L'ORA DEL PASTO. GIGI RIVA, IL PAPA' TIFOSO DI COPPI E LA MAMMA CHE CANTAVA PEDALANDO

LIBRI | 17/12/2022 | 08:06
di Marco Pastonesi

Calcio, serie A, Vicenza-Cagliari, il 18 gennaio 1970. Cross di Gori dalla linea di fondo, sulla sinistra, sponda di Domenghini di testa, il pallone è alto e un po’ indietro, l’unica maniera per arpionarlo è andargli incontro ma al contrario. In rovesciata. Gambe a bicicletta, tiro al volo, gol. Forse il più celebre dei 35 gol (in 42 presenze: tuttora record) segnati in Nazionale, dei 164 (in 315 presenze in serie A) collezionati nel Cagliari, dei 212 (in 399 partite ufficiali) archiviati in carriera.


Gigi Riva. Giggirriva. Rombo di Tuono. Segnava di sinistro, ma anche con il destro. Segnava in azione, su rigore e su punizione. Segnava di testa e – la bicicletta! – in rovesciata. Segnava di potenza, ma anche di rapina. Numero 11, ala sinistra. Mito, leggenda, storia. Eroe, icona, bandiera. Gigi Riva si è raccontato a Gigi Garanzini in “Mi chiamavano Rombo di Tuono” (Rizzoli, 204 pagine, 18 euro) vincendo la riservatezza, schivando la retorica, lottando con la memoria, sfiorando più che scavando. Dall’infanzia negli orfanotrofi (“L’umiliazione di essere poveri, le camerate fredde, il mangiare da schifo. Il cantare ai funerali anche tre volte al giorno”) alla vecchiaia in casa (la depressione, l’anca, l’osteoporosi), il trasferimento dal Legnano al Cagliari (“Sul momento la vissi come una deportazione”) ma non dal Cagliari alla Juventus (“L’offerta irrinunciabile. Per la società, non certamente per me che da subito la giudicai oscena”), dall’ironia di Boniperti (“Aspettavo questa telefonata da cinquant’anni” quando Gigi lo chiamò per fargli gli auguri quando compì novant’anni) alla filosofia di Scopigno (“Do fastidio se fumo?”, disse entrando in una camera d’albergo che i giocatori avevano trasformato in una bisca).


Oltre alla rovesciata-bicicletta, in “Mi chiamavano Rombo di Tuono” c’è anche un po’ di ciclismo. Quando scrive del padre, morto troppo presto: “Il suo idolo sportivo l’aveva e si chiamava Fausto Coppi, di lui sì che era tifoso, anzi tifosissimo”, “Una volta all’anno mi piazzava sulla canna della bici e pedalava per quei sei-sette chilometri che servivano per andare a vedere il passaggio della Tre Valli Varesine. Era un posto vicino alla partenza, e come si dice in gergo il gruppo era ancora compatto. Così, dopo tutta quella fatica, in un minuto erano passati tutti”. E quando scrive della madre: “La prima canzone della mia vita era di Luciano Tajoli, un cantante melodico anni Quaranta-Cunquanta. Si intitolava ‘Lo stornello del marinaio’. Me la intonava mia madre ogni volta che mi piazzava sul seggiolino della bicicletta e mi portava in giro per il paese, e la faceva cantare anche a me, possibilmente a squarciagola. Uno dei ricordi più belli e più vivi che ho di lei, pedalava e cantava allegra e io ero ancora un bambino felice”.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
I tre anni nell’incubatore della VF Bardiani hanno dato i loro frutti. Matteo Scalco ha ventun anni e un bel bagaglio di esperienza in corse di spessore, ora è il momento di spiccare il volo. Passato direttamente dagli juniores a...


Dopo il notiziario di Paolo Broggi, non perdetevi il quarto d'ora di chiacchierata tra il nostro Federico Guido e il campione italiano Filippo Conca: metà intervista sul momento vissuto dal lariano della Jayco AlUla, la seconda metà sull'evoluzione del ciclismo...


Il 2025 di Alessandro Romele non è andato come il corridore dela XDS Astana sperava. Non per colpa sua ma per quella maledetta caduta durante il campionato italiano su strada a Gorizia in Friuli in cui Romele riportò escoriazioni e...


Dopo 10 anni il Giro d’Italia ritorna a Cassano d’Adda (Milano). Lo anticipa Alessandro Brambilla su Tuttosport in edicola oggi: nell’edizione 2026 del Giro la tappa del 27 maggio partirà da Cassano d’Adda. Il castello di Cassano farà da sfondo ai...


Il nuovo Codice della Strada interviene sull’utilizzo delle piste ciclabili, ma lo fa in modo discutibile, introducendo nuove regole che finiscono, paradossalmente, per peggiorare la tutela dei ciclisti. La “riga bianca” che dovrebbe proteggerli non è più un confine sicuro:...


Circa un mese fa in terra africana assistevamo ad una delle più grandi sorprese del ciclismo femminile degli ultimi anni. La canadese Magdeleine Vallieres vinceva il titolo mondiale in linea da totale outsider battendo non solo le atlete favorite, ma...


Il mondo del ciclismo bergamasco è in lutto per la scomparsa, avvenuta nei giorni scorsi, di Fausto Carrara. Primogenito di Gianni e Tonina Carrara, Fausto aveva ereditato dal padre la grande passione per il ciclismo, impegnandosi dapprima nella S.C.Leffe e, soprattutto,...


Il mondo del ciclocross è preoccupato: uno dei suoi personaggi principali, Eli Iserbyt, potrebbe non correre in questa stagione a causa di ulteriori problemi all’arteria femorale della gamba sinistra. Il belga, che difende i colori della Pauwels Sauzen - Altez...


Elia Viviani il Profeta, il Capitano:  chiamatelo come volete. Il campione veronese vanta dei trascorsi fondamentali per la sua carriera ciclistica, guarda caso, nella provincia di Treviso, dove sono passati diversi atleti nelle squadre dilettanti che poi sono diventati campioni...


Il campionato europeo di ciclocross in programma nel weekend a Middelkerke in Belgio perde una delle favorite per la vittoria e la nazionale “orange” una delle sue punte: Fem van Empel, campionessa mondiale e continentale, non difenderà il titolo conquistato...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024