BRAND. «ALLO SVIZZERA HO SFRUTTATO LA MIA GRANDE OCCASIONE, AL GIRO LAVORERO' PER LE MIE COMPAGNE»

DONNE | 21/06/2022 | 19:00
di Giorgia Monguzzi

Si è deciso all’ultima curva il Tour de Suisse Woman, si è concluso sotto una pioggia battente nella Roland Arena di Lenz che per un giorno da tempio del biathlon è diventata l’arena in cui sono date battaglia le fortissime regine del pedale. Dopo una tappa durissima di 94 km la corsa è veramente scoppiata sull’ultima salita dove Lucinda Brand che partiva con 4” di ritardo da Kristen Faulkner ha cercato di sbaragliare subito la concorrenza con un attacco da lontano. Accompagnata da un tempo da tregenda, la leader della generale si è riportata sotto l’olandese che, riuscendo a tenerle testa, è poi scattata nel tratto conclusivo. Per l’americana del Team BikeExchange Jayco invece c’è stata sola tanta sfortuna, nella volata finale nel momento della rimonta è scivolata in una delle ultime curve dicendo definitivamente addio alle sue chance di vittoria. Tanta gioia invece per Lucinda Brand che ha coronato una quattro giorni perfetta bissando il successo nella prima tappa e facendo leva sulle sue doti da ciclocrossista in un clima che sembrava più adatto ad una corsa nel fango che ad una su strada.


«Sono felicissima, ma anche un po’ stanca, lo ammetto - ha detto Lucinda Brand a tuttobiciweb - è stata una tappa molto dura, sapevo che se volevo provare a vincere la generale dovevo assolutamente anticipare tutti e così ho fatto, la mia squadra ha dimostrato ancora una volta di essere molto compatta dandomi una mano sin dai primi chilometri. Oggi stavo assolutamente bene, avevo delle buone gambe e ho cercato di sfruttarle al meglio. Quando ho visto che Kristen Faulkner stava rientrando ho cercato di rimanere tranquilla, se non volevo rischiare un fuori giri dovevo assolutamente salire con il mio passo, resisterle e poi giocarmi tutto nel finale sfruttando le mia abilità. Non è stato facile, ma conoscevo il finale, sapevo che c’erano diverse curve e la strada saliva e così ho cercato di sfruttare tutto a mio vantaggio, dovevo sfruttare al meglio la mia grande possibilità. Mi è dispiaciuto che Kristen nel finale sia caduta, forse avremmo potuto giocarcela diversamente, ma sono cose che capitano, difficile dire se senza quella caduta avrei vinto ugualmente.»


Lucinda Brand incorona una quattro giorni che l’ha vista come una grande protagonista: prima vincitrice della brevissima frazione intorno a Vaduz, quarta nella tappa a cronometro, preziosissima per la vittoria di Elisa Balsamo e poi nuovamente in trionfo al termine di una gara durissima. La fuoriclasse olandese  sta affrontando un periodo di forma eccezionale grazie a cui ha vinto praticamente su ogni tipo di terreno. Come lei stessa ammette, sono cose capitano poche volte nella vita. «Sono stati 4 giorni stranissimi e sicuramente l’uno diverso dall’altro. Siamo partiti con una tappa brevissima e abbiamo concluso con un tappone, ma soprattutto dal caldo tremendo siamo passati ad una pioggia terribile. Anche se la pioggia è sempre amata dalle ciclocrossiste come me, devo ammettere che non ho mai sofferto troppo il caldo, ho cercato di idratarmi bene e non perdere mai la testa. Le mie compagne mi hanno supportato ogni giorno e in queste tappe ho scoperto delle cose straordinarie su di me: era quasi un anno che non toccavo la mia bici da crono e tra l’altro ho vinto pure in salita. Questi risultati però non arrivano per caso, sono frutto di mesi di lavoro e di tanti sacrifici soprattutto per passare dalla stagione intensa di ciclocross alla strada.»

Dopo l’eccezionale Tour de Suisse Lucinda Brand sarà impegnata nei campionati nazionali in linea in cui promette di fare scintille e poi nel Giro d’Italia femminile. «Cercherò di aiutare Elisa Balsamo ed Elisa Longo Borghini, saranno dieci giorni intensi, ma il nostro obiettivo primario è portare a casa una tappa, poi vedremo strada facendo.» La Trek si presenta al via in Sardegna con un super squadrone che potrebbe raccogliere veramente tanto, un team unito capace veramente di vincere su ogni tipo di terreno, in Svizzera hanno vinto 3 tappe su 4 e hanno già dimostrato che di certo non si fermeranno qui.

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