I PENSIERI DI MARTINELLI. «I MIEI CAMPIONI STORICI, IL MIO NIBALI, LE MIE SPERANZE E IL SOGNO PROIBITO...»

INTERVISTA | 07/11/2021 | 08:07
di Stefano Fiori

 


Giuseppe Martinelli è senza tema di smentita il direttore sportivo dei record, relativamente ai grandi Giri a tappe del ciclismo. Il suo palmarès annovera ben nove successi: tre con Vincenzo Nibali (2 Giri d'Italia e un Tour de France), due con Marco Pantani (un Giro e un Tour), un Giro d'Italia con Stefano Garzelli, Damiano Cunego e Gilberto Simoni e una Vuelta di Spagna con Fabio Aru. Roba da leggenda, se si parlasse di qualche altro sport, eppure la modestia e la schiettezza di questo solido ex-ciclista bresciano di Lodetto sono proverbiali quando si fa riferimento ai suoi prestigiosi trionfi sull'ammiraglia. Medaglia d'argento alle Olimpiadi di Montreal 1976 nella prova su strada, professionista dal 1977 al 1985 con una decina di successi tra i quali figurano tre tappe al Giro, una alla Vuelta e la Milano-Torino, “Martino” (questo è il suo soprannome) si è poi riconvertito con successo nel ruolo di diesse, pilotando negli anni campioni come Pantani, Simoni e Nibali e rivestendo ruoli di rilievo in team di primaria importanza come Carrera, Mercatone Uno, Saeco e, dal 2010, Astana. Di recente, seguendo una tradizione ormai consolidata, la formazione kazaka ha trascorso un breve periodo a Montecatini Terme, presso l'Hotel Croce di Malta, per fare il punto sui risultati del 2021 e iniziare a pianificare i prossimi appuntamenti. Questa l'intervista rilasciataci da Martinelli.


Montecatini e la Toscana sono ormai un vostro appuntamento imprescindibile...

«E' così, in Toscana abbiamo molti sostenitori e questi giorni di relax quasi totale sono stati graditi da tutto il nostro staff; venire qui ci porta fortuna, poi abbiamo riabbracciato Nibali».

Chi ha fatto tra lei e Vincenzo il primo passo per il riavvicinamento?

«Io. Ci siamo parlati a marzo, alla Tirreno-Adriatico, poi ho iniziato l'opera di convincimento con Vinokourov, il nostro team manager, per finalizzare la trattativa. Vincenzo afferma che questo sarà il suo ultimo anno da Pro, ma io credo che possa ancora ottenere degli ottimi risultati e conferire al nostro team ancora maggiore visibilità e prestigio».

E' vero che Nibali vuole correre la Roubaix?

«Certo, sta insistendo con questa richiesta. Io lo vedrei bene anche al Giro e forse al Tour. Mi ha dato grandi soddisfazioni con le sue vittorie e solo la malasorte gli ha impedito di conquistare una medaglia ai mondiali di Firenze e alle Olimpiadi di Rio».

Ci parli degli altri big che ha diretto: Marco Pantani?

«Il primo corridore che ha vinto un grande Giro con me, la mia più grande gioia in assoluto e ho avuto l'enorme fortuna di guidarlo. Era un ragazzo d'oro, ma talora il suo carattere si faceva difficile a causa della troppa gente, anche con doppi fini, che voleva avvicinarlo. Non mi pentirò mai di averlo difeso».

Chiappucci?

«Un vero “Diablo”, imprevedibile, combattivo, fortissimo ma con la sfortuna di avere gareggiato in un periodo troppo ricco di campioni inarrivabili, tipo Indurain».

Fabio Aru, una delusione?

«Fabio è arrivato da me molto giovane e insieme abbiamo vinto la Vuelta e siamo saliti sul podio al Giro. Poi le nostre strade si sono divise e lui si è spento progressivamente. Di ciò sono molto dispiaciuto, anche se ora lo vedo sereno; forse nel professionismo si sentiva fuori posto, non reggeva più lo stress delle gare e credo che alla base del suo stop non ci sia stata una motivazione di logorio atletico».

Degli altri cosa dice?

«Garzelli, Simoni e Cunego costituiscono per me dei bellissimi ricordi, di tre ragazzi tramutatisi in campioni veri sotto la mia guida».

Quali saranno gli altri corridori più in vista del team Astana 2022?

«Lutsenko mira alla definitiva consacrazione e sarà una nostra punta, Lopez è tornato con noi per recuperare la serenità e lo attendiamo per i grandi Giri, mentre mi attendo molto da Moscon, talento finora inespresso che però può essere il nostro leader nelle Classiche in linea».

Come va il suo rapporto con il team manager Vinokourov?

«Ottimamente, siamo insieme da anni e ci capiamo al volo, da ex-professionisti. I nostri ruoli sono ben definiti».

Era più bello il ciclismo di trenta anni fa o preferisce quello di oggi?

«Voto per quello odierno, senza esitazioni. Vedo darsi battaglia tanti ragazzi in gamba come Van Aert, Van Der Poel o Evenepoel, ma sempre con il sorriso sulle labbra. Ma il vero fuoriclasse è Pogacar, un fenomeno che ci riporta all'epoca di Merckx o giù di li. Il sogno proibito sarebbe quello di portarlo al team Astana, ma la cosa mi sembra per ora alquanto improbabile».

E suo figlio Davide?

«Capita in una squadra che punta alle gare a tappe e così deve lavorare per gli altri. Ha poca libertà, non può sfruttare le sue caratteristiche ma infine mi sembra comunque contento del suo ruolo».

da Il Tirreno

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Ancora un lutto nel ciclismo veneto: si è spento all’età di 81 anni, era nato il 4-4-1944, Franco Argentin di Castelfranco Veneto (Tv), meccanico ed ex agonista. Abitava in città ed aveva aperto un negozio di biciclette in Borgo...


Giacomo Serangeli (Team Vangi  - Il Pirata) conquista il primo campionato italiano esport della categoria juniores nel Premio Francesco Cesarini Dream Head, con una finale  che lo ha visto emergere in maniera importante nella seconda parte di gara. Oggi a...


Una serata piena di ricordi e di emozioni quella andata in scena ieri al Noir Club & Restaurant di Lissone con cui Giacomo Nizzolo ha voluto chiudere la sua avventura da atleta professionista. L’ultima gara è stata quella sulle strade di...


Biciclette appena parcheggiate per la fine della stagione ed è già tempo di guardare a quel che sarà. Stamane a Montecarlo è stata presentata la crono inaugurale della Vuelta 2026, in programma il prossimo 22 agosto. I corridori dovranno affrontare...


La UAE Team Emirates–XRG mette a segno un nuovo colpo di mercato e ufficializza l'ingaggio di Benoît Cosnefroy con un contratto biennale. Il trentenne corridore normanno porta con sé una vasta esperienza e un curriculum comprovato nelle classiche di un...


Saranno celebrati lunedì 27 ottobre alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Ramon, in provincia di Treviso, i funerali di Kevin Bonaldo, il venticinquenne ciclista della Padovani spirato ieri dopo un mese di ricovero in ospedale a seguito del malore che...


Mi chiamo Pertusi, facevo il corridore. Si presentava così, semplicemente, modestamente, forse anche un po’ ironicamente, sapendo che il tempo cancella impronte e tracce, soprattutto quelle del ciclocross. Le sue: tre volte campione italiano, due volte secondo, una volta terzo...


Il Ceo della Visma – Lease a Bike Richard Plugge, dopo aver visto a Parigi la presentazione del Tour de France, è apparso particolarmente entusiasta, certo che il percorso della Grande Boucle sia perfetto sia per Vingegaard che per Van...


Ancora lei, per l'ottava volta, per un record straordinario: Elisa Longo Borghini è la regina dell'Oscar tuttoBICI Gran Premio Alé Cycling riservato alle Donne Élite. La campionessa italiana, portacolori della UAE ADQ, ha imposto anche quest'anno la sua legge andando a superare il...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024