CANCELLARA, I PRIMI 40 ANNI DEL TRENO DI BERNA

COMPLEANNO | 18/03/2021 | 08:10
di Alessandro Brambilla

Oggi 18 marzo il “Treno di Berna” compie 40 anni. Fabian Cancellara è infatti nato nel 1981 a Wohlen bei Bern, alle porte della capitale elvetica. Colui che è altresì soprannominato “Spartacus” per la potenza atletica è figlio di Donato, italiano della Basilicata, e di mamma Rosa, svizzera di Berna. Il palmares del super-passista Cancellara (186 centimetri) è formidabile fin dalle categorie giovanili. Nel 1998 vinse una gara alla Due Giorni juniores di Vertova, in Val Seriana, e poche settimane dopo s’impose nel Mondiale a cronometro di Valkenburg. Nel ’99 invece il Campionato del Mondo della cronoindividuale juniores lo conquistò a Treviso (le prove in linea si svolsero a Verona). Nel 2000 ha corso tra gli under 23 vincendo tra l’altro il Palio del Recioto e nel gennaio 2001 è passato al professionismo con maglia Mapei – Quick Step.


La carriera professionistica di Cancellara s’è conclusa nell’ottobre 2016; ha totalizzato 92 vittorie, in elevata percentuale di grandissima importanza. Nelle cronometro individuali è stato per molti anni il numero uno in assoluto. Ha vinto l’oro olimpico a Pechino 2008 e Rio de Janeiro 2016. Sempre a cronometro è stato 4 volte Campione del Mondo: a Salisburgo 2006, Stoccarda 2007, Mendrisio 2009, Melbourne 2010. Va pure considerato gran signore delle classiche, con 3 edizioni vinte della Strade Bianche, tre successi al Giro delle Fiandre, tre alla Roubaix, una Milano – Sanremo. Il suo curriculum è impreziosito da 8 successi di tappa al Tour de France e 3 alla Vuelta a Espana. Da tenere in considerazione la sua vittoria al Tour de Suisse 2009. Il Giro di Svizzera è la corsa a tappe più importante dopo Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta. In tema di cimenti a tappe, bellissima anche l’affermazione alla Tirreno – Adriatico 2008.  


Il lombardo Luca Guercilena è colui che meglio di ogni altro tecnico conosce Cancellara. Luca e Roberto Damiani sono stati i primi direttori sportivi di Fabian neoprofessionista alla Mapei. E Guercilena da diesse o manager ha avuto Fabian alle proprie dipendenze in anni successivi alle squadre Leopard, RadioShack e Trek. Per molti Cancellara doveva imitare il coetaneo Pippo Pozzato, passando al professionismo alla Mapei direttamente dalla categoria juniores, saltando la under 23. “Non era possibile far debuttare Fabian tra i professionisti nel 2000, a 19 anni – precisa Guercilena, che si è occupato di Cancellara anche da commissario tecnico della Nazionale della Svizzera  – poiché doveva completare gli studi e in Svizzera per legge è previsto un tirocinio. E così l’abbiamo mandato a correre una stagione da under 23 nella MG Boys che allora era un satellite Mapei”.

Cancellara è uno dei più grandi passisti della storia ma nel suo palmares manca il record dell’ora. “Ci avevamo pensato – rivela Luca – e c’è stato un anno in cui eravamo veramente intenzionati a farglielo tentare. Ma ha coinciso con l’annata in cui l’UCI ha cambiato tutti i regolamenti per tentativi di records. Fabian ha così appreso che avrebbe dovuto tentare il record utilizzando un telaio dalle linee tradizionali, simili a quelli da strada, e non dalla geometria rivoluzionata. Ha perso motivazioni e il progetto è stato accantonato anche perché ha preferito lavorare per le crono in prospettiva olimpica”. Cancellara di attività su pista nelle categorie giovanili ne aveva svolta poca o nulla del tutto, a differenza di uno come Wiggins, ad esempio.

“Tuttavia – osserva Guercilena - Fabian aveva i mezzi atletici per cimentarsi nel tentativo”. Tentativi di record su pista a parte, può avere dei rimpianti un manager che ha gestito Cancellara? “Per il corridore che è stato – continua Luca, ora manager della Trek Segafredo di Vincenzo Nibali – gli manca l’oro nella corsa in linea all’Olimpiade e nella stessa specialità la maglia iridata. All’Olimpiade su strada è arrivato secondo a Pechino 2008, a Londra 2012 volava però è caduto. Riguardo al Mondiale strada, a Mendrisio 2009 era favorito, aveva appena conquistato l’iride a cronometro, però  non è riuscito a vincerlo. Non ci sono invece rimpianti legati ai Giri a tappe, anche perché è stato maglia gialla al Tour e in altre occasioni leader. Chiaramente sulle grandi salite di un Tour o una Vuelta, dato il suo peso, non poteva pedalare al ritmo dei migliori in classifica”.

Quelli di Fabian sono stati 16 anni di grande attività professionistica. E nel 2016 ha trionfato in sette competizioni compresa la Strade Bianche. “Non ha terminato la carriera in declino, è stata una scelta quella di chiudere con dei risultati ad alto livello senza attendere la fine nel dimenticatoio. Fisicamente avrebbe potuto continuare anche dopo i 35 anni. Ma si tratta di un atleta con tanta attività alle spalle e spesso con etichetta da fuoriclasse. Lui per almeno 10 anni, da fine 2006 a fine 2016, si è preso sulle spalle la responsabilità da capitano di squadre importanti, e non è poco. Smettere ancora da vincente a mio avviso è stata la scelta ideale”.

Nelle squadre Leopard e Trek il “Treno di Berna” ha avuto come diesse “in primis” anche Adriano Baffi. “La gioia più grande che Fabian mi ha regalato – esclama Baffi – è  la Strade Bianche 2016. Fabian è sempre stato una persona dalle elevate qualità morali, professionista del ciclismo al 120%, consapevole di rappresentare qualcosa di grande per i suoi sponsor e i tifosi. Aveva un carisma notevole”. Il Cancellara dominatore delle classiche in linea può essere paragonato a Van Der Poel o Van Aert, i due dominatori dell’era attuale? “Appartengono a epoche diverse – sostiene Baffi -  difficile fare un paragone. Di certo Van Aert assomiglia a Fabian più di Van Der Poel”.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Un grandissimo
18 marzo 2021 08:38 frect
Fuoriclasse assoluto, uno dei pochi in grado di esaltare i tifosi.

Spartacus
18 marzo 2021 09:57 seankelly
Quante emozioni ci ha regalato questo meraviglioso atleta. Dalla Sanremo alla Roubaix era l'uomo da battere e sulla sua strada c'era un certo Tom Boonen. Ricordo quelle fenomenali "triplette" Harelbeke-Fiandre-Roubaix nel 2010 e 2013. Semplicemente mostruoso. E quando perdeva era perché gli avevano corso tutti contro.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La notizia è stata data dai profili social della Ef Education Easypost, Esteban Chaves si ritira dal mondo del professionismo. Nessuna dichiarazione, un carosello fotografico e un video trailer di un documentario a lui dedicato che lascia andare tutte le...


Si è svolta oggi a Milano una riunione indetta dall’Union Européenne de Cyclisme (UEC) con l’obiettivo di favorire il dialogo tra le Federazioni Nazionali e l’UCI. L’incontro, organizzato dalla UEC, convocato nel pieno rispetto dei propri statuti, e coordinato dal...


Elia Viviani ha salutato il ciclismo alla Sei Giorni di Gand, davanti a un Kuipke gremito di gente: al suo ingresso in pista, il veneto ha ricevuto una standing ovation da tutto il pubblico e questo per lui è stato...


Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


La Unibet Rose Rockets non vuole lasciare nulla al caso e per far sì che la prossima stagione sia ancora più ricca di vittorie e inviti a corse di primissimo piano ha deciso di affidarsi per il 2026 a...


C’è tanta storia nella Bologna-Raticosa una delle corse più anziane del calendario italiano dei dilettanti. Nasce nel 1931 e muore nel 2013. A promuoverla fu il Velo Sport Reno 1908 presieduto da Zoni che in un secondo tempo passò nelle...


È un appuntamento che racconta il ciclismo veronese da ben trentuno anni: quella che vedete è la copertina dell’almanacco 2025 del ciclismo veronese edizione numero 31. Racconta l'autore Luciano Purgato: «Quest’anno abbiamo voluto premiare la tenacia di Debora Silvestri (Laboral Kutxa...


Manca un mese al Natale e forse non sarebbe male prendere in considerazione qualche idea per un regalo o semplicemente per emanare un poi di sportivo natalizio nelle prossime giornate. Da Nabico, ottimi interpreti del 100% Made in Italy, arrivano nastri...


“I coperchini. Anche qui il nome è locale. Sono i tappi a corona delle bibite, detti anche tappini o tollini a Milano, grette a Genova, fino a un misterioso sinàlcol a Parma, ma chissà in quanti altri modi li avranno...


Dopo la drammatica caduta al Giro di Polonia dalla quale per fortuna si è ristabilito dopo le non poche apprensioni tornando a salire nuovamente in bicicletta, non poteva che essere assegnato a Filippo Baroncini il 21° Premio Coraggio e Avanti,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024