
Caro direttore, non ho titolo per occuparmi dell’estremo saluto di un Mito del Ciclismo, ma non farlo mi sembra ancora peggio. La mia passione per il ciclismo, dopo un piccolo albore in tenera età, spento dalla mia indole fragile incapace di sopportare le vittorie di Merckx su Gimondi, si è riaccesa per sempre nel 1998. Da lì è stata ingordigia di libri e racconti per recuperare il tempo perduto e quello non vissuto.
Il mio lavoro mi ha portato a conoscere prima i Campioni lontani, trentini, lombardi, belgi e francesi, e solo in tempi recenti quelli romagnoli.
Così mi è accaduto che un giorno, quando chiedevo all’amico Marco Pastonesi aneddoti su Merckx o Hinault, lui mi rispondesse: beh, ma voi qui avete Ercole Baldini. Io: chi?
Poi ho studiato, ho guadagnato fiducia, e il professore Marco mi ha presentato Ercole. Sono potuta entrare nell’essenza del Museo del Ciclismo di Villanova, dal valore spirituale pari a quello della chiesa del Ghisallo, dove Ercole si è sposato, e che sicuramente lo ha ispirato.
Avere a 50 km da casa un luogo sacro in cui respirare e ispirare la propria passione Ciclistica senza bisogno di volare in Belgio o in Lombardia ha fortificato le mie radici nel mondo delle due ruote.
Per questo sono infinitamente grata alla città di Riccione che nel 2019 in occasione della cronometro del Giro d’Italia, decise di omaggiarlo dedicandogli la Cripta della sua mostra di foto di Secondo Casadei. Ercole ed i suoi figli Mino, Riziero e la nipote Isabella accettarono di esporre preziosi memorabilia, ed Ercole venne a Riccione a vedere l’esposizione. Un regalo grandissimo: la Perla Verde, più vicina al Cicloturismo che al Ciclismo e alla sua storia, in un anno magico recuperava terreno grazie al carico di memoria arrivato da Forlì, città di Ciclismo, con il suo amato Treno.
Il mio unico cruccio è che tanti amanti del Ciclismo, locali e stranieri, pure avendo pedalato a pochi chilometri dal giardino della sua villa, non abbiano potuto incontrare una leggenda gentile, lucida, sincera. Ora forse lo conosceranno di più.
Ciao Ercole, un saluto da Riccione, ovunque tu sia.
Mariagrazia Nicoletti
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