CHE INTESA!

TUTTOBICI | 27/07/2021 | 13:35
di Pier Augusto Stagi

È chiaro ed evidente che al presidente del Coni Giovanni Malagò garbi parecchio il nuovo corso Federale, quello capitanato e diretto da Cordiano Dagnoni. È lì da vedere: è un rapporto di reciproca stima che è stato anche notificato e tradotto con un posto in Giunta nazionale finito a Norma Gimondi, ma ancor di più con la scelta - tutt’altro che scontata, ma doverosa - di Elia Viviani portabandiera alle Olimpiadi (con la tiratrice Jessica Rossi). Per il nostro beneamato sport, che in questi anni qualche medaglia l’ha portata alla causa dello sport nazionale, è la prima volta dal 1896! Un riconoscimento giusto e forse anche tardivo, che Malagò e Dagnoni hanno il merito di aver reso finalmente possibile. Grazie a Malagò, ma ancor di più a Dagnoni.


BILANCIO POSITIVO. Un merito, in verità, ce l’ha anche il presidente uscente Renato Di Rocco. Non lo dico io, lo dicono i numeri. Lo dice la stessa Federciclismo che ha approvato nei giorni scorsi il bilancio 2020, chiuso con un avanzo economico attivo di circa € 2,6 milioni. Non poco, per questo non male. Anche in questo caso, se nessuna delle parti in questione ha preso un abbaglio, va detto forte e chiaro a chi la Federazione ha guidato fino al febbraio scorso, grazie.


GIOCHI FATTI. La mano di Dagnoni comincia a farsi vedere con la nomina di Roberto Amadio Team Manager di tutte le squadre nazionali e quella non meno prestigiosa e importante di Luciano Fusar Poli, chiamato a ricoprire la carica di presidente della Struttura Tecnica Federale strada e pista. Due figure di eccellenza, due manager fatti e finiti che non possono che portare beneficio a tutto l’apparato nazionale. Così come la decisione di nominare nuovo Commissario Tecnico del Ciclocross il due volte campione del mondo Daniele Pontoni, che succede a Fausto Scotti destinato invece ad occuparsi delle nuove specialità di ciclismo, in particolare gravel, endurance ed e-bike. E non meno prestigiosa è la nomina di Massimo Ghirotto a presidente di tutto il settore fuoristrada. Sono primi movimenti, come in una partita a scacchi, che lasciano presagire decisioni più evidenti e chiare a settembre, dopo i Giochi, anche se i giochi, in gran parte, sembrano già fatti.

«PAROLE». Per certi versi è una partita a scacchi, ma anche a poker, anche perché Dagnoni ha calato come detto i primi assi: almeno quattro. Ma con il mondo del professionismo siamo di fronte ad una sfida di nervi, dove si viaggia di “passo” “parole” o “cip”: con la Lega di Enzo Ghigo è tutto in stallo. Il mondo del professionismo è parte integrante e importante di una Federazione. È l’abito buono da mostrare nelle grandi occasioni. Lo sanno bene sia Roberto Amadio che Luciano Fusar Poli, così come lo stesso Massimo Ghirotto. Lo sa bene anche il presidente Cordiano Dagnoni, al quale non bisogna certo spiegare le cose. Il problema, però, è che al momento tutto tace, tutto è fermo. Tutto è lì in un apparente equilibrio precario. Il presidente ha atteso quattro mesi prima di parlare via zoom con il suo omologo di Lega. Ha aspettato tanto e questa attesa è chiaramente indice di una mancanza di feeling che con il Coni è stato raggiunto invece in un nano secondo.  
È vero, ci sono altre priorità, il ciclismo di base va agevolato e seguito, ma tutto quello che si fa per le nostre ragazze e i nostri ragazzi ha un fine che non è ultimo: metterli nelle condizioni di entrare a far parte del mondo professionistico, che oggi è ridotto a quattro squadre Professional e qualche Continental che di professionistico hanno ben poco. È comprensibile chiedersi che fare? Quale Lega dare al nostro movimento? È importante porsi queste domande, così come trovare delle risposte, sempre che lo si voglia. Quello che non conviene a nessuno è perdere tempo e lasciare tutto in stallo, ognuno con le proprie carte in mano e il timore che nessuno abbia né un jolly né tantomeno quattro carte dello stesso seme.

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COMMENTI
Avanzo di bilancio???
27 luglio 2021 14:43 geo
La Federciclismo che ha approvato nei giorni scorsi il bilancio 2020, chiuso con un avanzo economico attivo di circa € 2,6 milioni: cosa diciamo ai velodromi che non hanno i soldi per cambiare i tubolari alle bici da pista (che già loro sono vecchie di 30 anni)? Cosa diciamo a chi organizza le gare giovanili con debiti e sacrifici dei bravi (e sempre meno) volontari che mettono i soldi di tasca loro? Ecc. ecc.

Domanda da incompetente
27 luglio 2021 16:07 FrancoPersico
Scusate ma a cosa serve un attivo di circa € 2,6 milioni ? Non sarebbe meglio destinare parte o tutta questa cifra alle strutture che stanno soffrendo? Velodromi dove i soffitti fanno acqua, le biciclette sono arrugginite, società giovanili che stentano a trovare 4€ per organizzare una gara giovanissimi... qualcosa non mi torna. Scusate si possono avere chiarimenti circa i miei dubbi? Chiedo ai signori citati nell'articolo. Grazie, cordiali saluti

Bravo geo
27 luglio 2021 16:17 Miguelon
Sono sobbalzato come te alla lettura dell'avanzo. Se riduciamo il ciclismo ad una fabbrica lo abbiamo già annichilito. Resta da decidere solo la data del funerale. Ma ti diranno che sono i gestori dei velodromi, gli "stakeholder" ad essere incapaci. La Federazione è brava perché avanza.

avanzo
27 luglio 2021 16:42 siluro1946
Spero che il Ministero della Salute e quello della Giustizia non subordinino il loro successo all'avanzo di bilancio.

Bilancio 2020
27 luglio 2021 16:42 Fuga da lontano
2018 - 300.000 euro
2019 - avanzo economico di 1,6 milioni
2020- avanzo economico 2,6 milioni.

Gestione virtuose quelle di Di Rocco, non ci siamo abituati.

L'intesa Malagò-Dagnoni? sbaglio o Di Rocco era il rivale di Malagò alla recenti elezioni per la presidenza del CONI....
:-)
:-)
:-)

occhio
27 luglio 2021 18:34 siluro1946
Occhio! Perché se arriva qualcuno che sa fare i conti e che vuole distribuire la ricchezza taglierà i conferimenti alla federazione. Come in Italia è già stato fatto con i Comuni virtuosi o incapaci.

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