GATTI & MISFATTI. AZZURRO TRANSGENDER: IL CICLISMO ITALIANO E' FEMMINA

TUTTOBICI | 10/04/2022 | 17:45
di Cristiano Gatti

Non che avessimo bisogno dell'Amstel 2022, di segnali ne avevamo già ricevuti a carrettate, ma ormai è proprio il caso di riconoscere ufficialmente e solennemente il sorpasso. Non casuale, non estemporaneo: diciamo in tutto e per tutto stabile e strutturale. Il ciclismo italiano è femmina. Il che, detto così, lo farebbe passare per transgender, ma non c'è niente di più vero e genuino.


Da Alfonsina Strada, che non a caso conosciamo col cognome del marito perchè l'epoca era quella (lei nata Morini), da quella pioniera eccentrica e stravagante che una certa Italia ancora considerava mezza matta, molta strada senza giochi di parole abbiamo fatto. Ops, sorry: hanno fatto. Diamo alle dame quello che è tutto loro, diciamo che di strada ne hanno fatta loro, neanche tanto grazie a noi uomini che magari le abbiamo aiutate e sostenute, ma piuttosto nonostante noi uomini che in generale le abbiamo a dir poco snobbate.


Quello che ormai vediamo domenica dopo domenica è un fenomeno progressivo e inarrestabile: la bicicletta si è fatta sempre più donna e sempre più forte, fino a scavalcare in qualità e quantità di risultati il nostro mondo uomo. Da riserva indiana, da fenomeno marginale e vagamente pittoresco, ecco il ciclismo femminile diventare l'evangelica pietra d'angolo che tiene in piedi tutto.

Se siano effettivamente così forti loro, o invece così deboli i maschi, ciascuno può spiegarselo a piacimento. Resta incontestabile che le nostre ragazze sono oggettivamente forti, come dimostra la loro scalata nei confronti delle dirette avversarie di sesso, già da un po' molto forti.

Naturalmente non sarò io il primo a fare l'ipocrita: non ho alcun problema a dire pubblicamente che continua ad entusiasmarmi di più il ciclismo maschile, non tanto per una questione di bieco sessismo, ma proprio per una semplice questione di gusto personale (evito di addentrami nelle spiegazioni, perchè non possono interessare a nessuno: aggiungo solo che al femminile adoro il nuoto e la pallavolo).

Detto questo, brancandomi la mia dose di simpatici graffi femminili, sono qui a riconoscere che oggi come oggi l'Italia è fatalmente aggrappata alle sue donne. Se ancora abbiamo una visibilità e un'autorevolezza – dico a livello agonistico – è soltanto grazie a loro. E' un piacere riconoscerlo, oltre che un dovere tecnico. Spero solo che i complimenti vengano presi per quello che sono, perchè ormai qui noi uomini farabutti non ci possiamo neppure più concedere una galanteria che subito finiamo lapidati a suon di insulti. Non c'è niente di affettato, niente di cerimonioso, niente di galante in questo riconoscimento: è la pura e semplice verità. Non è il solito paternalismo maschilista che ragala un pat-pat con inguaribile tono di superiorità, non è la solita concessione dall'alto che fa tanto poverine: io, se fossi una donna, di questo ciarpame peloso – questo sì schifosamente maschilista - farei volentieri a meno. Tutto il contrario. E' ammirazione pura e sincera. Persino invidiosa. Quanto vorrei che i pantaloni del ciclismo tornassimo a portarli un po' anche noi uomini. Al momento, zitti e muti: tocca aspettare il prossimo giro della storia. E non cambierà tanto in fretta. Nell'attesa, imparare.

 

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COMMENTI
Articolo
10 aprile 2022 18:39 Albertone
Il solito articolo, noioso. Il ciclismo femminile e' una cosa, quello maschile e' un'altra cosa. E non sono possibili paragoni.

Le italiane sono meno prime donne...
10 aprile 2022 18:44 Notorious
...mentre le olandesi han talento da vendere ma si fanno sempre la guerra come al mondiale dove nessuno voleva tirare la volata alla Vos. Oggi pur di non far vincere la Vollering o la Van Vleuten persino la Blaak non ha giocato di squadra con la sua sprinter (Vollering) perchè voleva gloria personale.

la realtà
10 aprile 2022 18:52 PIZZACICLISTA
e così fini il ciclismo in italia

Non sono d'accordo
10 aprile 2022 19:02 Angliru
Non bastano le vittorie stagionali della Balsamo e una classica per la Cavalli, per suonare una fanfara. La stagione e' lunga e non e' detto che il panorama maschile non regali qualcosa. E comunque sono due mondi diversi, nonostante la bici.

STAGI-GATTI
10 aprile 2022 20:34 carrera39
Amici ciclisti e non siete sempre in polemica con voi stessi, non vi vanno bene i voti. non vi va bene che vinca il ciclismo femminile. Respirate ogni tanto vi farà bene. Un abbraccio a tutti

@ carrera39
10 aprile 2022 21:48 Albertone
Esci proprio ad hoc, come se fosse la mano editoriale. Ma guarda te, che strano !

E sabato....
10 aprile 2022 22:15 Aleimpe
E sabato ci sarà la Roubaix in cui noi puntiamo (quella femminile.....)

Il ciclismo femminile suona il rock....
11 aprile 2022 11:57 Fuga da lontano
Magari lasciamo la fanfara a riposo o non facciamoci prendere da facili entusiasmi, ma il ciclismo femminile italiano in quasi tutte le sue derivazioni, strada, pista, ciclocross, MTB (sempre che qualcuno non sottolinei che il ciclismo vero è solo quello su strada e solo se praticato da uomini) è in ottima salute e con un eccellente vivaio.
Come possiamo non essere felici dei risultati del ciclismo italiano femminile?
Su 9 prove complessive del circuito world tour e pro tour, 5 sono state vinte da atlete italiane.
3 Balsamo
1 Consonni
1 Cavalli

A queste aggiungiamo i piazzamenti nelle “top 5” e nelle “top 10” di Bastianelli, Paladin, Bertizzolo, Confalonieri, le sorelle Fidanza, Barbieri… etc etc, in attesa del recupero della Longo Borghini…..
Aggiungiamo il terzo posto della Persico ai mondiali di ciclocross e quelli delle giovani azzurre..
Aggiungiamo i risultati delle giovani azzurre nella MTB..
Ricordiamoci dei risultati della pista femminile a livello europeo e mondiale….

I risultati sono oggettivamente ottimi, non da fanfara, ma almeno da rock-band…
Soggettivi sono i giudizi sul ciclismo femminile che spesso non condivido e che su questo sito abbondano, ma ognuno ha i suoi pareri e come tali li rispetto.

Amen.

PS.speriamo che il settore maschile ritorni ai fasti di un tempo, oggi siamo inferiori a Sloveni (tutti lo sono), francesi, svizzeri, danesi, inglesi, spagnoli. E’ un dato di fatto.

Articolo paternalistico...
11 aprile 2022 13:47 vecchiobrocco
come sempre, non capisco questo continuo descrivere il mondo del "altro" ciclismo come una specie di pianeti che ruotano attorno al "re sole" (ciclismo maschile su strada). Il ciclismo femminile su strada ha sfornato promesse juniores da anni e adesso stanno maturando la semina degli anni passati. Se gli uomini vincono meno, allora ci si accorge delle gare donne?

carrera 39
11 aprile 2022 21:22 maxlrose
ti ha piu chiamato Pogacar ? e per curiosità,parlate in sloveno o in italiano? ma mi faccia il piacere....

@ Carrera39
11 aprile 2022 22:14 CarloBike
Ora siamo anche ai nick stile safety car. Incredibile !!!! Non bastava aver insultato gli utenti, ora c'è un livello ancora piu' alto, in un articolo che è una zuppetta bagnata.

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