
Era il lontano 1908 quando si correva per la prima volta il Giro di Italia. Per questo resta una delle gare ciclistiche più affascinanti e antiche al mondo. Da quando, nel 1931 la Gazzetta dello Sport, la “Rosa”, diventa organizzatore del tour, i ciclisti si contendono la mitica maglia dello stesso colore, sancendo di anno in anno il successo crescente di un evento che è diventato un grande classico, noto in ogni angolo del globo.
La carovana rosa del Giro si è spinta per ben 5 volte in territorio sloveno. Kranj, Bled, Portorose e Lubiana sono state tra le partenze e gli arrivi dei passaggi "sloveni", e per due volte il percorso del Giro è passato da Brda.
In questo 2022 la 19° tappa, il 27 maggio, avrà inizio da Marano Lagunare per spingersi nella Valle dell’Isonzo, con passaggio a Kobarid (Caporetto) ed affrontare una delle salite più dure del percorso, quella del Kolovrat. Fino ad arrivare al Santuario di Castelmonte. Un passaggio importante, perché va a sottolineare con forza la peculiarità di un territorio dalla decisa vocazione ciclistica, amato dagli appassionati delle attività all’aria aperta, fortemente radicato nelle politiche di tutela ambientale e sostenibilità.
Un evento nell’evento. Il Giro-E è il primo grande giro ecosostenibile del panorama internazionale dedicato alle bici da corsa a pedalata assistita. E come green Economy, Evento Eco-sostenibile, E-bike Experience: un modo per far promuovere la mobilità sostenibile, dalle varie squadre partecipanti, sullo stesso percorso del Giro di Italia. E proprio di questo evento, di cui sposa appieno la filosofia e le tematiche di fondo, la Slovenia è sponsor della Maglia PISTACCHIO data al vincitore/leader della Classifica Prova Regolarità Mista.
La tappa slovena del Giro-E sarà la 16esima e avrà inizio da Kobarid (Caporetto) per chiudersi sempre al Santuario di Castelmonte.
GREEN IN SLOVENIA FA RIMA CON OUTDOOR
È un mondo di esperienze attive all’aria aperta, una valle che ricorda gli eventi turbolenti della Prima Guerra Mondiale e alcune delle migliori esperienze gastronomiche del Paese.
È il verde-azzurro il colore, indimenticabile, di quello che viene ritenuto uno dei fiumi più belli d’Europa. Scorre tra cascate, cascatelle e rapide e strette gole rocciose, scavando lungo il percorso sorprendenti canyon. Il fiume, con i suoi affluenti, è alleato degli amanti delle bellezze naturali e di quanti sono alla ricerca di sport acquatici adrenalinici, come kayak, rafting e canyoning.
Nell’Isonzo, inoltre, vive un pesce molto apprezzato, la trota marmorata, che attira pescatori da tutto il mondo. Outodoor adrenalinico, quindi, ma anche sentieri magnifici da percorrere in bici da strada, MTB ed e-bike. Infine, ma non da meno, memorie e storia. Il territorio montagnoso che sovrasta l’Isonzo è stato, durante la Prima Guerra Mondiale, teatro della più grande battaglia montana della storia, in realtà delle 12 battaglie dell’Isonzo che portarono tra il 1915 e il 1917 alla morte di circa 300.000 soldati tra italiani e austro-ungarici. Il museo della Prima Guerra Mondiale di Kobarid (Caporetto) è un monito contro ogni guerra e un invito al mantenimento della pace.
La Valle dell’Isonzo è stata, infine, la prima meta ad aggiudicarsi il titolo di destinazione europea di eccellenza in Slovenia (EDEN), in quanto ha saputo sviluppare in modo naturale e sostenibile il turismo.
In un territorio tanto ricco, non poteva mancare l’eccellenza gastronomica, data anche da prodotti genuini, da coltivazioni curate e sostenibili, da chef che sempre più stanno scalando la ribalta internazionale.
In particolare, a Caporetto, è sorprendentemente elevata la presenza di ristoranti di alto livello per un territorio così piccolo, tanto che si è costituita una sorta di associazione che li lega e collega: il Circolo gastronomico di Caporetto.
Tra questi spicca su tutti Casa Franko, da poco entrato nella classifica dei 50 migliori ristoranti al mondo, dove lavora la migliore chef al mondo del 2017, Ana Roš. La storia e la filosofia di Hiša Franko sono ben amalgamate con le tradizioni e il territorio della regione di Posočje. Un territorio che può sembrare ostile e remoto ma che resta di una bellezza da togliere il fiato. Situata ai piedi di impervie montagne, pascoli d’altura verdi e a pochi passi dall’Isonzo, Hiša Franko propone solo il meglio che la natura ha da donare in tutte le stagioni. Sin dall’antichità, l’alimentazione di questi luoghi è stata costituita da carne e latticini, ed è per questo che la cucina di Hiša Franko ha stretti legami con la comunità di raccoglitori, pastori, casari, cacciatori e pescatori. Siamo in una zona ricca di trote, selvaggina, pecore, capre, frutta e piante selvatiche che ogni giorno vengono incorporati nei piatti elaborati da Ana Roš.
CICLISTI “PER NATURA”
Una meta golosa, non solo dal punto di vista gastronomico, per tutti gli appassionati di ciclismo. La Slovenia ha un legame profondo con la bicicletta: lo dimostrano gli astri sportivi, Tadej Pogačar - due volte vincitore del Tour de France - e Primož Roglič, medaglia d’oro olimpica nel 2021, vincitore per tre anni consecutivi de La Vuelta, del Giro di Slovenia nel 2018 e secondo al Tour de France 2020, entrambi ambasciatori del turismo sloveno.
Oltre ai due campioni del ciclismo mondiale, non dimentichiamo che la sedicesima tappa del Giro d’Italia in territorio sloveno è prevista anche nel 2022. Per la sua varietà paesaggistica la Slovenia è una meta molto amata da chi pratica il ciclismo su strada, ma nel Cuore Verde d’Europa il cicloturismo è adatto a tutti, dai biker più esperti alle famiglie in vacanza coi bambini, a chi, semplicemente, desidera scoprire il territorio con un approccio verde e rilassante: in ogni stagione e per ogni tipologia di amatore della bicicletta, la Slovenia offre piste ciclabili, bike park o percorsi gourmet, come la Green Gourmet Route.
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