MAGLIFICIO SANTINI. UNA SEDE-MUSEO, TANTA VOGLIA DI GREEN E DI PORTARE BERGAMO NEL MONDO. GALLERY

ABBIGLIAMENTO | 09/11/2023 | 14:21
di Pier Augusto Stagi

La Nuvola di Massimiliano Fuksas è uno degli edifici più iconici della nuova Roma, ma entrando nella nuova sede del Maglificio Santini sembra davvero di essere su una nuvola, come sospesi tra passato e futuro in un presente in costante mutamento.


Fuksas qui non c’entra, tutt’al più l’architetto Giuseppe Gambirasio, che negli anni Sessanta qui disegnò questa sede simbolo della città di Bergamo per la famiglia Perolari, per anni titolare della Perofil, azienda che per anni e per generazioni è stato simbolo di intimo per uomo. Ora la “palla” è passata all’architetto Marco Acerbis, noto per la lunga collaborazione con il prestigioso studio Foster+Partners di Londra e a un'archistar del calibro di Mario Bellini, che osserva la sua creatura con più che giustificata soddisfazione.


Monica e Paola Santini, dal canto loro, osservano con occhi da figlie il loro papà e la loro mamma che si muovono in questi spazi armoniosi ed eleganti come se qui ci fossero sempre stati. Un equilibrio perfetto tra produzione e ricerca. Tra architettura e design. Tra sogno e manufatto. Tra il fare e il far vedere. D’altra parte una maglia è la sintesi di un progetto d’arte e un sogno coltivato, che trova compimento con l'impiego della tecnologia, che rende l’idea in un manufatto: un capo di abbigliamento.

Ha passato una vita a prender misure, ma nel suo piccolo ha dovuto riabituarsi anche a questi nuovi spazi silenziosi e accoglienti che da quasi un anno costituiscono il nuovo spazio del maglificio Santini. Da Lallio a Bergamo: il passo è breve, poche “pedalate”, pochi chilometri dalla vecchia sede creata dal cavalier Pietro Rosino Santini, ma ora nel cuore di Bergamo pulsa un nuovo nucleo produttivo, uno dei fiori all’occhiello dell’imprenditoria italiana; “de berghem” per la precisione, quelli che “molan mia”, non mollano mai. «Siamo un po’ in contro tendenza – dicono all’unisono le sorelle Santini, Monica e Paola, amministratore delegato e direttrice marketing dell’azienda -. C’è chi delocalizza e noi da sempre facciamo tutto qui in Italia; quasi tutti vanno fuori dalle città, noi ci torniamo prepotentemente: a due passi dal centro, a due passi dall’autostrada e dall’aeroporto».

Ci ha preso le misure in questa nuova sede di una bellezza assoluta il cavalier Pietro Rosino Santini: è tre volte più grande di quella precedente, pronta ad accoglier gente, pronta a produrre sogni pari alle ambizioni di un presidente e se mi concedete di una presidentessa (la signora Maria Rosa, ndr) che hanno riposto nelle loro due figlie Monica e Paola il presente e il futuro di un’azienda che è epicentro del mondo e che nel mondo è conosciuta come “the rainbow factory”, l’azienda dell’arcobaleno, visto che dal 1988 fa le maglie iridate per l’Uci.

È molto probabile che in quel lontano 1965, ormai sbiadito nei ricordi, il giovane e intraprendente Pietro Rosino immaginasse un futuro migliore, ma non certo così. Non certo con queste forme e dimensioni. Ci ha preso le misure Pietro Rosino Santini e si muove all’interno di questa struttura voluta da Monica e Paola e studiata e pensata dall’architetto Marco Acerbis, con occhi sognanti. «È stato un lavoro di sottrazione – ci spiega l’architetto ciclista Arcerbis -. Non abbiamo stravolto, ma recuperato, valorizzato, allegerito e illuminato».

È una struttura che è l’esaltazione del cemento armato e che a prima vista porterebbe a pensare a qualcosa di pesante e di inaccessibile: il risultato è esattamente l’opposto. Un’azienda aperta, trasparente, fatta di luci e design. Tutto ha un senso, tutto è al proprio posto, in un silenzio che fa di Santini un museo in fabbrica «vedi che ho fatto bene a conservare tutte queste maglie storiche e tutti questi oggetti: le mie ragazze sono state proprio brave…», mi dice con gli occhi lucidi Pietro Rosino.

Accolgono sorridenti gli ospiti, mostrano e raccontano una storia che c’è, appesa qua e là, in una sorta di Moma o Guggenheim. Questa è si azienda, ma anche scrigno di ricordi e di una storia ultra cinquantennale proiettata nel futuro. «L’architettura deve essere sempre al servizio dell’uomo – dice Monica Santini -. All'interno della sede c’è anche il nostro negozio, proprio perché questa azienda deve essere viva, aperta ai cittadini, visto che abbiamo recuperato uno spazio che per noi bergamaschi è importante: direi storico».

«Noi siamo chiaramente un’azienda globale, mondiale, l’85 percento di quello che produciamo finisce all’estero, ma fuori dai nostri confini noi portiamo Bergamo, le nostre radici – aggiunge orgogliosa Paola Santini -. Non è un caso che molti dei nostri capi prendano nomi di qui, come Valcava, Selvino e via elencando: facciamo conoscere il nostro territorio, il nostro made in Italy al mondo».

Il prossimo anno il Tour arriverà in Italia con la prima Grande Partenza della storia, ma loro – i Santini - con la Grande Boucle collaborano già da due anni e proseguiranno a farlo per altri tre. «Il comparto del ciclismo è cresciuto in modo esponenziale tanto da essere considerato una disciplina non solo spettacolare per lo show televisivo e salutare per il benessere del corpo, ma sport di tendenza, dove la tecnologia tessile incontra lo stile – spiega Monica Santini -. Nella scelta della nuova sede ci hanno guidato anche i valori aziendali, come la volontà di avere una struttura dal forte connotato green, come spazi verdi e costo energetico. E soprattutto volevamo che fosse all’interno del perimetro comunale della città di Bergamo, di cui vogliamo continuare a essere un punto di riferimento nel nostro settore».

Diciassettemila metri quadrati di superficie tra la parte produttiva e gli uffici, che non hanno barriere, senza essere però un open space classico. Un’azienda che si vede e vale la pena di essere vista e visitata. Un piccolo gioiello incastonato in una città modello «ci ha fatto i complimenti e ci ha ringraziato anche il sindaco Giorgio Gori», dice orgoglioso Santini.

Una sede che rappresenta l'azienda e la famiglia alla perfezione: forte come il cemento armato per storia e tradizione, ma lieve, leggera e onirica nel vivere il progetto produttivo e creativo. Appena si entra, davanti ai propri occhi si palesa un negozio bellissimo. Alla nostra sinistra la reception, separata da una doppia scala di 21 gradini più altri 21 «come le tappe dei Grandi Giri», dice sorridente Paola. Dall’altra parte, un bar. Poi salotti e poltroncine. Merita di essere vista, altroché se merita. Il problema? È uscire: si sta così bene…

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La scorsa settimana vi avevamo dato un assaggio di un'intervista realizzata da Giorgia Monguzzi alla festa dei fratelli Carera: ora potete gustarvi l'intera chiacchierata della nostra inviata con Giulio Pellizzari, che valuta la propria stagione e svela con spontanea sincerità...


Simon Yates è stato ospite d’onore questa sera a Roma ed è stato proprio lui a portare il Trofeo senza Fine sul palco del Parco della Musica. Yates ha prima ricordato le emozioni per la vittoria dello scorso anno al...


Non so quanto davvero sarà duro il nuovo Giro, so per certo che risulterà comunque meno faticoso della presentazione ufficiale. Senza fine come il trofeo, un diluvio di parole senza mai arrivare al dunque, alla fine uno mette mano al...


È il suo ultimo giro al Giro e lo ha fatto in un luogo do­ve re­gna l’armonia e la cultura; la musica eterna e fa­migliare di Ennio Morrico­ne, visto che la sala è dedicata proprio all’immensità del grande maestro due...


Elisa Longo Borghini ha guardato con un po’ di emozione le immagini della corsa rosa che lo scorso anno ha vinto con grande forza. La piemontese ha voluto ricordare alcuni momenti dell'edizione 2025, in particolare l’arrivo dell’ultima tappa, dove ad...


E’ stato presentato questo pomeriggio presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma, il percorso ufficiale del Giro d’Italia Women 2026, organizzato per il terzo consecutivo da RCS Sports & Events. Partenza il 30 maggio da Cesenatico e gran finale domenica...


L'anno scorso vi raccontavamo la nascita, a Montesilvano, dell'Abruzzo Cycling Team, creato dal "mentore" Alessandro Donati (direttore sportivo in Bardiani CSF) e presieduta da sua moglie Marzia Di Fazio, coadiuvata da Francesco e Mario Di Paolo: una storia di passione...


Cinquant’anni a regolare ruote e gruppi, selle e manubri, a montar raggi e pedali, palmer e copertoncini: prima in modalità analogica, oggi digitale, con tanto di app. La cicli Bettoni di Alfio Bettoni è un negozio crocevia del mondo, che...


Il fenomeno eritreo di 25 anni, già un uomo che ha fatto la storia, maglia verde del Tour de France e vincitore di più tappe, nonché fonte di ispirazione, si unisce al NSN Cycling Team come ciclista di punta in...


Venenum in cauda. Oppure dulcis in fundo, per chi è maggiormente vicino alle sue posizioni. L'atto finale, o meglio post-finale, della domenica Open House in Beltrami TSA a Reggio Emilia, un Nota Bene o un Post Scriptum a suon di...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024