
Continua una sicuramente meritoria opera di valorizzazione del recuperato Velodromo Vigorelli. L’impianto storico milanese con assolute valenze provenienti da uno splendido passato sportivo, per proporlo a una nuova fruizione continuativa, volta al futuro, con caratteristiche che sono, negli intenti e nelle intenzioni del rinnovato Comitato Velodromo Vigorelli (pedala@vigorelli.eu), definiamolo così, per imparare anche i primi rudimenti del pedalare in pista e da “sposare”pure quella ludica dall’apprendere ad andare in bici, in tutta sicurezza, per appassionati di tutte le età. E in quest’obiettivo rientrano pure progetti rivolti ai bimbi meno fortunati per deficit di vario tipo e altre finalità collegabili al sociale.
Tutto questo avviene contando anche sul supporto delle istituzioni milanesi, pubbliche e private, e della Federazione Ciclistica Italiana.
E’ in tale visione che, dopo la rievocazione degli 80 anni del record dell’ora di Fausto Coppi all’interno del Vigorelli dello scorso novembre, il Comitato propone l’iniziativa, sempre con soggetto il “campionissimo” per antonomasia e definizione, in versione letteraria e musicale, sabato 17 dicembre 2022, alle ore 18, come riportato nell’allegata locandina, all’ex chiesetta del Parco Trotter di Milano, in Via Giacosa 46.
Insomma ci sono un occhio al passato e un altro, assai attento, al futuro.
E’ anche il tentativo di ritrovare i “fedeli” superstiti della “parrocchia” del Vigo, come definiva il cantore e frequentatore, di prima competenza anche pistaiola, del Vigorelli, il famoso giornalista e scrittore Mario Fossati che ha sempre abitato lì vicino e frequentava la “competenza”, come lui definiva, gli appassionati habitué della pista milanese che visitava quotidianamente e sentiva “respirare” a seconda della direzione del vento, nella zona della stazione Nord della Bullona, che spesso chiamava “burg di scigulatt” per i campi di ortaggi – soprattutto cipolle – che distinguevano la zona attorno al Vigorelli, intitolato ad Antonio Maspes.
E la rappresentazione teatrale laica dell’opera di Gianni Brera “Coppi e il Diavolo, ”in un’ex chiesetta, non è certamente una contaminazione, anzi. E magari suoneranno pure in concerto le campane dell’attuale “carillon” che, di recente, come riportato dalla stampa cittadina meneghina, hanno ripreso a diffondere melodie dopo che le originali furono requisite e fuse per scopi bellici durante il secondo conflitto mondiale.
E i fedeli della “parrocchia” del Vigorelli, quelli “vecchi” e quelli “nuovi”, sono invitati a rispondere.
g.f.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.