| 19/05/2008 | 18:32 Il giorno di riposo del 91/mo Giro d'Italia apre una porta sul primo test di una certa attendibilita', dopo l'arrivo in salita di qualche giorno addietro a Pescocostanzo, in provincia dell'Aquila. Si attende uno scossone alla classifica, anche se per quanto riguarda il primo posto non dovrebbero registrarsi grosse novità.
Domani i 179 corridori rimasti in gara sfideranno le lancette dei cronometri e saranno costretti a scoprire le proprie carte fino in fondo. La decima tappa, da Pesaro a Urbino (poco meno di 40 km), inaugurerà la seconda settimana della corsa rosa e lo farà con il palermitano Giovanni Visconti in maglia rosa, con il campione del mondo Paolo Bettini ancora in cerca del primo successo, con Danilo Di Luca a caccia della migliore condizione assieme al vincitore del Tour, lo spagnolo Alberto Contador.
Nessuno meglio di Francesco Moser, l'uomo che a metà degli anni '80, rivoluzionò il modo d'interpretare le corse contro il tempo, migliorando a più riprese il record dell'ora sulla pista di Città del Messico, può presentare la prima crono individuale del Giro.
Il trentino, che nei giorni scorsi si è visto in strada in qualità di testimonial di Banca Mediulanum, non ha dubbi e afferma che «la tappa di domani sara' durissima». Ma non solo.
Per Moser si tratta del «primo vero test in questo Giro. Vedremo chi perderà secondi o minuti, vedremo chi guadagnerà - afferma il vincitore del Giro 1984, sul traguardo di Verona -. A parte la tappa di Pescocostanzo, non ci sono stati finora tracciati in grado di creare delle vere e proprie rivoluzioni nella classifica generale. I 40 km di domani, che presentano peraltro una salita, sono difficili da affrontare. Io penso che, alla fine, la maglia rimarrà sulle spalle di Visconti, tuttavia i vari Danilo Di Luca, Alberto Contador, Paolo Savoldelli, Gilberto Simoni e Riccardo Riccò, si daranno battaglia fino all'ultimo metro. Vedremo quello che riusciranno a fare in questa sfida contro il tempo».
Moser si è divertito a metà, fino a questo momento: il Giro 2008, secondo il trentino, deve ancora entrare nel vivo e offrire il meglio di se'. «Finora c'è stata qualche azione - osserva l'ex campione del mondo su strada -. Qualcuno dice che sono mancate le volate? Beh, niente di nuovo: i corridori non sono mica sempre gli stessi con il passare degli anni. A volte sono forti in volata, in altre circostanze vengono fuori più scalatori. Io, comunque, preferisco le volate di una volta, chiamiamole non organizzate. Le preferivo rispetto ai treni che hanno caratterizzato gli arrivi in gruppo negli ultimi anni».
Secondo Moser, i giochi si possono definire «ancora aperti». Anche per il vincitore dell'anno scorso. «Di Luca - dice l'ex ciclista - ha provato nel terreno che gli era più congeniale, ossia nella tappa di Pescocostanzo, pero' non ha dato continuità alla propria azione. Riccò? Ha dimostrato di essere in gran forma, ma sono curioso di vederlo più avanti. A cominciare dalla tappa di domani che precede, a sua volta, una frazione altrettanto insidiosa, prima del test dell'Alpe di Pampeago di sabato. Io penso che, sul primo arrivo in salita, ci sarà la rivoluzione in classifica. La tappa marchigiana, comunque, per me rimane dura e se la aggiudicherà chi in questo momento puo' vantare la migliore condizione atletica del Giro».
dall'inviato dell'Ansa
Adolfo Fantaccini
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