L'ORA DEL PASTO. LA BIBLIOTECA DEL CICLISTA, UNO SCRIGNO PREZIOSO

NEWS | 04/03/2022 | 07:53
di Marco Pastonesi

Più di mille libri. E poi quotidiani, riviste, enciclopedie. Nonché dvd e videocassette. E’ la Biblioteca del ciclista, una roccaforte culturale, un avamposto letterario, un centro documentale nato e cresciuto in piazzale Giuseppe Garibaldi 14 a Castiglion Fiorentino, fiorentino di nome, ma aretino di provincia, visitabile e consultabile per appuntamento.


“Ho cominciato con i miei libri di ciclismo – racconta Vittorio Landucci, 48 anni il prossimo 1° aprile –, ho continuato ricevendo donazioni e acquistando pezzi sempre più rari e pregiati. La mia missione non è solo raccogliere e collezionare, ma anche ricevere gli appassionati lettori e non, partecipare a raduni e ritrovi, organizzare feste e appuntamenti”. Landucci collabora alla rivista “Biciclette d’epoca” (l’ultimo numero, in copertina, propone “Alfonsina e le altre”), lui stesso è un ciclostorico (per partecipare alle ciclostoriche bisogna avere una bici costruita prima del 1987, con gabbiette ai pedali, fili esterni e cambio con i manettini al tubo obliquo), cavalca una Terrot del 1926 (giro ruota) e indossa una maglia Terrot (verde con fascia orizzontale bianca).


In questi giorni Landucci sta facendo un po’ di ordine non catalogando, ma dividendo. “Intanto vado a librerie”, spiega. Una è riservata soltanto per il Tour de France, un’altra soltanto per il Giro d’Italia. Una libreria è dedicata al ciclismo eroico (da Bartali a Coppi e Magni), un’altra ai pionieri ma anche al ciclismo dagli anni Sessanta agli anni Ottanta. Una libreria ospita le grandi classiche, le storie di ciclismo locale, Marco Pantani e il ciclismo moderno, i romanzi e i viaggi in bicicletta, e le enciclopedie, un’altra accoglie libri fotografici, dei grandi telaisti e ancora riviste d'epoca e magazine italiani. C’è una infine una libreria comune per i grandi cantori, il ciclismo toscano, la storia dei Mondiali, la pista, il ciclismo femminile, i risultati e le statistiche, il doping e le riviste straniere.

Qua e là, su pareti e scaffali, i cimeli, “ma senza alcuna velleità collezionistica”: maglie (tra le più recenti entrate una rosa autografata da Franco Chioccioli e una tricolore di ultracycling regalata dal campione italiano Andrea Bartemucci), cappellini, borracce, fotografie... “Con i Ciclisti castiglionesi stiamo organizzando una quattro giorni di gare cicloamatoriali e, forse in maggio, una corsa per Under 23. Poi, sempre in ottobre, la terza edizione della Festa della bicicletta”. Landucci non vuole fermarsi qui. “Mi stanno chiamando le ciclostoriche del centro Italia per avere la biblioteca itinerante, ogni volta presenterei un tema particolare. E vorrei anche coinvolgere le scuole in progetti legati al mondo della bicicletta. In fondo, la Biblioteca del ciclista nasce dal desiderio di condividere la passione per il ciclismo narrato e vuole essere un omaggio ai grandi cantori di questo sport”.

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