TIRRENO-ADRIATICO. LE INSIDIE DEI MURI FERMANI

PROFESSIONISTI | 11/03/2022 | 08:20
di Paolo Broggi

Se ieri sulla strada per Bellante abbiamo assistito ad un grande spettacolo, cosa ci attende oggi nella quinta tappa della Tirreno-Adriatico? Il terreno per inventarsi qualcosa c'è perché questa è la tappa dei Muri.


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La Sefro-Fermo di 155 km è una frazione costituita da due parti distinte. La prima attraverso l’Appennino fino alle porte della provincia di Fermo e la seconda più articolata con 5 muri tra approccio all’arrivo e circuito finale. Nella prima parte si toccano Castelraimondo, San Severino Marche per salire al Valico di Pietra Rossa, cui segue la discesa su Cingoli e Treia per passare da una valle all’altra attraverso una serie di salite e discese.

Dopo Montegranaro si scala il Muro di Monte Urano, con punte massime del 15%, quindi l'ngresso in Fermo dal Lido per affrontare la salita di Capodarco - tradizionale teatro del Gran premio che il 16 agosto richiama i migliori dilettanti del mondo - e in rapida sequenza la salita di Fermo-Strada Calderari con successivo passaggio vicino all’arrivo. Di qui un semi circuito di circa 18 km con le salite impegnative di Madonnetta d’Ete e di nuovo Fermo-Strada Calderari.

Gli ultimi chilometri della tappa sono tutti in sostanziale salita: dopo la salita di Strada Calderari che immette nell’abitato di Fermo (pendenze fino al 20%) si continua a salire per vie cittadine strette e pavimentate in porfido anche su pendenza elevata. Breve discesa agli ultimi 750 m per poi salire fino all’arrivo su una rampa attorno al 10%. Come vedete, di spazio per provare ad attaccare il leader Pogacar ce n'è: quanto poi a riuscirci...

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