GIRMAY. «SAREBBE BELLO RIUSCIRE A SCRIVERE UNA NUOVA PAGINA DI STORIA»

TOUR DE FRANCE | 30/06/2023 | 14:32
di Francesca Monzone

Quello di Biniam Girmay è un sogno che finalmente si sta avverando e domani l’eritreo, che corre con i colori della Intermarché-Circus-Wanty, a Bilbao farà il suo debutto al Tour de France.


«Quando ero piccolo, non avrei mai sognato di partecipare a gare come il Tour. Pensavo che quelle fossero corse riservate esclusivamente ai bianchi o agli europei. E che non avrei avuto mai alcuna possibilità di arrivarci».


Così per fortuna non è stato e Girmay, che lo scorso anno ha scritto pagine importanti della storia del ciclismo, con la vittoria alla Gent-Wevelgem e una tappa al Giro d’Italia, adesso potrà correre nella corsa a tappe più importante del mondo.

La Intermarché-Circus-Wanty ha le idee chiare e in questo Tour de France vuole tornare a casa con una vittoria di tappa e un posto nella top ten della classifica generale. Le punte del team belga, sponsorizzato anche dalla Vini Zabù dell’imprenditore italiano Valentino Sciotti, saranno Girmay e Louis Meintjes.

Daniel Teklehaimanot Girmazion e Merhawi Kudus nel 2015 sono stati i primi corridori provenienti dall’Eritrea a prendere parte al Tour de France. Teklehaimanot ha persino indossato la maglia a pois per quattro giorni. Quella fu una sfida importante per il continente africano e per Girmay, Daniel e Kudus sono stati una vera fonte di ispirazione.

«Quando Daniel e Merhawi hanno raggiunto il massimo livello nel ciclismo ho avuto la convinzione che forse avrei potuto arrivarci anch'io. Quello che loro hanno fatto, ha cambiato la mia prospettiva e ha avuto un grande impatto sulla mio modo di vedere le cose».

Biniam Girmay ha fatto un’analisi attenta su quanto l’Africa sia sportivamente cresciuta negli ultimi anni e di come siano diversi gli obiettivi oggi. «In passato non ci sono stati molti africani capaci di competere ad altissimo livello e vincere. Possiamo dire che prima abbiamo semplicemente partecipato, ma adesso potrebbe essere diverso».

L’eritreo sa di aver fatto delle cose importanti, ma non vuole porsi limiti e vuole guardare al ciclismo di oggi, come un corridore europeo, con le stesse possibilità di vittoria. «Il fatto che io sia riuscito a vincere gare importanti, come al Giro dell'anno scorso, mi rende molto orgoglioso. Ora sto lavorando ancora più duramente per poter scrivere ancora più storia nel mio futuro e sarebbe bello poter scrivere una pagina in cui sono io quello che ha vinto una tappa al Tour de France».

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