L'ORA DEL PASTO. IL SALUTIFICIO DI ZANDEGU'

STORIA | 28/02/2022 | 08:05
di Marco Pastonesi

A trentadue anni e mezzo, Dino Zandegù decise di appendere la bici al chiodo: “Andavo ancora fortissimo, ma solo in discesa. Invece in salita facevo una fatica che non saprei come definire, se terribile o bestiale. Sentivo che era giunto il momento fatidico. Mi guardai intorno, e vidi che avevo diverse prospettive, poi mi guardai dentro, e capii che non sarei morto di fame, e allora organizzai il gran finale, un’uscita di scena che nessuno avrebbe mai più dimenticato”.


Era il 7 ottobre del 1972. La stagione si concludeva con il Giro di Lombardia, che tutte le corse si porta via. “Da Milano a Como, 266 chilometri, 158 corridori, la partenza alle 8.20. Al pronti-via scattai una, due, tre volte, e gli altri corridori mi guardavano come se fossi impazzito. Scattai altre novantasette volte, totale cento, per andare in fuga, ma il gruppo non mi concedeva il via libera, per loro era troppo presto. Al centounesimo e ultimo tentativo, quando ormai stavo per rassegnarmi a un’uscita di scena in sordina invece che con la grancassa, in tono minore invece che maggiore, verso Cinisello Balsamo riuscii finalmente a prendere 100 metri, che diventarono 200, e poi 500, e a quel punto, finalmente, il gruppo mi mollò. Ero da solo. Ma mi feci largo e m’involai. Il vantaggio si dilatava. Un minuto, due, tre, se non sbaglio giunse fino a 10 minuti e ventisette secondi, ma può anche essere che mi sbagli. Comunque un vantaggio notevole, che si era allungato a dismisura, tanto che ne parlarono alla radio e ne avrebbero scritto sui giornali. Da Milano a Erba, poi subito il Ghisallo, da scalare due volte. La seconda volta, a Canzo, o forse a Barni, sentii che le energie scarseggiavano, che le forze stavano diventando debolezze, che si era accesa una lucina rossa ed ero entrato in riserva, e allora mi accostai al bordo della strada, scesi dalla bici, l’appoggiai a un paracarro e cominciai a gesticolare. Ricordo che c’erano un capitello con i fiori e la statuina di una Madonna, a meno che non fosse una visione per la stanchezza e l’eccitazione e la situazione. Il primo a fermarsi fu Vincenzo Torriani, il patron del Giro d’Italia e anche del Giro di Lombardia, che era sull’ammiraglia proprio dietro di me. Poi si fermarono anche i fotografi e i giornalisti. E lì annunciai ufficialmente il mio ritiro dalle corse. Furono applausi, e furono sorrisi, e furono evviva, e furono osanna nell’alto dei cieli. La chiudevo lì, ma la chiudevo alla grande, in testa alla corsa, da corridore vero. Un finale col botto. E quando arrivò il gruppo, ci furono momenti di sentita commozione: io che salutavo gli altri corridori, gli altri corridori che salutavano me, e il pubblico che salutava tutti. Insomma, un salutificio generale”.


Copyright © TBW
COMMENTI
Grandissimo Zandegù
28 febbraio 2022 11:28 Miguelon
Magistrale.

Un film,
28 febbraio 2022 16:37 noel
le avventure di Zandegù, meravigliose, da fare sorridere il cuore...

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Si è aperto nel segno di Romain Gregoire l’85° Giro del Lussemburgo. Con una volata lunghissima che gli ha consentito di respingere l’assalto di Marijn van den Berg, il giovane transalpino della Groupama-FDJ ha conquistato la frazione inaugurale, la...


La Nazionale Italiana è pronta a volare in Rwanda per il primo mondiale africano della storia delle due ruote. Dal 21 al 28 settembre Kigali sarà la capitale mondiale della bici e sulle sue strade saranno assegnati 13 titoli, equamente...


Il Grand Prix de Wallonie (1.Pro) è una questione fra velocisti e la risolve con uno sprint magistrale Arnaud De Lie. Il belga della Lotto trionfa di potenza scattando a 250 metri dall'arrivo in leggera salita e braccia al cielo...


Dopo il trionfo al GP de Fourmies di tre giorni fa, Paul Magnier ha ribadito di star attraversando un ottimo momento di forma conquistando la prima tappa, la Bardejov-Bardejov di 141.2km, dell’Okolo Slovenska (Giro della Slovacchia). Da principale favorito...


Pippo Ganna ospite a sorpresa della presentazione della Nazionale per i Mondiali. Qualche secondo di incredulità nel vederlo indossare la maglietta uguale a quella dei compagni, poi è lo stesso Pippo che spiega: «È sempre bello sentire il profumo d'azzurro,...


Con un orizzonte già segnato dai fasti del Mondiale Mountain Bike Marathon 2026, assegnato al progetto Mythos Primiero Dolomiti, l'associazione sportiva Pedali di Marca alza ulteriormente l'asticella e annuncia di aver formalizzato due importanti candidature per il futuro del ciclismo:...


Shari Bossuyt conquista la Cittadella di Namur e il Gp Wallonie.Al termine della salita a tornanti che conduceva al traguardo, la 25enne belga della AG Insurance - Soudal Team ha battuto in volata la vincitrice dello scorso anno Karlijn Swinkels (UAE...


Riescono a sognare queste due creature, anche in equilibrio precario. Aggrappati dolcemente ad una bicicletta, che è cavallo alato e mongolfiera, aquilone e bolla di sapone. Non è zucchero filato, perché non c’è nulla di dolce in una fuga da...


Ora è ufficiale. Davide Piganzoli correrà per il Team Visma | Lease a Bike nelle prossime tre stagioni. Il 23enne italiano è considerato un grande talento nelle gare a tappe e spera di crescere ulteriormente in questo ruolo con il...


La Vuelta si è appena conclusa come sappiamo, ma in Spagna si continua a discutere, tanto pubblicamente quanto nelle stanze della politica, perché fra poco più di un mese è in programma la presentazione del nuovo Tour de France e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024