L'ORA DEL PASTO. LE SCELTE DI PAOLA

LIBRI | 26/11/2021 | 08:04
di Marco Pastonesi

Hai tutte le carte in regola, ma per essere sicuri di vincere – le dissero – c’è solo un sistema. Basta che ti decidi. Allora che ne pensi?


Non dovette rifletterci su più di un attimo. D’altra parte, conoscendone pensiero, filosofia, morale, rigore, la risposta era già prevista.


Tant’è vero che ancora una volta disse no al doping. Un sistema che a quei tempi, anni Novanta, imperava nel ciclismo, e non solo nel ciclismo, e non solo nello sport. Disse no con tutte le conseguenze possibili e immaginabili del caso. L’esclusione, l’emarginazione, l’emigrazione dalla strada alla mountain bike, dagli squadroni alle squadrette, dalle grandi manifestazioni internazionali a quelle regionali. Ma disse no. E di quel no non si è mai pentita. Riuscendo così tutte le notti ad addormentarsi con la coscienza in pace.

Paola Turcutto si racconta a Elisa Cozzarini in “Il ciclismo nel sangue” (Ediciclo, 192 pagine, 16 euro), una storia che gli americani tradurrebbero in un film hollywoodiano dalle stalle alle stelle e dalle stelle alle stalle (già, ma quali sono le stalle e quali le stelle?), un viaggio di andata e ritorno a pedali fra sogni e sacrifici, soddisfazioni e rinunce, e fra corse e rincorse, crisi e trionfi, e fra la bottega del meccanico di fiducia a Cividale del Friuli e il centro di preparazione olimpica all’Acqua Acetosa a Roma, fra il medico di base che non sapeva e che si informò e che poi le comunicò che – secondo lui – si trattava di una “cura contro l’etica sportiva” e certi medici federali che proponevano “il pacchetto completo” garantendo, escludendo, spingendo, pressando.

Turcutto fa nomi e cognomi. Non tutti. Chi sa, riconosce. Chi non sa, se ne fa un’idea. Erano gli anni di piombo del ciclismo, quando il doping era invisibile e quando l’antidoping si limitava a fissare limiti al doping. Fino a qui si può, da qui in poi non si può più. Altrimenti non il licenziamento, la penale e una squalifica di due o quattro anni, ma uno stop di due settimane. Per poi controllare che i valori del sangue fossero scesi entro i limiti di sicurezza. E ricominciare. Come se nulla fosse. Un piccolo incidente di percorso. Senza macchie sulla fedina, sul curriculum, sulla coscienza. Oggi – e lo si può affermare con convinzione – la situazione si è in gran parte rasserenata, alleggerita, sanificata, purificata. Senza mai poter abbassare la guardia.

Ma “Il ciclismo nel sangue” non è solo la lotta alle contraffazioni agonistiche e spirituali. E’ la storia di una donna e di un’atleta, di un’Alfonsina Strada che “molto prima di imparare a camminare, mi muovevo instancabile sulle ruote. Giravo e rigiravo con il mio triciclo rosso in ferro attorno al tavolo, sempre in senso orario, come ipnotizzata”. E’ la storia di una passione, “la bicicletta è sempre stata la mia inseparabile compagna. Era il mezzo di trasporto per raggiungere gli amici o la scuola, o per giocare nei prati. Da ragazza mi è servita a lungo anche per andare al lavoro”. E’ la storia anche di una famiglia, la nonna che le ricordava “male non fare, paura non avere”, il nonno che quando si arrabbiava “stringeva i denti. Lo faccio anch’io, quando qualcosa non mi piace: stringo i denti”. E’ la storia di un’educazione a due ruote, “superavo la mia insicurezza aggrappandomi alle parole dei miei allenatori, non riuscivo a fidarmi di me stessa”.

Forte, resistente, coraggiosa, ostinata, Paola Turcutto ha fatto strada, non solo su strada ma anche nella mountain bike e nel ciclocross. Titoli italiani, podi europei e mondiali, un’Olimpiade disputata (a Barcellona nel 1992) e un’altra sfiorata (ad Atlanta nel 1996, e sfiorata perché disse no al doping). Qui nel libro si schiude e si apre, si fida e si confida, si confessa e si professa. Anche dell’incertezza vissuta quando è scesa dalla bici, “dopo dieci anni intensi di ciclismo, non vedevo più l’atleta ma una donna sconosciuta, in equilibrio precario”. Anche della scelta di vivere nei boschi, “adesso chi vuole raggiungermi deve fare una bella salita, non è da tutti”. Anche della storia d’amore con Christophe, “devo avere una qualche sintonia con il Belgio. Loro poi sono tutti matti per la bicicletta”. Anche dello stile di vita, “il nostro è un mondo pieno di cose inutili”. E soprattutto della sua pulizia morale: “Il doping ha a che fare con i soldi. Il guadagno a costo della salute. Il successo a costo di barare e di perdere la faccia. Più in alto sali, più alta è la posta in gioco”.

“Il ciclismo nel sangue” è un libro da leggere a scuola. Poi Paola Turcutto – a occhio – potrebbe entrare in classe e rispondere alle domande. A tutte le domande.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Sotto la pioggia e al termine di una lunga fuga Romain Gregoire ha vinto la prima tappa del Tour de Suisse, la Küssnacht - Küssnacht  di 129, 4 km. Il giovane francese, portacolori della Groupama FDJ, ha animato la corsa...


Sono il blu e il giallo fluo del Team Rime Drali le tinte predominanti sul podio del “Memorial Cleto Maule” disputato oggi a Gambellara, Vicenza. A primeggiare nella gara di 140 chilometri, pedalati a quasi 45 KM/h di media,...


In Toscana si è disputato il Giro del Montalbano una bella classica nazionale che si corre dal 1954 tra storia e tradizione. Un tracciato selettivo con quattro passaggi dal “muro” di Madonna del Papa che hanno provocato assieme al gran...


Lenny Martinez si conferma cacciatore di tappe importanti e - dopo  una frazione della Parigi-Nizza e una al Giro di Romandia - conquista anche l'ottava e ultima tappa del Delfinato: la Val-d'Arc - Plateau du Mont-Cenis di 133, 8 km....


Roberto Capello e il Team Grenke Auto Eder dominano la 37° Trofeo GD Dorigo internazionale juniores che si è disputato a Pieve di Soligo nel Trevigiano. La formazione satellite della Red Bull Bora Hansgrohe ha occupato le prime cinque posizione...


Puntuale alla vittoria Pietro Galbusera che sfrutta un ottimo momento di forma per conquistare il 38° trofeo Vittorio Giorgi alla memoria per la categoria juniores svoltosi ad Albano Sant'Alessandro nella Bergamasca. Il lecchese del Pool Cantù GB Junior, già vincitore...


Seconda vittoria in meno di 48 ore per Paul Magnier che, qualora ve ne fosse ancora bisogno, conferma di star attraversando un periodo di forma eccellente. Il francese della Soudal Quick-Step, a segno ieri pomeriggio alla Dwars door het...


Sotto il caldo di Rho i primi 8400 metri del Giro Next Gen salutano il successo a cronometro di Matthias Schwarzbacher: il 19enne slovacco della UAE Gen Z, che nel 2023 disputò il secondo anno Juniores nella CPS di Clemente Cavaliere e...


Quasi una novantina sono stati i protagonisti ieri a Guidizzolo dell’internazionale 1° Trofeo Maria Strangis a.m. Competizione riservata ai campioni paralimpici, maschi e femmine, valida quale 9ª prova della Coppa Italia di società e allestita con tanto entusiasmo, passione...


Un amico che chiude una parentesi della sua vita, un ragazzo che ha coronato il suo sogno, un campione che oggi affronta la sua ultima corsa e appende la bici al chiodo anche se - come dice Iwan Spekenbrink,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024