DIECI FACCE DA GIRO

GIRO D'ITALIA | 05/05/2022 | 08:30
di Angelo Costa

Con due anni di ritardo sulla tabella di marcia causa pandemia, il Giro d’Italia scatta dall’Ungheria: è la quattordicesima partenza dall’estero, cinque anni dopo l’ultima, in Israele, prima volta in assoluto di una grande corsa a tappe fuori dal Vecchio Continente. Si comincia a Budapest, capitale di un Paese che ha appena confermato alla guida Orban nonostante la vicinanza a Putin, la posizione antieuropeista e l’introduzione di leggi che violano i diritti umani. Da lì muoverà un Giro che proporrà poca cronometro (26 chilometri in tutto, fra quella del secondo giorno in Ungheria e quella che chiuderà la corsa a Verona) e tantissima salita: oltre 50mila i metri di dislivello, con sei arrivi in quota (Etna, Blockhaus, Cogne, Aprica, Lavarone e Marmolada) e molta montagna nel mezzo. Giro in cui bisognerà farsi trovare subito pronti, più aperto rispetto ad altri perché gli specialisti più bravi, a cominciare dal fenomeno sloveno Pogacar e dal suo connazionale Roglic, si sono dati appuntamento in Francia. Giro che strizza l’occhio a chi va forte in salita: ecco le dieci (e più) facce che possono conquistarlo.    


Richard Carapaz. Vince perché è la corsa a tappe che ama di più, perché non poteva sperare in un percorso migliore, perché la Ineos si è privata di un velocista come Viviani per mettergli l’intera squadra a disposizione. Non vince perché presentarsi da favorito potrebbe rivelarsi un peso difficile da sostenere.


Simon Yates. Vince perché ha concentrato tutta la sua preparazione su questa corsa, perché la distanza ridotta delle cronometro gli sorride, perché aver già corso da primattore il Giro gli ha insegnato molte cose. Non vince perché ha sempre un giorno buio nel quale riesce a perdere tutto.

Tom Dumoulin. Vince perché come Carapaz e Nibali sa come entrare nell’albo d’oro, perché pochi chilometri a cronometro gli bastano per lasciare il segno, perché ha accanto un compagno come Foss per difendersi bene in montagna. Non vince perché dopo lo stop deve ritrovare certezze nelle corse a tappe.

Joao Almeida. Vince perché ha un feeling speciale con la corsa rosa, perché va forte su tutti i terreni, perché finalmente può presentarsi con la squadra al servizio e non al servizio della squadra. Non vince perché a quasi 24 anni non è più una sorpresa e non gli verrà concesso troppo spazio.

Vincenzo Nibali. Vince perché nei grandi giri lo sa fare meglio di tutti, perché la corsa rosa la conosce come le sue tasche, perché poter far corsa libera accanto a un leader come Miguel Angel Lopez potrebbe risultare un’arma decisiva. Non vince perché il meglio è passato e il suo è già nella storia.

Alejandro Valverde. Vince perché a 42 anni non si presenta solo per fare passerella, perché l’unica volta che ha corso il Giro nel 2016 l’ha chiuso sul podio, perché aiutare capitan Ivan Sosa può tenerlo nei quartieri alti. Non vince perché il passo dei più giovani può reggerlo in una classica e non in un grande giro.

Pello Bilbao. Vince perché è pronto per prendersi una corsa a tappe, perché senza puntare alla classifica ha già chiuso due volte nei primi sei, perché può contare sulla forza e l’esperienza di uno scalatore come Landa. Non vince perché strada facendo i giochi di squadra potrebbero proprio favorire Landa.

Romain Bardet. Vince perché ha ritrovato se stesso, perché è di quelli che corrono sempre nei primi dieci, perché tanta salita e poca cronometro sono il vestito più adatto a lui. Non vince perché è di quelli che una giornata storta la incrociano sempre e se capita in montagna sono dolori.

Lorenzo Fortunato. Vince perché sta benone, perché il trionfo di un anno fa sullo Zoncolan ha moltiplicato la sua fiducia in se stesso, perché si presenta per far classifica e non solo per restare con i migliori. Non vince perché, come per Ciccone, un conto è una giornata vincente, un altro vincere il Giro.

Attila Valter. Vince perché è l’anno dell’Ungheria in tutti i sensi, perché aver indossato la maglia rosa gli ha dato una consapevolezza diversa, perché è di quelli che comincerà a far corsa di testa fin da subito. Non vince perché come Hindley e Kelderman è di quelli bravi a rivelarsi, un po’ meno a confermarsi.

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COMMENTI
Simon Yates
5 maggio 2022 08:57 marchetto
La mia prima impressione è anche che non abbia proprio una squadra solida al fianco, soprattutto in salita, soprattutto rispetto a Ineos, Jumbo Visma e UAE... vedremo

e MIguel angel lopez?
5 maggio 2022 10:09 maxlrose
valverde...fortunato..... si. (insieme a Nibali sono tutti e tre praticamente impossibili) . E di Muguel Angel Lopez nessuna mensione? Io 10 eurini quotato a 15 glieli ho buttati....vedremo
di Miguel Angel Lopez nessuna mensione?

Oops, fuori tema
5 maggio 2022 10:35 andy48
Stiamo parlando di ciclismo, ma naturalmente e' doveroso--per rimanere nel coro--il riferimento alla guerra in Ucraina. Ancor peggio la freccetta contro Orban, appena rieletto con pieni voti alla guida del Paese, ma per Costa "antieuropeista" e fautore "di leggi che violano i diritti umani". Affermazioni superficiali e comunque fuori tema.

se vogliamo giocare giochiamo ma...
5 maggio 2022 11:00 Notorious
Leggere albatross come Nibali e Valverde o ragazzini del tutto acerbi (nonostante l'età non sia verdissima) e non leggere Lopez e Landa.... non vinceranno mai ma lo status per la top ten ce l'hanno tutta. Gli ultimi 2 menzionati è già tanto se arriveranno al traguardo

Mah
5 maggio 2022 11:08 max73
Mettere Nibali nei favoriti.... Dai finiamola e lasciamo tranquillo un grande campione che punterà al massimo a vincere una tappa o alla classifica scalatori. Tra i favoriti non ci sono Foss, Sosa, Buchmann, Kelderman, Hindley, Martin, Lopez....mah

Metà
5 maggio 2022 12:08 cocco88
La metà dei nomi sono presi a caso … spero per provocazione … landa,lopez,kelderman hindley .. tutta gente che ha almeno un podio non menzionati … spero per provocazione e stimolare commenti

Pronosrico
5 maggio 2022 13:13 fransoli
Fatto per scatenare noi utenti... Mancano Lopez, landa, 1 bora... Nibali, valverde, fortunato, Valter, Bilbao, ma anche doumulin e forse Almeida possono essere depennati dalla lista

Ha dimenticato Zana!
5 maggio 2022 14:29 pickett
Quello che doveva dare una bella sistemata a Pogacar....Evidentemente Costa di ciclismo ne mastica poco,stendiamo un velo sui nomi fatti a casaccio.Parlando seriamente ,occhio a Buchmann.

Domulin
5 maggio 2022 23:19 Ale1960
Evito di commentare l'elenco,perché alcuni nomi sono davvero messi lì a caso... Mi soffermo su Domulin. Ma davvero si può solo pensare che l'olandese potrebbe finire sul podio? A parte il lavoro ottimamente svolto di gregariato, mi dite quando mai ha corso da protagonista, negli ultimi anni? Solo qualche buona cronometro, non ha mai dato l'impressione di poter tornare ai livelli degli anni migliori. Forse farà bene ad aiutare Foss...

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