
Ricorrono oggi 3 anni dalla scomparsa di Michele Fanini, il “meccanico dei campioni” di Segromigno Piano, molti dei quali hanno indossato i colori delle squadre Fanini e di Amore e Vita. In sua memoria si terrà una messa a suffragio presso il Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero (LI). Michele aveva 74 anni, si spense prematuramente (ed inaspettatamente) presso l’ospedale San Luca di Lucca, dove era ricoverato da alcuni giorni a causa di un malore. Una perdita di un grande persona che a lasciato un vuoto immenso, incolmabile per i figli Cristina, Lorenzo e Manuel per fratelli Pietro, Brunello e Ivano e per i nipoti.
Il noto meccanico e dirigente sportivo lucchese fu scopritore insieme al padre Lorenzo ed appunto ai fratelli Ivano (patron di Amore e Vita), Pietro e Brunello (organizzatore del Giro della Toscana femminile), di numerosi talenti diventati poi campioni ed indiscussi protagonisti del ciclismo mondiale. Tra i tanti, vanno ricordati soprattutto Michele Bartoli e Mario Cipollini: Michele fu proprio il primo in assoluto a metterli in bicicletta all’età di sei anni.
Passano gli anni ma il ricordo di Michele, persona buona, umile e grandissimo conoscitore di ciclismo e della bicicletta, rimane indelebile nel cuore e nella mente dei familiari, degli amici e di tutte le tantissime persone che gli volevano bene e che puntualmente arrivavano al suo negozio da tutto il mondo per affidarsi a lui nel farsi “mettere in sella”. Non passa però il dolore per la sua improvvisa perdita, soprattutto, è impossibile per i familiari darsi pace per come la sua morte è stata causata e per la quale quattro medici sono sotto accusa e dovranno comparire davanti al Giudice per rispondere dell’imputazione di omicidio colposo in relazione al decesso.