventurosa, romanzesca, contadina: “Allora si mangiava tanto la sera e poco la mattina: tutto sbagliato. Si divoravano bistecche e polli: adesso spaghetti e riso. Ognuno aveva le sue abitudini: Coppi preferiva le tartine, Bartali buttava giù di tutto, Astrua si portava dietro il barbera, in Svizzera facevamo indigestione di cioccolato, in Italia avevamo lo zucchero nelle tasche”.

Grazie, Brignole, per tutte quelle parole. Grazie, Brignole, anche per il caffè. Grazie, Brignole, diavolo di Bartali battezzato Angelo.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Lo Swatt Club e Filippo Conca hanno travolto come uragani il Campionato Italiano di Gorizia. A pochi giorni dal via del Tour de France il dibattito pubblico e l’interesse degli appassionati è di gran lunga maggiore per l’exploit del piccolo...


Nei prossimi giorni sui canali Sky Sport andrà in onda un'intervista a Luca Guercilena, team manager di una delle squadre che si preannunciano protagoniste al Tour de France dopo esserlo stata al Giro d'Italia: la Lidl Trek. Tra gli argomenti...


Presente per noi ai campionati nazionali femminili di Darfo Boario, Giulia De Maio ha raccolto le impressioni "a caldo" del commissario tecnico delle donne azzurre Marco Velo: con le prime note dell'inno italiano a risuonare sullo sfondo per il podio...


Ospite di Fuori dal Gruppo, podcast curato dal giornalista Filippo Guarnieri, dal corridore MBH Bank Ballan CSB Colpack Christian Bagatin e dal corridore U23 del Mendrisio (nonché preparatore) Aronne Antonetti, il due volte finalista della Zwift Academy, campione del mondo...


«Sono pronta per il mio secondo Giro d’Italia! Rispetto all’anno scorso ho più consapevolezza e il secondo posto ai Campionati Italiani dello scorso weekend mi ha dato ancora più fiducia nei miei mezzi». Parole di Monica Trinca Colonel, 26enne atleta...


La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande sono tante e vale la pena approfondire l’argomento. La regina di questo test è la forcella ammortizzata GTC Gravel 700C di KS,  azienda...


Per la Ineos Grenadiers questo sarà un Tour de France veramente speciale. Ci sarà Carlos Rodriguez come leader e poi Geraint Thomas, che correrà la sua ultima Grande Boucle e a fine anno saluterà il mondo del ciclismo agonistico. La...


Quest’anno la maglia a pois, quella che identifica il leader della classifica della montagna, compie 50 anni. Si tratta di uno dei simboli più riconosciuti della Grande Boucle, quella maglia bianca con i pois rossi che al suo esordio i...


Sarà Claudio Chiappucci l'ospite d'eccezione della puntata di Velò, la rubrica di TVSEI interamente dedicata al mondo del ciclismo. Al centro del dibattito la partenza del Tour de France che scatterà sabato da Lilla. Con Chiappucci, analisi dei protagonisti e...


Il fine è così nobile da far dimenticare l’enormità dell’intenzione, la bicicletta della pace, e dell’iniziativa, 750 chilometri, senza fermarsi mai, da Omegna a Roma, dal Museo Rodari alla Città Eterna, la partenza domani venerdì 4 luglio, l’arrivo lunedì 7...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024